23/12/10

Stralciato dal Milleproroghe il piano straordinario per Pompei annunciato dal ministro Bondi

Piano straordinario per Pompei del ministro Bondi è stato stralciato dal decreto Milleproroghe. Lo si apprende al ministero dei beni culturali. Il motivo risiederebbe nel carattere «troppo ordinamentale» del provvedimento stesso. Il ministero si è augurato il Piano possa essere velocemente convertito in sede di discussione alla Camera e al Senato.

Il provvedimento, annunciato nelle settimane scorse da Bondi dopo i crolli verificatosi nel sito archeologico, prevedeva, tra l'altro, il ritorno della soprintendenza autonoma di Pompei con poteri più incisivi per la tutela del sito. Inoltre,un piano straordinario di manutenzione con aumento di personale tecnico e invio immediato di una task force di archeologi, architetti e operai specializzati per realizzare tutti gli interventi necessari.

21/12/10

E Fini fa tombola tra i trombati.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, leader di Futuro e Libertà, arriva sotto braccio alla sua compagna, Elisabetta Tulliani, in abito da sera, e con i parlamentari Giuseppe Consolo e Urso. A fare da padroni di casa, al Rosolino, l’europarlamentare Enzo Rivellini e la compagna, Bianca D’Angelo, consigliera regionale, ma ancora iscritta al gruppo Pdl: sono loro ad aver convocato sul lungomare 350 simpatizzanti per una cena autofinanziata da 350 euro a persona e tombolata finale.

Tuttavia, arriva la metà dei commensali previsti. «Napoli e l’Italia meritano qualcosa di meglio dell’immagine offerta da Berlusconi e Bossi — esordisce Fini —. Se c’è un’area d’Italia che più di altre deve sentirsi tradita, quella è il Mezzogiorno. Sono Napoli e la Campania. A partire dai valori calpestati: quelli dell’onestà, della legalità, del lavoro, della legge uguale per tutti. Il Mezzogiorno merita di essere rispettato dato che io credo che l’Italia si salva tutta intera. Altrimenti, affonda». Fini strizza l’occhio ai giovani che protestano contro la riforma Gelmini: «Se i giovani scendono in piazza per protestare, la politica non si volti dall’altra parte, non li insulti, ma cerchi di capirli e, se possibile, di educarli con i fatti. Le forze politiche si interroghino sul perché nessuno riesce a interessare le nuove generazioni».

In sala, in un tavolo più defilato, l’ex mister centomila, Alfredo Vito, annuisce compiaciuto. Più lontano, l’ex senatore Tommaso Barbato, passato alla cronaca per lo sputo indirizzato al collega «traditore» dell’allora Udeur, Nuccio Cusumano: «In gioventù — confessa Barbato — sono stato nel Fronte della gioventù. È un ritorno a casa». Si intravedono l’ex deputato dell’Msi, Antonio Mazzone, con il figlio Alessandro; il consigliere provinciale Giovanni Bellerè («Ho portato a Fini un pastore artigianale che papà avrebbe voluto regalargli prima di morire»); i consiglieri comunali ex Udc Roberto De Masi e Federico Alvino, quest’uiltimo genero del vicepresidente della Provincia di Napoli, Gennaro Ferrara, l’avvocato Lucio Varriale; l’ex consigliere regionale Benedetto Lombardi. E Rivellini gongola: «Abbiamo raccolto ventimila adesioni e non siamo ancora un partito. Da quando ho regalato la maglia del Napoli al presidente Fini, la nostra squadra non perde più».



N.B. FEDERICO ALVINO, già consigliere al comune di Napoli per l'Udc, è contemporaneamente preside della facoltà di Giurisprudenza Parthenope in cui il genero Gennaro Ferrara è stato rettore per 20 anni. L'università Parthenope è nota per essere un ricettacolo per studenti alla caccia di un pezzo di carta facile facile e in cui Gennaro Ferrara ha piazzato parenti e amici in quantità.

17/12/10

I rivoluzionari e mammà.

Dopo i gravi incidenti di Roma causati dai soliti facinorosi dei collettivi comunisti e dai finti studenti ultratrentenni, solo il figlio sedicenne di un ex terrorista è stato destinatario di misura cautelare.

A questo figlio di mammà e papà, talmente affezionato alla scuola da essersi fatto bocciare ben 2 volte in prima liceo, le immagini lo hanno immortalato mentre ruba manette e manganello a un finanziere e tenta altresì di prendersi la pistola.

Essendo, però, minorenne gli spetta il trattamento privilegiato della competenza del Tribunale dei minori che porterà all'esito del giudizio a poco più di una reprimenda.

Al momento comunque per lui ci sono solo gli arresti domiciliari senza nemmeno il divieto di usare la playstation: mammà avvocato sostiene che è un bravo ragazzo e non va di certo punito.
Per gli altri indagati, invece, nemmeno una misura cautelare meno aflittiva: il Gip non ha ritenuto sussistenti le condizioni per la loro applicabilità.
Tuttavia, ne siamo sicuri, se i teppisti fossero stati di Forza Nuova, il GIP avrebbe disposto anche la tortura.

Si sa, non tutti i proletari hanno il conto in banca.

N.B. SAVIANO IN UNA LETTERA HA SOLIDARIZZATO CON QUESTA FECCIA: LO AVEVAMO GIà SCRITTO CHE LUI, IN FONDO, E' A FAVORE DELLA CAMORRA. Sarà pure una camorra con un altro nome, ma sempre camorra è.

15/12/10

Quando il sociale diventa commerciale e fare il rivoluzionario paga niente male.

La vedete questa scema? Bene, visto che al proprietario della macchina distrutta ha rinfacciato "almeno tu ce l'hai una macchina", qualora voi la identificaste, distruggetele la casa in cui abita con tutti i suoi beni e poi ditele: ALMENO TU UNA CASA CE L'HAI.
Ormai siamo al paradosso in cui il diritto è del tutto sovvertito. La polizia sa benissimo chi sono i delinquenti che ieri hanno sfasciato Roma - lo sanno perchè persino chi scrive lo sa - eppure nè la polizia nè la magistratura hanno mosso un dito. Chi li protegge?

12/12/10

Comunicazione.

Il blog non sarà operativo a tempo indeterminato, vi consiglio - però - di seguire Maria, che offre sempre molti spunti di riflessione intelligenti.

Hasta pronto.

La spazzatura portiamola ad Arcore.

Napoli, drappo nero di 5 chilometri sul lungomare e locali chiusi per protestare per la persistente presenza dei rifiuti in strada. Berlusconi - meglio noto come ILCAZZARDO - continua a fissare termini per darci la normalità, ma - siccome è un incapace al pari di ROSA RUSSO IERVOLINO e di TOTONNO BASSOLINO - senza esito.

Pizze in faccia ai Leghisti.

I pizzaioli napoletani si sono riuniti stamattina da Sorbillo ed hanno improvvisato una protesta spontanea a Via dei Tribunali con una pizza fasciata a lutto e cartelli contro la lega e la Ue per protestare contro la richiesta di eliminare il marchio Stg della pizza napoletana.

«10 anni di battaglie per ottenere il marchio Stg ( specialità tradizionale garantita ) - ha spiegato Sergio Miccù il presidente dell' associazione pizzaioli napoletani - e pochi mesi per levarcelo. Sono disgustato, da quando la lega gestisce il ministero dell' agricoltura i pizzaioli napoletani sono stati messi in ginocchio. L' ex Ministro Zaia non venne neanche a festegiare il riconoscimento Ue, preferì il panino Mc Italy di McDonald's. Al Ministero ci stanno facendo girare da mesi nei vari uffici per non concludere nulla. Adesso il vaso è colmo non staremo più zitti».


«Stiamo preparando la marcia su Roma dei pizzaioli fuori al Ministero. Da venerdì le pizzerie napoletane metteranno i drappi a lutto per protesta contro il governo e la Ue anche se sappiamo che questo colpo basso è anche opera dei leghisti. Non ci aiutano a levare la monnezza dalla strada ma la pizza napoletana invece ce la vogliono scippare».
«Ho pianto tre volte nella mia vita - spiega il pizzaiolo Gino Sorbillo - quando sono nati i miei figli, quando abbiamo avuto il marchio Stg e quando da ieri stanno tentando di levarcelo. Sappiano una cosa i signori della Ue e della lega questa volta non gli permetteremo di fare ancora del male a Napoli

08/12/10

Berlusconi si compra gli ebrei.

Un ventennio di obbedienza non è servito a Fini per ottenere la riconoscenza dai suoi padroni.Infatti a Berlusconi è bastata una mossa per conquistare l'appoggio della lobby: 5 milioni di euro per tradurre il TALMUD, un libro d'odio contro i cristiani e inneggiante alla pedofili, in italiano. Ecco a voi alcuni passi del testo caro agli ebrei.

“Non è permesso derubare un fratello, ma è permesso derubare un non ebreo, poichè sta scritto (Levitico XDC, 13) “Non deruberai il tuo vicino”.
Ma queste parole, dette da Jahvè, non si applicano a un Goy che non è tuo fratello.”
(BabaMezia, 6 la)
“Un ebreo può mentire e spergiurare per condannare un cristiano.
Il nome di Dio non è profanato quando si mente ai cristiani.”
(BabaKama, 113a, 113b)
“Gli ebrei devono sempre cercare di imbrogliare i cristiani.”
(Zohar I 160a)
“Quelli che fanno del bene ai cristiani non risorgeranno mai dai morti.”
(Zohar I 25b)
“Al tempo del Cholhamoed il disbrigo di ogni tipo di affare è proibito. Ma è permesso praticare l’usura sui Gentili, perchè la pratica dell’usura su un Gentile in ogni momento piace al Signore.”
(Schuican Amch, Orach Chaili, 539)
“I rapporti sessuali con un bambino al di sotto degli 8 anni d’età sono leciti.”
(Talmud, Sanhedrin, 69b)

“Quando un non ebreo deruba un ebreo, deve restituirgli tutto,
ma se avviene il contrario, l’ebreo non deve restituire nulla.
Inoltre, se un non ebreo uccide un ebreo, deve essere ucciso anche lui,
ma non il contrario.”
(Talmud, Sanhedrin, 57a)
“Gesù nacque bastardo.”
(Talmud, Yebamoth, 49b)
“Gesù fu punito e mandato all’inferno dove fu gettato in escrementi ribollenti.”
(Talmud, Gittin, 56b, 57a).

“Tutti i Gentili sono solo degli animali,
quindi tutti i loro bambini sono bastardi.”
(Talmud, Yebamoth, 98a)
“E’ giusto per una bambina di tre anni avere rapporti sessuali.”
(Talmud, Abodah Zarah, 37a, Kethuboth, 11b, 39a, Sanhedrin, 55b, 69a,b, Yebamoth,
12a, 57b, 58a, 60b)
“E’ giusto divorziare dalla propria moglie se rovina il cibo, o se si trova una donna più bella.”
(Talmud, Gittin, 91a)
“al di sotto dei 9 anni d’età, non è da condannare.”
(Talmud, Sanhedrin, 54b, 55a)
“Che cos’e’ una prostituta? Ogni donna che non sia ebrea”
( Eben ha eser, 6, 8 )
“Un goi che studi il Talmud e un ebreo che lo aiuti in tale studio debbono essere messi a morte”
(Sanhedrin f. 57 Aboda Zara f. 6-8 Szagica f. 13)
“I gentili sono fuori della protezione della legge e Dio ha ‘esposto i loro beni’ ad Israele.”
(Baba Kamma 37b)
“Solo gli Ebrei sono esseri umani, i non-Ebrei non sono esseri umani ma bestie”
(kerithuth 6b,pag78, Jebhammoth 61)
“I non-Ebrei sono stati creati per servire gli Ebrei come schiavi”
(Midrasc Talipioth 225)
“I rapporti sessuali con non-Ebrei sono come rapporti sessuali con animali”
(Kethuboth 3b)
“I non-Ebrei sono da evitare ancora più degli maiali malati”
(Orach Chaiim 57,6a)
“Il tasso di natalità dei non-Ebrei deve essere drasticamente ridotto”
(Zohar 11,4b)
“Come sostituite le mucche e gli asini smarriti,così dovete sostituire i non-Ebrei”
(Lore Dea 377,1)
“Le donne giudaiche debbono aver cura, quando escono dal bagno, di incontrare una loro amica e non una cosa immonda o un cristiano. In questo caso, se la donna israelita vuole essere veramente purificata, si deve nuovamente lavare”
(Iore dea 198,48 Agà)
“Dio li creò in forma di uomini in onore di Israele poiché i cristiani non furono creati ad altro fine se non quello di servire i giudei giorno e notte…”
(Midrasc Talpiot fol. 255 d.)
“Il salmista paragona il cristiano all’immonda scrofa selvatica”
(R. Edels nel Chetubot 110 b.)
“Il coito del cristiano è come il coito della bestia”
(Sanedrin 74 b. Tosefot)

05/12/10

Il ribelle nero

Il professore è morto. Paolo Signorelli, ideologo della Destra antagonista, ha finito di soffrire. Per la malattia che da anni minava il suo corpo. Ha finito di subire accuse infamanti. Di essere perseguitato. Sì, perseguitato. Può essere considerata una bestemmia, ma come definire un’azione giudiziaria che si è protratta per quasi vent’anni e lo ha mandato in galera a ripetizione con accuse infamanti come quella di strage. Ripetutamente i giudici ne hanno chiesto la condanna all’ergastolo ma alla fine veniva sempre assolto. Emblematica la sentenza della Cassazione del 1992 che definiva il processo a suo carico «illogico, privo di coerenza, immotivato». L’unica condanna è stata per associazione sovversiva e banda armata. Un’imputazione che negli anni che furono di Piombo veniva diffusamente affibbiata a tutti gli esponenti extraparlamentari. Paolo Signorelli fu ideologo del Movimento Sociale e poi tra i fondatori di Ordine Nuovo. Fascista. Definizione che non lo offendeva, anzi la riteneva riduttiva e superata. L’uscita dal Msi, l’esperienza di Ordine Nuovo fino a quella ultima di Alternativa sociale, definiscono il percorso di un’esperienza che voleva essere una sfida politico-culturale antagonista al sistema e con posizioni anti-americane. La sua era una volontà di rinnovare e uscire da quegli stereotipi dove la rivoluzione è solo marxista.


Tradizionalista e ribelle fondava la sua contrapposizione al mondo moderno così come l’aveva tracciata Julius Evola del quale Signorelli si diceva allievo. Cattivo maestro per avversari e magistrati che lo hanno accusato di essere mandante di omicidi e di strage. Trascorse dieci anni di carcere per l’ecatombe di Bologna da cui fu assolto. Uscì da Rebibbia in barella. Tra quelle mura riempì un quaderno di disegni a china, scritti, poesie, lettere che si trasformarono nel libro «Forza Uomo». Pensatore radicale, icona per tanti camerati, appena pochi mesi fa, in un’intervista aveva duramente stroncato sia la destra parlamentare sia quella extraparlamentare di oggi. La prima ormai asservita all’omogenizzazione liberal-democratica e a «Wall Street». La seconda liquidata come fantasma di quella che fu venduta ormai per «motivi di strapuntini» agli schieramenti elettorali rinnegando le idee. Ai nuovi extraparlamentari contestava l’anti islamismo e una difesa astratta del cattolicesimo.


La vera colpa, senza appello, di Paolo Signorelli: la coerenza oltre ogni limite di buon senso. Fino in fondo, così da negarsi qualsiasi spazio. Pensatore illiberale al di là della destra e della sinistra. Continuava a rilanciare la sua idea di «Popolo» in un quadro di autodeterminazione di un’Europa che geopoliticamente si estende da Lisbona a Vladivostok. Le sue idee sono state sottoposte a processo. Non ci sono solo teoremi giudiziari contro la Sinistra: Paolo Signorelli è finito in carcere perché era di destra e rivoluzionario nel senso di contrario al conformismo politico di sinistra. Idee che possono non essere condivise, possono essere contestate. Ma non imprigionate. L’Occidente e l’Italia si stracciano le vesti per la libertà e i diritti negati in Iran, Myanmar e in tanti altri Paesi ma dimenticano le loro vittime. Il professore «nero» è morto.


Maurizio Piccirilli

04/12/10

Il comunista Lucarelli

La Guardia di Finanza di Livorno ha sequestrato la casa popolare assegnata alla madre dei calciatori Cristiano e Alessandro Lucarelli, Franca Bussotti. Lo scrive il quotidiano Il Tirreno.

Il provvedimento, notificato ieri alla Casalp (la società che gestisce le case popolari a Livorno), è scattato nell'ambito di un'inchiesta che vedrebbe indagati anche Alessandro Lucarelli, che gioca nel Parma, e il padre Maurizio, presidente di un'impresa portuale. L'abitazione al centro delle indagini è quella del quartiere popolare di Shanghai.

La misura del tribunale impedisce così la prosecuzione dei reati ipotizzati (truffa e falso ideologico) e quindi l'utilizzo da parte dell'assegnataria, cioè Franca. Da ora Casalp sarà custode dell'alloggio. La donna, secondo le accuse, avrebbe perso i requisiti per mantenere l'appartamento: risulta separata dal marito, ma di fatto secondo la Finanza vivrebbe con il marito in un'altra abitazione e avrebbe dichiarato un reddito bassissimo, ma lavorerebbe in un centro estetico della nuora.

Diverse invece le accuse mosse nei confronti di Alessandro Lucarelli: il calciatore avrebbe utilizzato l'indirizzo della casa popolare come sede legale di una sua società immobiliare.

Mastella al teatro Augusteo.

Grande spiegamento di forze dell'ordine per proteggere i cittadini dai candidati della lista a sostegno di Mastella sindaco di Napoli.

Confusi gli iscritti all'Udeur: non sapevano a chi rubare.

03/12/10

A Paolo Signorelli.

Credettero di uccidere il poeta
.Loro, i senza volto.
Loro , gli esseridalla fantasia essicata.
Assetici,
dal corpo deforme avvolto il garze. Puri, perché sterili.
...Contannati da sempre ad una sterilità
innaturale.
ma il poeta vive:
le radici del genio affondano
in terra aspra.
dove il cemento non trova dimora.dove non può esservi spazio se non per il timo e l'olivo.
E come l'olivo non perde mai la fronda
così il poeta non perde mai la sua fantasia.
una fantasia che ha il sapore
-genuino-della Vita:
che non è resa
che non è sterilità,
che non è banalità.
Il sapore della Vita: che è gioia
che è ribellione
che è rifiuto dei falsi miti
che gli uomini senza volto
hanno inventato
per uccidere il poeta
Come può, dunque, il poeta morire?

01/12/10

Cristiano Lucarelli è indegno di indossare la maglia azzurra!

"In Italia non difettano certo demagogia e moralismo: visto quel che si e' detto dello sciopero dei calciatori, mi viene da pensare che a questo Paese' non manchino i professori di demagogia. Cosi' Cristiano Lucarelli, attaccante del Napoli e membro del direttivo Aic, dopo le polemiche per lo stop dei calciatori di serie A l'11 e 12 dicembre. 'Non e' uno sciopero, perche' la giornata si recupera e non c'e' danno economico per le tv - ricorda -. Noi lottiamo per i nostri diritti, non per i soldi'".

Cosa propone Lucarelli, di applicare lo statuto dei lavoratori ai calciatori, categoria notoriamente "disagiata"? Di quali diritti parla il falso partigiano livornese? Lucarelli è un giocatore del Napoli solo in quanto retribuito, ma, nell'unica partita in cui è entrato, dopo 30 secondi, si è infortunato: un segno del fatto che debba andare via da Napoli.

30/11/10

Distruggere Udine!

Sacchetti della spazzatura sventolati come bandiere per dare il benvenuto al Napoli. E, se non bastasse, anche un nonno e un nipotino aggrediti nel parcheggio dello stadio Friuli dagli ultras locali solo perchè indossavano la sciarpa azzurra. Solo l'intervento di una volante della polizia ha evitato il peggio!

Gli ultras che picchiano un bambino non meritano di vivere: ALLA PROSSIMA OCCASIONE UDINE VA DISTRUTTA E I SUOI INDIGENI MASSACRATI. Vedremo poi gli ultras dell'Udinese cosa saranno in grado di fare.

POLI BORTONE: LECCE TAGLIATA FUORI DALL'ALTA VELOCITà

Come volevasi dimostrare. Tanto rumore per nulla. E così come avevo già sospettato sin da principio,il mio emendamento sull’ alta velocità/alta capacità sulla tratta Napoli- Bari- Taranto- Lecce è stato bocciato questa sera in Commissione bilancio. Non appena sono stati propagandati solo qualche giorno fa i 100 miliardi per il mezzogiorno spuntati evidentemente dal cilindro, ho sostenuto che se veramente non si fosse trattato di un bluff lo avremmo visto nella giornata odierna in Commissione Bilancio. Se realmente ci fossero stati i soldi la Commissione avrebbe confermato quanto , solo sulla carta prevedeva Piano per il Sud. Ed invece manco a dirlo, (ma su questo fatto non avevo alcun dubbio) l’ importantissimo emendamento da me presentato sull’alta velocità è stato bocciato. Mi chiedo come si può pubblicizzare tali interventi in pompa magna per poi contraddirsi nel giro di qualche ora. Qualcuno pensa forse che la gente si riesca a raggiare con qualche bella promessa. E i fatti? Contraddicono le parole nel giro di qualche ora. Tra l’altro sempre questa sera in Commissione bilancio è stato bocciato un altro emendamento sempre da me presentato, e sempre particolarmente rilevante per il Sud inerente ad interventi per il sistema aeroportuale pugliese Bari, Foggia, Brindisi e le tratte ferroviarie Foggia- Lecce, San Severo - Peschici e Foggia -Manfredonia. Tutto ciò dimostra che il piano per il Sud era solo una grande bufala. Purtroppo. L’ennesimo bluff per i meridionali

Niente consigli. Vorrei sentirmi italiano (di Tomaso Staiti di Cuddia)

Niente consigli. Sempre inutili, spesso dannosi. Non ne do; non sono adatto a salire su uno sgabello come ad Hyde Park sproloquiando su tutto e tutti. Non sono né saggio né matto, solo vecchio.
Per fortuna.
Più di Silvio Berlusconi, mi ha sempre fatto paura il berlusconismo e tutto ciò che di negativo, devastante per le coscienze, degradante per la comunità nazionale, mistificatorio della realtà e della verità, si è sempre accompagnato alla "ideologia" berlusconista. Ideologia "fai da te" che ha sostituito quelle tramontate del Novecento velocemente buttate nella pattumiera della storia da chi le aveva professate e avrebbe avuto anche il dovere di difendere quello che contenevano di positivo. Quel che rimaneva della nobiltà della politica ridotto a permanente cabaret.Io, comunque, aspetto la caduta. Finalmente. Sapendo benissimo che non sarà sufficiente.
Il berlusconismo rischia di sopravvivere alla morte (politica) del protagonista. Berlusconi non ha inventato nulla. Ha raccolto, canalizzato, interpretato l'arcitaliano negativo che c'è in tutti noi. Da sempre.
Ma l'uscita di scena è condizione indispensabile. Mi va bene tutto: soluzioni politiche frutto di contaminazioni culturali e intellettuali che diventano indispensabili e vitali per una difficilissima rinascita di quella che ancora mi ostino a chiamare patria. Oltre gli steccati, oltre le comode e pigre rendite di posizione garantite a tutti per tanti, troppi anni. La caricatura del bipolarismo, le guerre preventive contro il "nemico", il feltrismo diventato categoria culturale, la parodia del mussolinismo senza Mussolini e dell'antifascismo senza fascismo.
Continuano a riesumare il Novecento e ce lo rovesciano addosso con tutto il ciarpame da rigattiere che hanno trovato nei bauli polverosi. È per questo che bisogna essere agili e leggeri, curiosi e attenti, soprattutto determinati e con la mente sgombra. Niente consigli perciò; ma, visto che sono televisivamente di moda, un elenco; assolutamente personale, essenziale e, almeno per me, non negoziabile. Eccolo.
Vorrei un'Italia. Qualsiasi ma tutta intera.
Vorrei dignità per me e per la collettività.
Vorrei un ruolo per l'Italia, legato alla sua storia, alla sua cultura, alla sua tradizione e non alle arlecchinate dei suoi governanti.
Vorrei un Primo Ministro che dicesse agli italiani: "Siamo in grave difficoltà", dobbiamo fare sacrifici; cominciamo dai ricchi, dagli affaristi e dagli speculatori, poi tutti gli altri.Vorrei vedere degli operai nel Consiglio d'amministrazione della Fiat.
Vorrei che corrotti, corruttori, evasori fiscali, collusi con le mafie fossero costretti ad andare in giro con grandi orecchie d'asino di carta; come si faceva una volta a scuola.
Non vorrei uno Stato etico, ma uno Stato colmo di etica. Vorrei uno Stato.Vorrei una sessualità vissuta come libertà e non esibita come moda.
Vorrei che agli spettatori del Grande Fratello fosse imposta la lettura della Divina Commedia, o, almeno di Pinocchio.Vorrei non una memoria condivisa, ma tante memorie comprese.
Vorrei che, dopo, nessuno venisse più a spiegarci che gli imprenditori sono bravi in politica.
Vorrei la verità, anche se scomoda, sulla strategia della tensione.
Vorrei essere anche fiero di una chiesa che non esibisse lussuose pomposità.
Vorrei una scuola pubblica.
Vorrei che si producesse per consumare e non viceversa.
Vorrei un'Italia austera e consapevole, non fintamente ricca, becera e infelice come questa.
Vorrei dei politici ignoranti ma rispettosi del buongusto e della cultura.
Vorrei che invece di destra e sinistra, qualcuno provasse a dire "sinestra".
Vorrei mille Rosy Bindi in politica e nessuna "vajassa".
Vorrei non sentire la parola gossip.
Vorrei partiti senza finanziamento pubblico, senza leader carismatici, colonnelli, sergenti o caporali.
Vorrei sentirmi italiano.

Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse
(una lettera al Secolo d'Italia pubblicata il 30/11/2010)

N.B. E NOI VORREMMO 1000 PERSONE COME TOMMASO STAITI DI CUDDIA PER SENTIRCI ANCORA PARTE DI UNA TRISTE REALTà QUAL è L'ITALIA OGGI.

29/11/10

A Mario Monicelli.

Giorgio Bocca, crepa!

Qualcuno dica Giorgio Bocca - vomito - che la Sardegna non ha mai fatto parte del REGNO DELLE DUE SICILIE, ma era parte integrante dei possedimenti sabaudi. L'Espresso, prima di pubblicare i disturbi senili del vecchio piemontese, dovrebbe dare l'avviso ai lettori che stanno per seguire una serie di "cazzate in libertà". Detto questo, Giorgio Bocca, quando crepi e togli il disturbo? VERME DA GIOVANE, VERME DA RINCOGLIONITO: almeno per un aspetto è stato coerente.

n.b. Noterete, tra i commenti, come i lettori spernacchino a dovere questo bastardo prezzolato: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/sud-basta-coi-luoghi-comuni/2139103#commentatutti . Se L'Espresso continua a pubblicare il delirio isterico di questo personaggio infimo, allora significa che l'Espresso ne condivide l'impostazione razzista, pertanto invito tutti i miei lettori a boicottare l'Espresso così come ogni altro organo di stampa che dia voce a Bocca.

Veneto, resistenza e antifascismo valori per legge

Gratta gratta il leghista ed esce fuori il comunista. Ad Elena Donazzan, che ho conosciuto quando ancora parlavo con dei settentrionali, posso solo dire di abbandonare la giunta del partigiano leghista Zaia se davvero vuole dare valore alle sue parole!

«Non avremmo mai potuto votare a favore di una legge che stabilisce la resistenza e l'antifascismo come valori». Gli assessori Pdl della Regione Veneto Elena Donazzan e Isi Coppola spiegano così il no che, in dissenso con il loro gruppo, hanno espresso contro la legge per la «promozione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell'antifascismo, della resistenza e degli eventi correlati accaduti in Veneto dal 1943 al 1948» proposta dalla Federazione della Sinistra e approvata dal Consiglio regionale anche con i voti di Pdl e Lega.

«Resta una legge di parte nonostante il voto a larga maggioranza, tra cui gran parte del Popolo della Libertà e la quasi totalità della Lega Nord», sottolineano le due esponenti della giunta Zaia in una nota congiunta, rinfocolando così le polemiche scoppiate in aula quando l'assessore Donazzan, ex An, ha detto che «sotto la bandiera dell'antifascismo militante sono stati uccisi Marco Biagi e Sergio D'Antona». «La stessa Costituzione nell'elencare i propri valori di riferimento - osservano Donazzan e Coppola - non menziona mai né l'antifascismo, né la resistenza perché nemmeno i padri costituenti, tutti appartenenti alla storia resistenziale, vollero definirli tali. Pare non essere ancora il tempo per una scelta responsabile e nobile che finalmente parli dei delitti dell'una e dell'altra parte, delle vittime dell'una e dell'altra parte. Abbiamo perso una occasione per provare a rasserenare il clima a quasi settant'anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale».

«Alla Costituzione e alla nostra coerenza politica- concludono - dobbiamo lo sforzo di immaginare che alle giovani generazioni sia data la possibilità di superare una stagione di odio nel nome dell'antifascismo che partì dalla Guerra Civile, avvelenò gli anni '70 con il brigatismo rosso ed ancora oggi è il filo conduttore che alimenta le violenze dei centri sociali, che impedisce le presentazioni dei libri di Pansa, che permette di ricordare solo le vittime dell'una, relegando al silenzio le vittime dell'altra parte. Questa non è giustizia, né verità storica».

28/11/10

Emilio Fede inneggia alla violenza.

E noi inneggiamo alla violenza contro di lui: diventate fan di Gian Germano Giuliani
su facebook. E' tempo che a tutti i settentrionali sia somministrato "il trattamento Fede".

Berlusconi inetto e incapace

Wikileaks rivela le informative dei servizi al governo americano: "Berlusconi è inetto, incapace e rattuso"

Ci voleva Wikipeaks per saperlo.

Napoli: alzati! Basta con le polemiche, con le guerre tra bande tra gli scaricabarile! Napoli: alzati!

Segue la lettera inviata dal Re CARLO DI BORBONE al Corriere del Mezzogiorno. Al link http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2010/24-novembre-2010/rifiuti-scende-campo-renapoli-rialzati-fatti-rispettare-1804238686725.shtml noterete i commenti entusiasti.


Questo è il momento del nostro orgoglio. Mostriamo agli Ispettori dell'Unione Europea il vero volto della nostra Città, la nostra Capitale. Roberto Saviano ha fatto molto bene a ricordare quanto civilmente moderni fossimo sin dai tempi di Re Ferdinando II. Stiamo perdendo di vista i cittadini, i loro problemi e le loro ansie, ma stiamo negando loro anche il futuro. E lo stiamo negando anche alla nostra Napoli. Verrà il tempo dei bilanci, e verrà il tempo delle responsabilità. Ma ora è il momento di alzarsi: di stringerci attorno al Signor Presidente della Repubblica che ci ha invitato al riscatto.

E ricordiamoci il monito del nostro Arcivescovo: uno scandalo è il ripetersi delle emergenze che sta minando la dignità dei Napolitani. Tutta la mia Famiglia ed io personalmente ci mettiamo a disposizione delle forze sane della Città, delle migliaia di cittadini per bene, imprenditori, professionisti, operai e artigiani che dai Quartieri Spagnoli fino a Fuorigrotta, dal Vomero al Miglio d’Oro che stanno dritti dinnanzi alle avversità e non si piegano, e vogliono che Napoli e tutto il Mezzogiorno siano rispettati in Europa e nel mondo! Napoli: alzati!

Carlo di Borbone

27/11/10

Alle prossime elezioni una sola cosa è sicura: la scheda elettorale va messa nella spazzatura


La vera Napoli disprezza questa politica di munnezza

Saviano e Fazio, ovvero due mafiosi

No, tu non puoi entrare, kest è roba mia. Parla solo chi dico io. Solo gli affiliati al clan laicista, ovviamente. Solo quelli che dicono al posto mio quello che voglio dire io. Maroni vuole parlare? Ok, facitelo trasì, tanto è innocuo, è un orsacchiotto malato di esibizionismo. E poi la LEGA sta aquisendo la RAI, meglio tenersela buona...prima che scoppi la guerra per il controllo del quartiere. Invitiamo Emma Bonino piuttosto, lei ha ucciso più persone di Sandokàn quando praticava illegalmente aborti in gioventù. Ah sì, diciamo pure che l'eutanasia è bella. Se sei triste, se sei depresso, prendi un filo e fatti lesso!

Ora dobbiamo evitare che quei rompiballe dei comitati Pro Vita vengano a scocciarci: non sia mai che vengano a dire che bisogna investire sulla famiglia, fare figli,che l'aborto è un omicidio come l'eutanasia e vengano a sputtare la nostra retorica a casa nostra.

Kest nun o putimm permetter perchè noi simm Fazio e Saviano, due uomini d'onore implicati nel traffico di idee contraffatte e re della prostituzione intellettuale.

26/11/10

BERLUSCONI A NAPOLI: STEVM SCARS A MUNNEZZA!

Berlusconi è giunto a Napoli, ovvero un altro 1.60 cm (più tacchi) di spazzatura lombarda.

23/11/10

Qui Napoli Insorgente.

Ieri al teatro Bellini il popolo napoletano ha scritto una straordinaria pagina della sua storia recente. L'eccezionale numero di persone che è accorso per assistere alla presentazione della lista civica appoggiata dal movimento antiunitario Insorgenza Civile, fa sperare che, alle prossime elezioni, i partiti principali che occupano Napoli - PD e PD+L - siano invitati a portare la loro puzza altrove.

22/11/10

VITTORIO FELTRI a difesa della camorra.

Dopo l'ultima puntata di "Vieni via con me" in cui Saviano ha spiegato ai suoi spettatori ciò che noi Campani sappiamo - ossia che NOI STIAMO MORENDO DI CANCRO PER I RIFIUTI TOSSICI CHE GLI ASSASSINI NORDICI CI INVIANO IN FRODE ALLA LEGGE - sono sicuro che VITTORIO FELTRI sguinzaglierà i suoi sciacalli leghisti per ribadire che i terroni non hanno nemmeno il diritto di lamentarsi quando muoiono. Saviano ha detto quello che noi tutti,da Terzigno a Villa Ricca, sappiamo, ma a FELTRI - che difende NICOLA COSENTINO - questo non interessa. A lui interessa solo difendere la verginità dei suoi lettori,lettori che non appartengono al genere umano ma sono solo escrementi che belano nei loro blogs.
Come quella megera di "Mary" di http://orpheus.ilcannocchiale.it/, anche lei una disagiata sociale sempre pronta a distinguersi per stupidità e meschinità.
A tal proposito molti mi contestano che a questa feccia dovrei riconoscere la buona fede per il basso livello intellettivo che li contraddistingue, ma, ove mai lo facessi, dovrei considerare come degli interlocutori degni dei subumani conniventi con le mafie e quella schifezza di classe politica che bazzica in Italia.
Tra l'altro, se fossero davvero delle persone (rectius, delle bestie) oneste, si vergognerebbero che delle imprese del Nord facciano smaltire - con la collaborazione della camorra - i rifiuti tossici clandestinamente in CAMPANIA causando il cancro a centinaia di sudditi campani, ma, invece, si appellano a sciacalli come FELTRI o GIANLUIGI PARAGONE per rivendicare la viltà che si addice alla gente di camorra.

Negano gli assassini, negano e si lamentano pure.Provate,però, ad immaginare cosa scriverebbero i subumani se accadesse l'inverso, cioè se la camorra smaltisse clandestinamente i rifiuti tossici del Sud al Nord con l'aumento conseguente dei casi di cancro in Veneto e Lombardia. Di sicuro ci sarebbe una rivolta e media denuncerebbero questa vergogna.

Invece tutto tace, nessuno dice nulla. Perchè muoiono dei meridionali e gli assassini nordici, da bravi mafiosi omertosi quali sono, tacciono.

Segue l'ottimo intervento di Saviano. Chi non l'ha ascoltato in diretta, è bene che lo faccia ora:

Le sceneggiate leghiste di Maroni.

La Lega,che è ammacchiata con la mafia non diversamente dagli altri partiti dell'arco costituzionale, deve un favore a Saviano. Il ritorno in pubblicità ottenuto dal principale partito del governo coloniale dopo il je accuse nella trasmissione "Vieni via con me" non ha prezzo.

Maroni, tra una lacrimuccia ed un'altra, in una settimana è andato a Matrix su canale 5 (mercoledì),a Porta a Porta su rai 1 (giovedì), a L'ultima parola dal pagliaccio Paragone su rai2 (venerdì) e In Mezz'ora su rai3 (domenica). In settimana andrà anche da Fazio e Saviano e il cerchio si sarà chiuso.

Certo, quando i vermi settentrionali ci insultano, a nessun meridionale è concesso il diritto di replica, ma è pur vero che noi non abbiamo tv, giornali e nemmeno giornalisti prezzolati che lavorano al nostro servizio.

Così TANZI fece retrocedere il Napoli.

Nel 2001 il truffatore TANZI, proprietario delle due squadre, fece vincere il Verona col Parma per far andare il Napoli in B. Lo sapevamo già, ma solo ora si può dire, ora che l'illecito è prescritto.Intanto FRANCO CARRARO, che allora era il presidente della FIGC e che è stato sempre duramente contestato dai tifosi napoletani per le sue azioni crimonose, dice di non ricordare nulla.
CARRARO E TANZI, INFAMI COME TUTTI I SETTENTRIONALI!
BOICOTTA PARMALAT, BOICOTTA IL NORD!

Regione con maxideficit, ma ai consiglieri uffici di lusso, viacard, telefoni e I-Pad

NAPOLI (14 novembre) - Frigobar. Ipad. Computer a scelta, ma sempre dei tipi più innovativi. E ancora telepass, viacard, due tesserini di riconoscimento e uffici di superlusso, con poltrone e arredi di prima scelta: nella Campania del deficit alle stelle, i sessanta consiglieri regionali possono contare su dotazioni di tutto rispetto, del costo di mezzo milione. L’elenco dei benefit è folto e a dire il vero si presenta anche alquanto bizzarro, ma è assicurato da una precisa delibera approvata il 28 settembre scorso, con la quale l’ufficio di presidenza della Regione Campania ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature.

E non manca neanche il disco auto «Regione Campania» da poter esibire per passare ovunque senza problemi. Ma tra tagli e concessioni, quello dei benefit e dei rimborsi concessi ai consiglieri appare essere il filo rosso che assimila un po’ tutte le Regioni italiane.


Il lusso è anche quello di poter scegliere: meglio il computer portatile, il notebook per la precisione, o l’Apple ipad? È il dubbio che in queste ore vivacizza la vita dei consiglieri regionali. Gli uffici hanno lasciato un’ampia libertà di scelta. «I rispettivi costi sono abbastanza simili», precisa in una lettera datata 8 novembre il dirigente del settore. Il tradizionale computer o il più innovativo ipad, dunque?

«Quisquilie e pinzillacchere», direbbe il grande Totò se potesse leggere l’elenco dei beni (o dei benefit) in dotazione ai sessanta consiglieri della Campania. L’elenco è folto e anche bizzarro ed è il contenuto della delibera numero 54 del 28 settembre 2010 con la quale l’Ufficio di presidenza (unico assente il questore Francesco Nappi) ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature.
I consiglieri che ricoprono incarichi istituzionali (i sette componenti dell’Ufficio di presidenza, i dodici presidenti di commissione, gli otto capigruppo) si sfregano le mani perchè possono avere di più dei consiglieri semplici. La bandiera, per esempio. Anzi, le bandiere: ai big spetta un trittico Italia-Regione-Unione europea.

E vogliamo parlare del frigobar? Poichè è scomodo chiamare il bar al piano -1 (peggio ancora alzarsi e scendere) per sorseggiare un drinkerino o mangiare uno yogurt meglio tenere tutto a portata di mano. Un bitter? Prego, c’è il frigobar. Ma non finisce qui. Passi per il televisore e il fax e pure per due telefoni fissi digitali (di cui uno con la linea Isdn) e passi pure per il computer fisso. E passi anche per il telefonino. Ma lo studio dirigenziale? Ne hanno diritto tutti i consiglieri. È così composto e la cosa ci ricorda l’esilarante Fantozzi ragionier Ugo che racconta dell’ufficio del megadirettore generale: scrivania, trittico di poltrone in pelle, divano a due posti in pelle, mobile basso a quattro ante, appendiabito, armadio libreria. Ci manca solo la pianta di ficus.

Ovviamente questo studio dirigenziale va corredato di optional. Ecco allora un bel completo da scrittoio. In pelle ovviamente. Sì, l’oggetto in pelle è uno status symbol, forse fa sentire più importanti: in pelle è infatti anche il tesserino di riconoscimento. Uno dei due tesserini, in verità, perchè per farsi riconoscere i consiglieri hanno in dotazione pure il più proletario badge...

21/11/10

Il Cipe sblocca i fondi: cantieri per 21 miliardi...tutti al Nord!

La solita storia: tanto al Nord, poco o nulla al Sud. Il Cipe ha sbloccato i fondi per avviare i cantieri di grandi opere per un valore di 21 miliardi di euro, cifra che si riferisce al valore delle opere stesse. Si va dalla Torino-Lione al Mose di Venezia, dal Brennero alla Milano-Genova. Il Comitato Interministariale per la programmazione economica, inoltre, ha sbloccato 785 milioni per la ricerca industriale e 100 milioni per il comparto agroalimentare. Cifre importanti, ma al Sud andranno solo le briciole. Il Meridione, infatti, beneficierà solo dell’1% dei 21 miliardi di euro, circa 200 milioni. Tra gli interventi previsti la piastra logistica di Taranto e l’adeguamento dell’area ferroviaria metropolitana di Bari.

Esulta il leghista Castelli per il Nord che ha fatto il pieno, felice il ministro Sacconi che parla di opere importanti per il Veneto. Il Sud, invece, resta a bocca asciutta e si aprono le polemiche. Sergio D’Antoni, esponente del Pd, dice: “siamo alle solite, di fatto il Mezzogiorno è stato cancellato dal piano”. Secondo l’ex sindacalista, inoltre, ”non e’ certo con il disco rotto del piano Sud che il governo riuscira’ a nascondere questo ennesimo ennesimo sfregio. Neppure il rapido sfaldarsi del sistema di potere berlusconiano – prosegue – sembra indebolire l’asse di ferro tra Bossi e Tremonti, che in questi tre anni si e’ meritato la promozione della Lega a ministro della sottrazione delle risorse al Sud. I risultati di questa impostazione che spezza l’Italia e danneggia tutto il paese, a cominciare dal Nord, li ha dati oggi l’Ocse, parlando di ripresa incerta e diseguale. I cittadini sapranno giudicare”.

20/11/10

Noi meridionali offesi perchè troppo signori.

Di seguito è pubblicata la lettera inviata dal Sig GINO CAPASSO al quotidiano IlMattino. La segnalo proprio perchè chiarisce un idem sentire comune

Egregio direttore, in occasione del recente crollo di Pompei e della quasi contemporanea alluvione nel vicentino, il governatore Zaia è andato giù forte contro i meridionali. Prima gli aiuti al Veneto e poi a Pompei. Non ci sarebbe nulla di male nel dare la priorità al vivo Veneto rispetto alla morta Pompei. Ma è l'odio che traspare dalle quelle parole che colpisce. E subito, noi meschini meridionali, lo abbiamo intervistato e l'abbiamo invitato a mangiare una pizza. Così facemmo anche con il Salvini che ci paragonò a cani puzzolenti. Intervista e invito a mangiare una pizza che poi venne materialmente a mangiare. Forse siamo troppo signori, ma non credo che i leghisti lo capiscano. Alla prossima offesa oltre all'intervista, però in prima pagina, e la pizza dovremo offrire anche un bel bicchiere di Falanghina. E per il Veneto, il Corriere della Sera e La 7 hanno aperto una sottoscrizione alla quale noi meridionali e napoletani abbiamo partecipato con slancio. Ma per l'alluvione nel Salernitano nessuno ha fatto niente e nessun nostro giornale se ne è curato. L'alluvione nel Veneto mi ha fatto osservare che, anche in quella regione, governata da quindici anni da berlusconiani e leghisti, hanno continuato a costruire in zone a rischio come gli illegali calabresi o campani, ma su questo dissesto idrogeologico non una parola. Leggo sempre i suoi pezzi sulla situazione nord-sud e condivido le sue sferzate all'incapacità meridionale nel governare le nostre regioni (indipendentemente dal colore dei governanti) ma credo che un giornale come il Mattino, con la forza dei suoi oltre settecentomila lettori, debba e possa fare pressione sulle istituzioni locali per una campagna di sensibilizzazione della popolazione ad un attaccamento non formale al proprio territorio ed a sviluppare un senso civico ora molto carente. Una campagna che deve avvalersi anche dei giornali meridionali e delle tv private del sud.. Una campagna lunga che possa togliere quella scorza che fa noi meridionali insensibili all'ambiente che ci circonda. Non basta solo dirle le cose ma bisogna anche, con perseveranza, incidere sul tessuto territoriale e sul comportamento dei singoli. Ci sono tanti e tanti meridionali bravi, onesti e civili e tanti altri che si potrebbe con poco fargli aprire gli occhi e capire cos'è il senso civico.


Gino Capasso - NAPOLI


Caro Capasso, trovo che lei abbia ragione e che parlare, anche benissimo, nella nostra terra serva a poco. Ma come ricorderà, tutti i miei interventi sono stati un invito all'azione. Ora, lei sprona il Mattino a fare la propria parte stimolando la coscienza dei tanti cittadini di buona volontà che pure esistono da queste parti. Ci proverò con un'ideuzza che metterà alla prova la voglia di fare e soprattutto di migliorarsi dei napoletani e dei campani. La leggerà presto sul nostro giornale. Per ora le posso anticipare che cominceremo dalle "radici".

19/11/10

I colonialisti mangiano.

Su 21 miliardi di opere infrastrutturali che oggi il Cipe ha avviato, solo 240 milioni vanno al Sud.

Fitto, pugliese, ha detto che è un successo. Secondo me Vendola è più mascolino di lui.

Caro Veneziani Marcello

Caro Veneziani Marcello,
ti do del tu perchè ci siamo incrociati tante volte alle presentazioni dei tuoi libri. La prima fu nel 2003 a San Severino Marche al Campo Base di Gioventù identitaria. Lo ricorderai sicuramente. Allora, da consigliere d'amministrazione della RAI, avevi appena pubblicato "La sconfitta delle Idee" e illustrasti ad una platea militante di circa 1.000 giovani appassionati il tuo progetto per la nuova televisione italiana. Dicesti che bisognava creare dei laboratori di talenti e produrre programmi di spessore come prima dell'avvento di Mediaset. Pensa che conservo un'edizione di Orientamenti di Julius Evola con la tua prefazione scritta nel giorno in cui io sono nato.

Ecco, se dovessi limitarmi ai tuoi libri, non potrei fare altro che manifestarti i miei apprezzamenti e dirti che sei stato bravo a indicare quali Valori e quali percorsi deve seguire la Destra. Senonchè leggo anche ciò pubblichi con Feltri su Libero e IlGiornale e, di riflesso, ho dovuto smettere di comprare i tuoi libri

Non capisco, infatti, perchè tu esprima concetti completamente contrastanti a seconda del topos in cui pubblichi. Immagino che lo faccia per compiacere i tuoi lettori - di spessore per i libri, pecorecci sui quotidiani di Feltri - ma è troppo facile dire ciò che uno vuole sentire. Tu mi dirai che devi pur mangiare e assecondare i tuoi lettori è il modo più facile per farsi apprezzare, ma il ruolo dell'intellettuale - o sedicente tale - dovrebbe essere diverso.

E' troppo facile scrivere ad una platea di settentrionali cafoni che Napoli è una città africana piena di parassiti in cui i miserabili non ti lasciano andar via senza chiedere soldi. Sai bene che non è vero, ma tu la descrivi come un inferno in terra e pretendi persino di insegnare Napoli ai napoletani. L'ultima volta che ti ho visto in tv eri con Pino APRILE, l'autore di Terroni, e il tuo atteggiamento è stato completamente diverso. Perchè non scrivi un articolo in merito? L'incoerenza non ti fa onore. E non ti fanno onore nemmeno i ricordi della vecchia sezione del MSI che frequentavi perchè il popolo del MSI non era certamente quello di Berlusconi. Il popolo del MSI non andava di certo ai festini di Arcore o di Villa Certosa e non faceva candidare Barbara Matera, Nicole Minetti o Mara Carfagna per il semplice fatto che il popolo del MSI aveva un rispetto sacrale per le istituzioni e credeva che solo l'impegno e le Idee potessero consentire una promozione su campo.

Ora, a fronte dell'inconsistenza farefuturista e del suo capo - il cui nome non cito perchè questo è un blog pur sempre rispettabile, ma, spero, intuirai - non credo sia dignitoso da parte tua continuare a celebrare un personaggio che ha trasformato il dibattito politico in qualcosa di pornografico.

Ormai io mi vergogno persino di parlare di politica italiana perchè noi superstiti della cultura politica che fu abbiamo ancora quel senso del pudore che ci impone il silenzio su certi argomenti. Argomenti che hanno monopolizzato le riflessioni degli osservatori politici perchè la deriva berlusconiana non sembra avere una fine.

Possibile che un ex militante del MSI ai tempi in cui si rischiava di saltare in aria o, come minimo, si faceva a botte si sia ridotto a incoronare il protettore di Ruby, Noemi e chi più ha più ne metta? Berlusconi ha imbarbarito un intero popolo promuovendo un modello culturale che certamente non è quello che si identifica nei tuoi libri. Parlaci ogni tanto con i ragazzi che si definiscono berlusconiani e guarda che tipi sono, osserva le loro frequentazioni, comprendi i loro "valori" e segnalami le tue conclusioni.

Ci sarà pure un motivo se l'Italia è ferma da 20 anni e ci troviamo sempre di fronte agli stessi personaggi. Qualora dovessimo andare a votare, chi mai potremmo scegliere da Bersani, Di Pietro, Casini, Fini e Berlusconi?

Io dico nessuno perchè, caro Veneziani, Berlusconi ed Evola non hanno nulla in comune! Nulla, e immagino che ricorderai che il Barone imponeva di guardare con distacco la decadenza.

Caro Saviano, stavolta il camorrista sei tu!

Di Maroni si potrà contestare tutto - idee, modo di ragionare, provvedimenti adottati, compagni di partito - ma paragonarlo ad un boss della camorra spietato come Sandokan non solo è assurdo, ma anche da vili. A me Maroni è antipatico, ma non si può negare che abbia ottenuto l'unico grande risultato di questo governo: mordere le caviglie sul serio alla criminalità organizzata.

Per questo, Saviano,è da vili la tua prosopopea per il semplice fatto che te ne approfitti dell'aureola che ti hanno creato i radical chic - quelli che la camorra, per intenderci, la contestano a chiacchiere ma solo nei loro salotti privati - e invii insulti infamanti a gente sì repellente ma comunque in buona fede. Sappi che non sei nessuno, di libri seri sulla camorra ne sono stati pubblicati a decine senza suscitare tanto clamore e tanto business, ergo ritieniti un miracolato per aver sommato cape e cavoli. Se oggi a Valencia la polizia mi ferma e, non appena vede che sono di Napoli, mi chiede se al Sud siamo tutti mafiosi perchè ha visto il tuo film, è difficile poi spiegargli che io la criminalità non l'ho vista mai nemmeno incidenter tantum e noi meridionali siamo brava gente. Veramente difficile per il fango che ci hai gettato addosso e che usano, ad arte, proprio gli elettori di Maroni che, a ragione, ti deve un favore per averlo aiutato a creare il mito della civiltà padana che ghettizza i napoletani mafiosi,

Inizialmente speravo che fossi una persona seria, invece hai assunto il tipico atteggiamento da santone laico che non accetta nè contraddittorio nè rettifiche. Le tue lezioncine di moralità spiccia sono veramente indigeribili e non devi essere di certo tu a dire cosa è la vita e come vanno affrontati i temi etici come quelli sull'eutanasia. Se vuoi farlo, prima devi scendere dal piedistallo e confrontarti con chi dissente, altrimenti, caro Saviano, sarai proprio tu a dimostrarti non diverso da un camorrista.

Non quel Maroni a cui tu oggi hai persino dovuto riconoscere apprezzamento dopo l'arresto di Antonio Iovine.

L'arresto, non le chiacchiere. Per questo, caro Saviano, forse per te è arrivato il momento di farti da parte e comprendere che non si può fare il fenomeno a vita.

Padania Libera!


Su su, armatevi e fatela sta Padanìa piena di merluzzi, sogliole, scorfani, triglie, ORATE ma, soprattutto, TROTE.

VENETI, un popolo di evasori.

Il presidente degli industriali vicentino minaccia lo sciopero fiscale, ma la domanda sorge spontanea: quale sarà la differenza rispetto ad oggi?

N.B. Vittorio FELTRI, intanto, è impegnato a spalare fango: quello che lui ama produrre.

18/11/10

FELTRI SOSPESO!

Vittorio "el cravatta" FELTRI è stato sospeso, per l'ennesima volta, dall'ordine dei giornalisti. Stavolta il provvedimento disciplinaredi sospensione è di 3 mesi e riguarda il caso Boffo.

Siamo sicuri, però, che siccome non è un lavatino, in questi 3 mesi si dedicherà al passatempo preferito dai muratori bergamaschi: costruire case

Del resto lui è da una vita che costruisce castelli di carte...

16/11/10

Zaia non piangere troppo...

che, tra una lacrimuccia ed un'altra in diretta tv, rischi di far annegare di nuovo i tuoi elettori.

15/11/10

RIZZO-STELLA, in due non fanno un carabiniere!

RIZZO E STELLA, il 13/11/2010, HANNO SCRITTO SUL GIORNALE DEI POTERI FORTI - e, quindi, obbedienti al vangelo dei colonialisti - per il quale fanno da scribacchini che prima dell'Unità d'Italia l'analfabetismo era diffusissimo al Sud.
Sarà pur vero, ma mai - come il grafico sotto dimostra - quanto al Nord dove i Veneti,razza alla quale Stella appartiene, si evidenziavano anche allora. Non sanno, ad esempio, che il regno delle Due sicilie aveva più medici di tutti gli altri staterelli messi assieme. Inoltre le loro obiezioni ai libri di GIGI DI FIORE e di Pino Aprile dimostrano che o li hanno letti senza capirli (e capita spesso tra i padani) o vi hanno estratto due paragrafi a casaccio. Se al Sud c'erano meno ferrovie è semplicemente perchè al Sud si investiva sul mare che in Lombardia non c'è: da Napoli si arrivava a Palermo come a New York in tempi record!

L'opinione poi che la produzione borbonica sia crollata perchè "troppo costosa" e, quindi, non sia stata in grado di reggere "il mercato" fa ridere anche le galline padovane se non altro perchè attesta che i lombardi erano una specie di "cinesi" dell'epoca visto che i BORBONE avevano già riconosciuto una tutela sindacale minima. In realtò chiunque conosca un minimo di storia - e Stella, che si ostina a scriverne non è tra questi! - sa che i Piemontesi sono venuti a smantellarci fisicamente le nostre fabbriche e il caso di CARLO BOMBRINI ("I MERIDIONALI NON DOVRANNO MAI PIù ESSERE IN GRADO DI PRODURRE", disse) che venne a smantellare la nostra Pietralsa per dare vita all'Ansaldo (sia stramaledetta!) è sicuramente il più emblematico. Mi si consenta, infine, un ultimo appunto: il plurale di Borbone non è BorbonI per lo stesso motivo per il quale un Gian Antonio Stella non fa il firmamento ma solo puffo coi baffi.

Non sto nè con Berlusconi nè con Fino. Sto con l'Italia e la mia gente (FABIO RAMPELLI)

Non sto con Fini o Berlusconi, sto con l'Italia che vuole vincere, sto con la mia gente. Quella che ha combattuto per affermare una visione spirituale della vita e del mondo, che crede in Dio, un Dio qualunque purché sia, che promuove l'dentità italiana e la difende dall'aggressione di altre tradizioni, culture, religioni che arricchiscono il mondo, tutte rispettabili e bellissime, ma diverse dalla nostra. Il tema di oggi non è più come garantire l'integrazione nella grande stagione dei flussi migratori, ma come preservare le identità, cioè la ricchezza del mondo, nell'era della globalizzazione e nel rispetto dell'integrazione. Emergenza trascurata a causa della 'coda di paglia' figlia della furia totalitaria e razzista del secolo scorso. I veri statisti, se fossero tali, non rinnegherebbero i valori occidentali per avere accesso ai salotti radical-chic, non si arrenderebbero a un destino di mescolanze destinate a peggiorare il pianeta nei prossimi cento anni, ma assumerebbero le azioni necessarie a salvaguardare e promuovere le differenze tra i popoli. La politica dei respingimenti alle frontiere e quella degli ingressi programmati per gli immigrati con regolare contratto di lavoro ribadisce che 'rigore e accoglienza' possono convivere.

Sto con la gente che si emoziona quando una vita scocca

Sto con la gente che ama l'indipendenza della nostra nazione e non accetta ordini dalle multinazionali dell'energia, che ricorda con ammirazione Enrico Mattei
, rivendica gli accordi dell'Italia con Russia e Libia perché fanno risparmiare le famiglie e rendono più competitive le nostre imprese, che ribadisce di non essere una colonia, nè un mercato da saccheggiare e non intende pagare l'energia 100 volte quel che vale. Se ci hanno dichiarato guerra e finanziano i nostri oppositori è il segnale che siamo sulla giusta strada.

Sto con la gente che non crede giusto insegnare il Corano nelle scuole e vuole combattere la segregazione delle donne, anche con il divieto di indossare il velo integrale. Sto con chi ambisce a una giustizia giusta e politicamente neutrale, che desidera un potere giudiziario che sappia essere un ordine dello Stato e non un contro-potere che destabilizza lo Stato. Sto con lafamiglia tradizionale, papà, mamma e figli, senza stravaganze, senza adozioni tra persone di uno stesso sesso.

Sto con la gente semplice che quando la sinistra parla sistematicamente bene della destra si disorienta, non capisce, che quando un pezzo di maggioranza vota come l'opposizione si sente tradita e si dispera perchè vede allontanarsi la prospettiva di un 'paese normale'.

Sto con la gente che ha forgiato la sua sensibilità ambientalista scagliandosi contro la speculazione senza compromessi, che si è sporcata i piedi nel fango delle alluvioni, le mani nell'immondizia degli arenili degradati, la faccia sul fumo dei boschi in fiamme nel tentativo di salvarli dagli incendi. L'ecologia della responsabilità contro l'ambientalismo opportunista in giacca e cravatta.

Una domanda s'impone: se la Lega nord usasse il suo ministro degli interni per polemizzare quotidianamente con Umberto Bossi e lasua linea, ne trarrebbe benefici o subirebbe una caduta di consensi? Ha un senso oggi lamentarsi di uno sbilanciamento verso la Lega dopo averla rafforzata assumendo posizioni incomprensibili e attaccando quotidianamente Governo e PdL?


Sto con la mia gente, con quella che quando ha saputo che una signora Colleoni qualunque ha lasciato il frutto dei sacrifici di una vita ad Alleanza nazionale, si è emozionata e si è sentita “orgogliosamente diversa”. L'etica nella politica non è uno scioglilingua... Il fatto che in quella casa di Montecarlo viva il fratello di Elisabetta Tulliani è semplicemente disgustoso. Non è un problema di valore immobiliare, non m'interessano i parametri economici né le rilevanze penali: è disgustoso tradire la generosità e la buona fede di una persona che ti lascia tutto prima di morire, considerandoti la sua famiglia. Se abbiamo pagato campagne elettorali, anche nelle scuole e negli atenei, promosso collette tra squattrinati, calmierato sigarette e pizze con gli amici è perchè sapevamo di essere un Movimento povero di denari ma ricco di valori.

Sto con la mia gente, che ha combattuto una vita per affermare che la sovranità popolare è un valore e i governi li fanno i cittadini con il voto, non i Parlamenti con le imboscate e le congiure. Sto con chi è pronto, ancora una volta, a combattere per sconfiggere i trasformisti e i restauratori della prima Repubblica, quelli che, in odio al Cavaliere, vogliono cancellare diritti conquistati negli ultimi vent'anni e, tra questi, quello di decidere chi debba governare, senza deleghe. Combattere è un destino... facciamo rullare i tamburi, la trincea non è il terreno giusto per laicisti ed atei, la trincea e di chi crede. Non sto con Fini o Berlusconi, sto con l'Italia che vuole vincere, sto con la mia gente

Padania ladrona, IL SUD NON PERDONA /Alluvione 5

Nella piana del Sele centinaia di sfollati e decine di migliaia di persone senz'acqua sino a Natale. Nessuna gara di solidarietà per loro e nessun aiuto dallo Stato. La stampa di regime continua a mostrarci un Veneto che si rimbocca le maniche (con una valanga di milioni stanziati dal governo) mentre i piagnoni napolitani si autotassano per risolvere prima i problemi dei «fratelli d'Italia» e poi i loro.

MAIALI, GRUGNITE PIù FORTE CHE A ZAIA GLI HANNO CALPESTATO LA CODA!

14/11/10

SOLIDARIETA' AGLI ALLUVIONATI DI SARNO! /4

Campania duramente colpita dal maltempo, è esondato il fiume Sarno, ma - ne siamo sicuri! - il governo si prodigherà subito per noi.

Sono già pronti gli interventi a pioggia e i Campani non dovranno più pagare le tasse per il prossimo millennio.
Ah no, scusate, mi confondo con il Veneto lagnoso!

Allarme nel Salernitano: 300 evacuati, fiumi straripati e campagne allagate

SALERNO - Allarme maltempo nel Salernitano. I fiumi Teglio, Tanagro, Sarno e Solofrana sono straripati allagando ampie zone della piana tra Eboli e Borgocariglia. Sono già centinaia in mattinata gli interventi dei vigili del fuoco, che hanno soccorso molte persone con l'utilizzo di mezzi anfibi. Inviate in supporto anche squadre da Napoli e Caserta. Gli altri Comuni colpiti sono San Rufo, Sala Consilina, Polla, S. Arsenio Padula, Buonabitacolo e Laviano dove sono state evacuate circa 300 persone da edifici a rischio. In tutto il territorio sono caduti in media nelle ultime 72 ore circa 200 millimetri di pioggia, ma nella Piana del Sele sono stati raggiunti i 250-300 millimetri.

SALVATAGGIO - Tre persone sono state salvate dai pompieri dopo che erano stati travolti dalla furia delle acque del Sele. I tre allevatori avevano messo in salvo una bufala a Ponte Barizzo di Capaccio (Salerno), nei pressi della statale 18, ma il mezzo di fortuna con il quale avevano salvato l'animale si è capovolto. I due sono stati ritrovati aggrappati ai canneti che costeggiano il Sele. La bufala invece è stata inghiottita dalle acque. Annegato anche un intero gregge di pecore. Secondo le prime stime della Coldiretti, sono almeno 3 mila gli ettari allagati nella Piana del Sele dove si stimano già danni per decine di milioni di euro. Molti disagi alla circolazione per la chiusura di alcune strade.

BENEVENTO - Forti piogge anche nel Beneventano. A Foiano di Valfortore una donna è rimasta bloccata dentro la sua abitazione ed è stata messa in salvo dall'immediato intervento dei carabinieri. A San Bartolomeo in Galdo il fango che ha invaso una strada ha bloccato una trentina di auto e un autobus di linea carico di studenti, per cui si è reso necessario l'intervento di alcune ruspe per sgomberare il fondo stradale. A San Marco dei Cavoti e a Reino il fango ha bloccato tre famiglie, che solo dopo molti sforzi per rimuovere un muro di fango e detriti sono state liberate dalle loro abitazioni.

VENETO - Intanto continuano le polemiche per l'alluvione della scorsa settimana in Veneto. Negli stessi momenti in cui era in corso il vertice tra il governatore del Veneto Luca Zaia, i presidenti delle province venete, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, il ministro per le Politiche agricole ed ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, ha criticato i suoi concittadini veneti accusandoli di «eccessivo piagnisteo: non sono soli e non lo sono mai stati. Occorre procedere senza isterismi, valutare i danni senza dire cose che non hanno senso», riferendosi al minacciato sciopero fiscale se non arriverano i fondi per l'alluvione

13/11/10

BASSO IMPERO di Michele Brambilla

Questa è Nicole Minetti, una delle tante sexy star che Silvio ha catapultato nelle istituzioni. Il video riprende una nota trasmissione spagnola che spesso ironizza sulle marachelle del Signor Presidente. Tanto è vero che qui in Spagna sono spesso preso in giro: "todo el mundo sabe que Berlusconi va a gozar con las prostitutas", mi dicono.
Non penso che sia necessaria la traduzione nè farvi presente la vergogna che ne segue. Mi permetto, però, di tradurvi un concetto espresso nel video: quando si tratta di candidare qualcuno, Berlusconi non va di certo a vedere la nota (ossia il voto, il valore), ma le misure. Ah sì, la meritocrazia al governo!


* Segue l'articolo di Michele BRAMBILLA, valente giornalista milanese costretto a fuggire da IlGiornale e Libero perchè Feltri, per stare tra simili, preferisce circondarsi di cialtroni.


Non è detto, non è affatto detto che l’impero di Silvio Berlusconi sia arrivato al capolinea: l’uomo ha più di sette vite e lo ha già dimostrato tante volte.

Magari rivincerà le elezioni e non farà prigionieri. Ma in questi giorni il clima è un clima da fine impero, e quando finisce un impero si scatenano gli istinti più bassi, la ribalta è degli ex fedelissimi che tradiscono e dei nemici che infieriscono, e questa è una delle cose peggiori perché non c’è niente di più vile che infierire su chi cade.

Sono giorni già tante volte vissuti in questo Paese, i giorni del «mai stato fascista, io» e del «mai stato craxiano, io». Pare si attenda da un momento all’altro un’immancabile apocalisse, forse anche una catarsi, crescono da una parte la voglia anzi la necessità di riciclarsi e dall’altra quella del regolamento di conti. Per un po’ sarà il caos, come dopo il 25 aprile: si starà alla finestra, un po’ di qua e un po’ di là in attesa di capire come va a finire. Un vecchio collega raccontava di quel che accadde al suo paese, in Veneto, dove l’ex podestà, diventato primo sindaco provvisorio dopo la Liberazione, stava - con un fazzoletto rosso al collo - nella piazza principale a fianco del parroco: un cittadino si presentò davanti ai due sollevando contemporaneamente entrambe le braccia, la destra per il saluto romano e la sinistra per il pugno chiuso, esclamando: «Sia lodato Gesù Cristo».

Ogni fine impero è però preceduto dal basso impero, il cui tratto distintivo è lo scadimento della corte. Successo dopo successo, il re si convince di essere invincibile e soprattutto infallibile, così da non avere bisogno di consiglieri saggi ma di chi gli dà sempre ragione. Mussolini cominciò con Giovanni Gentile e Alfredo Rocco e finì con Achille Starace. A chi lo metteva in guardia dicendogli «Duce, Starace è un cretino», lui rispondeva: «Lo so, ma è un cretino obbediente».

Lungi da noi fare paragoni di persone e di sistemi politici - l’equiparazione tra berlusconismo e fascismo è una via di mezzo tra una barzelletta e una bestemmia storica - ma è innegabile lo sconcerto provato, anche fra tanti elettori di centrodestra, nel vedere quale sia il livello del materiale umano che pare il più vicino a Berlusconi in questi ultimi tempi. Lo sconcerto ad esempio nell’aver visto i filmati - messi in rete dal settimanale «Oggi» - che documentano il trasporto delle ragazze di Lele Mora a casa Berlusconi. «Mi piacciono le donne», ha detto Berlusconi, ma ci si chiede se abbia bisogno di andare a una festa a Casoria, di frequentare Gianpaolo Tarantini e Patrizia D’Addario, di spacciare una disinvolta minorenne per la nipote del Presidente egiziano per tirarla fuori da una camera di sicurezza.

Quello che sta venendo fuori sulla corte di Berlusconi è difficilmente difendibile anche dai berlusconiani antemarcia. Lele Mora ed Emilio Fede sono indagati per favoreggiamento della prostituzione, e con loro Nicole Minetti, una ragazza di 25 anni che il presidente del Consiglio ha conosciuto come igienista dentale quando è stato ricoverato per la statuetta del Duomo tiratagli in faccia, e che poi è stata catapultata alla Regione Lombardia nel listino bloccato: eletta consigliere, cioè amministratrice dei lombardi, senza neanche passare per l’incognita del voto. Per quali meriti? Leggiamo poi che una tale Perla Genovesi, già assistente di un senatore di Forza Italia e arrestata nel luglio scorso con l’accusa di traffico di droga, tra il 2003 e il 2007 ha avuto 48 contatti telefonici con la residenza privata di Berlusconi ad Arcore; leggiamo che sempre questa Perla ha avuto 500 contatti con una sim intestata a Sandro Bondi e che un non precisato «assistente di Formigoni» l’aveva avvisata di avere il telefono sotto controllo. Poi c’è un’altra presunta escort (adesso si chiamano così perché il politicamente corretto ha ribattezzato perfino il meretricio) che risponde al nome di Nadia Macrì e che sostiene di avere avuto rapporti «con il presidente Berlusconi tramite Lele Mora per cui lavoravo» e anche con il ministro Brunetta, che ha smentito.

Leggiamo tutto questo e ci chiediamo: è davvero così la corte dell’ultimo Berlusconi? Ieri Fabrizio Corona ha detto che dei festini ad Arcore ci sono pure le foto. E Fabrizio Corona, di cui Lele Mora ha assicurato essere stato l’amante, è già stato condannato: eppure in questa Italia è un idolo di tante ragazze e sulle reti Mediaset è andato spesso a fare il maître à penser.

Forse tra vent’anni diremo: ma com’è stato possibile tutto questo? Alcuni tra i vecchi amici e consiglieri di Berlusconi sotto voce spiegano: «Ha voluto sostituire Gianni Letta con Daniela Santanchè e Fedele Confalonieri con Lele Mora». Vero o falso? Ferdinando Adornato, in un intervento alla Camera, ha rimproverato a Berlusconi di aver cambiato gli «intellettuali di riferimento» passando «da Lucio Colletti» (e si potrebbero aggiungere Marcello Pera, Paolo Del Debbio, Piero Melograni, Giuliano Ferrara) a giornalisti che parlano alla pancia della destra più becera e usano la tastiera come un manganello.

Ieri con un’intervista a Luca Telese del «Fatto» anche Vittorio Feltri ha preso le distanze. Ha detto che «tanta gente di destra si è rotta le balle di tutte le veline di Berlusconi», che il caso Ruby non gli è piaciuto, che Berlusconi «non doveva andare a Casoria», che «è stanco, confuso, non ha fatto tante cose che doveva fare»; ha distinto la posizione del direttore del «Giornale» Alessandro Sallusti, che è per fare quadrato attorno al Cavaliere, dalla sua, che è per la libertà di critica. Ha fatto capire, forse addirittura annunciato, che se ne andrà dal «Giornale» per fondare un altro quotidiano. Anche Maurizio Belpietro di «Libero», uno dei più agguerriti, nei giorni scorsi ha dedicato al premier un editoriale intitolato «È dura aiutarlo se non inizia ad aiutarsi da sé».

Segnali che l’impero è davvero al crepuscolo? Nelle aziende del Cavaliere, Mediaset e Mondadori in testa, la preoccupazione si tocca con mano. Perché ci si chiede: come sarà il dopo? Lasceranno in pace il Berlusconi non più premier? O ci sarà la vendetta? Di sicuro, se vendetta sarà, avrà il contorno di tante tricoteuses, tra cui molti adulatori dei tempi beati. Perché questa è l’Italia. Non c’è nulla di male nel cambiare idea, anzi. Ma va distinto chi se ne va quando il capo è ancora potente da chi se ne va quando la barca affonda. Come cantava Francesco Guccini: bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà.

Alluvione veneto, alluvione salerno /4

300 milioni dal Governo per l'alluvione in Veneto.
50 milioni dalla regione Campania per l'alluvione del salernitano.

Cogliete la differenza?

11/11/10

Pompei allarme lanciato 3 giorni prima: BONDI il criminale sapeva!

POMPEI (11 novembre) - «Un'eventuale mozione di sfiducia sarebbe un'onta non per me ma per chi la presentasse». Lo ha detto il ministro Bondi durante la sua informativa al Senato. «Come ho detto alla Camera se avessi avuto responsabilità mi sarei subito dimesso. Ma dobbiamo riconoscere con senso di responsabilità che i problemi di Pompei si trascinano da decenni senza che nessuno sia riuscito finora a risolverli e a impostare una strategia efficace. Comodo addossare a me tutte le responsabilità o al governo accusandolo di tagliare i fondi alla cultura».

«Domus Gladiatori, crollata solo una parte». «A Pompei è crollata solo una parte dell'edificio della Domus dei gladiatori, quella che è stata restaurata negli anni '50. Il crollo di un edificio per quanto grave sia, per quanto sia grande il suo valore simbolico, non può cancellare il lavoro fatto. Chi pensa che in una città così antica non possano esserci problemi non ha senso della realtà». Lo dice il ministro dei beni culturali Sandro Bondi nella sua informativa su Pompi oggi nell'aula del senato. «La parte con le decorazioni affrescate della Domus dei gladiatori - ha aggiunto - si ritiene possa essere recuperata».

«Non si escludono altri crolli». «Purtroppo non si possono escludere altri crolli». Ripete Bondi al senato. «Napolitano ha chiesto che si spiegasse senza ipocrisie e io lo farò». Intanto, ribadisce, la mancanza dei fondi non è il problema, «forse se lo dicessi potrei accampare meriti, ma questo per me è il momento della serietà e della responsabilità. Non scarico responsabilita».

«Con Melandri crollarono mura Aureliane». «Nel 2001 quando era ministro Giovanna Melandri crollarono a Roma un pezzo delle mura aureliane e una parte della Domus Aurea. Nessuno allora chiese le sue dimissioni», dice Bondi. «Se devo saltare su una mina come dice D'urso per far esplodere le contraddizioni di questa maggioranza, la cultura non c'entra».

«Trattamento ingiusto». «Ciò che mi rattrista di più non è subire un trattamento ingiusto e anche violento nei confronti della mia persona», ha detto tra l'altro il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi nella sua informativa, «ma vedere i livelli di incattivimento e meschinità a cui è giunta la politica italiana».

Allarme lanciato tre giorni prima. Il crollo della Schola Armaturarum è un disastro annunciato che poteva essere evitato, oppure una disgrazia inevitabile? Secondo Antonio Pepe, segretario della Cisl «il crollo dell'edificio, probabilmente, era stato annunciato già tre giorni prima in seguito al cedimento di un muro di contenimento del terrapieno nel vicoletto di Ifigenia, posto alle spalle dell'edificio crollato». La segnalazione è scritta alla pagina 88, con data 3 novembre 2010, del brogliaccio utilizzato dagli addetti alla vigilanza per comunicare agli organi preposti della soprintendenza crolli, furti o danneggiamenti vari riscontrati nell'area archeologica durante il monitoraggio del sito. Il custode di turno tre giorni prima del crollo della scuola dei gladiatori ha annotato che «presso la zona IV e V nel vicolo di Ifigenia, è caduto un muro di circa 10 metri dal lato sinistro».

Quan'è facile portar via un mosaico. I reperti archeologici di Pompei non sono sorvegliati e possono essere rubati facilmente. Lo ha dimostrato un cronista del Mattino, Pietro Treccagnoli, con un reportage in cui si denuncia la carenza di controlli all'interno del sito campano. Il cronista scrive di essersi impossessato per qualche ora di alcune tessere del mosaico delle fontane del Vigneto del Triclinio Estivo, documentando il «furto» con la fotocamera, e di aver passeggiato all'interno degli scavi con i tasselli in tasca. A Pompei, accusa il reportage, la sorveglianza è «un colabrodo». Le telecamere di sicurezza sono istallate solo in alcuni edifici e all'uscita le borse dei visitatori non vengono controllate. Il risultato, sostiene il cronista, è che se un visitatore volesse portarsi a casa un souvenir di Pompei «non avrebbe che da allungare le mani».

COTA e ZAIA, volete pure il mio portafogli?

PADANIA LADRONA.

30 MILIONI al Veneto, e al Salernitano?

In Veneto già stanno arrivando i soldini, nel salernitano invece - dove è esondato il fiume Sele - non si avuta nemmeno la solidarietà formale del Governo coloniale.
Esattamente come per l'alluvione di Atrani (Salerno), Giampilieri (Messina) e della locride (Calabria) dell'anno scorso.

Nemmeno i giornali o le tv hanno aperto un conto conto corrente a sostegno degli alluvionati del salernitano: evidentemente non vogliono nemmeno fingere un interesse per le terre coloniali.

Ora i Veneti che l'anno scorso scrivevano "speriamo che la pioggia si porti via tutta la Calabria" si indignano per quanto scritto da me in un post precedente e cioè che sono FEDERALISTI a chiacchiere.

Loro, volgari lamentosi, non solo RUBANO i nostri soldi e ci sfruttano, ma pretendono persino di poterci insultare liberamente.

Tuttavia, quando gli si fa notare che bisogna usare lo stesso metro di giudizio sempre, si risentono.

Non ho ancora capito se tutto ciò dipende semplicemente da ignoranza o dal fatto che sono solo dei VERMI.

150 ANNI DI COLONIALISMO: INSORGERE E' GIUSTO.

Il mediatore.

Semmai Il medio-tore. Qualcuno, se conosce il suo linguaggio, spieghi al capo dei razziatori che mediare non significare ruttare nè fare gesti impropri. Sappiamo che tra i Padani quel dito è un segno di saluto, ma presso la civiltà si usano altre forme di comunicazione.

Pompei continua a sbriciolarsi!

E' notizia di oggi che Pompei continua a sbriciolarsi, ma solo IlMattino vi ha dato la giusta attenzione: non sia mai che i giornali padani irritino quell'esibizionista di Zaia.

Il sito archeologico più bello e famoso del mondo cade a pezzi per i tagli, ma nessuna testa è caduta: BONDI, con la sua faccia da Bondi e la sua arguzia da Bondi, è ancora lì, al ministero, così come i sovraintendenti di Pompei.

In Italia se una nullità occupa una poltrona, non la si schioderà mai: solo i capaci e meritevoli sono costretti a fuggire.

Nella mia repubblica ideale quelli come Bondi sarebbero stai legati per le mani ad un cavallo e fatti correre per km, poi scuoiati e tutti i pezzi sarebbero stati distribuiti ai quattro angoli della Padania per far capire agli indigeni che i lacchè non devono mai più mettere le mani su Pompei.

Ma siamo in Italia e BONDI E' MINISTRO DEI BENI CULTURALI!

10/11/10

VENETO BAGNATO, ZAIA FORTUNATO! /3

Adesso i lamentosi se la prendono anche con Pompei: va abbandonata del tutto, sostengono. Non solo lo stato colonialista darà agli omini verdi tanti soldini, mentre a GIAMPILIERI (MESSINA), ATRANI (SALERNO) e nella locride aspettano ancora da due anni persino la visita di un membro qualsiasi del governo colonialista, ma ora invitano apertamente a distruggere Pompei, patrimonio che RE CARLO DI BORBONE ha dato all'umanità e che i coglioni fanno sprofondare nel degrado.


Certo, una domanda sorge d'obbligo:che fine faranno tutti i soldi che ZAIA gestirà? Andranno a colmare solo il buco della sanità veneta o anche a pagare le prossime multe per lo sforamento delle quote latte da parte dei vaccari verdi?

Ah sì, per questi ultimi ci sono sempre i fondi FAS del SUD!

Alluvioni a confronto: la FIEREZZA AMALFITANA, la petulanza veneta /2

Pioggia e forti raffiche di vento stanno colpendo la Campania in questi ultimi giorni. Un po'come lo scorso settembre, quando Atrani (costiera amalfitana), venne praticamente distrutta.

Allora morì anche una ragazza, Francesca, mentre lavorava in un bar: il suo corpo poi è stato ritrovato - dopo quasi 2 mesi - al largo di Ustica, ossia in Sicilia.

Il popolo campano - IGNORATO COMPLETAMENTE DAL GOVERNO - non si lagnò addosso e tutti i cittadini della costiera amalfitana scesero in strada a spalare fango e soccorrere gli abitanti di Atrani.


Ora, invece, i VENETI, parassiti e lamentosi in perfetto stile italidiota, elemosinano ancora soldini come se non ne avessero succhiati già abbastanza e il governo colonialista - BERLUSCONI, BOSSI e COTA (che, quando non è in tv, è comunque sulle palle)- corre a portaglieli di persona.

ZAIA, la dignità non abita in padania!


150 ANNI DALL'INVASIONE PIEMONTESE AL SUD: NOI TIFIAMO PO!

08/11/10

MARA CARFAGNA, ministro contro le pari opportunità.

Arrivata in parlamento per volere del Cavaliere, ha stretto rapporti con Bocchino, poi, quando quest'ultimo ha optato per Fini e si è stufato delle sue posizioni improduttive, ha subito dirottato le sue attenzioni altrove per farsela con Mezzaroma. Così Mara Carfagna, tra un Bocchino e Mezzaroma, svolge ormai da 3 anni la funzione di ministro delle pari opportunità.

Partita promettendo di tutelare la maternità e il diritto all'accesso al lavoro per le donne, oggi MARA CARFAGNA si è completamente votata alla famiglia.

Non per tutelarla, non per far fare figli agli italiani nè per aiutare le coppie a sposarsi, ma per sfasciarla definitivamente.

Infatti, dopo aver promosso una campagna omofila a dir poco disgustosa, ha fatto varare una riforma che equipara, per quanto riguarda l'eredità, i figli legittimi a quelli nati da rapporti extraconiugali.


Non è un caso che ora le lobbies gay - che prima (LORO!) la consideravano alla stregua di una meretrice - ora la venerino.

Certo, sarebbe illuminante chiaderle perchè, se i gay possono permettersi di insultare - inscenando manifestazioni contrarie al buon costume - il PAPA che va a benedire la Sagrata Familia de Barcelona, lei vorrebbe che chi contesta le manifestazioni isteriche dei gay andasse in galera.

Non è forse contrario alle pari opportunità?

BERLUSCONI GAME OVER

Berlusconi ha dimostrato che, senza elezioni alle porte, non può governare. Dal 1994 promette le riforme, ma - intanto - il suo governo del fare è completamente fermo da 6 mesi.

L'unico obiettivo che ha raggiunto è stato quello di rubare al SUD 65 MILIARDI DI EURO - ossia i fondi FAS che l'Unione Europea dà al Sud e che, intanto, si è fottuto, tanto per cambiare, il Nord - e tagliare il Mezzogiorno completamente.

E' tempo di cambiare pagina e seppellire per sempre Berlusconi, Bossi, Fini, Bersani e Di Pietro.

Nessun aiuto agli alluvionati veneti e toscani.

Non va dato nessun soccorso ai veneti sfollati e ai paesi toscani colpiti dal brutto tempo e sempre pronti a succhiare la tettina dello Stato per alimentare l'assistenzialismo. Invece di lamentarsi nella logica del chiagni e fotti si rimbocchino le maniche e lavorino.

E' un'indecenza che una regione autenticamente federalista guidata dal Leghista Zaia chieda aiuti allo Stato e alle regioni non colpite dal problema.

Possibile che l'incapacità degli amministratori veneti, che non sanno mettere in sicurezza i loro cittadini nemmeno per una pioggerellina autunnale, debba ricadere su di noi?

Pantalone è stufo di pagare per questi parassiti lamentosi. E' tempo che anche i Veneti si responsabilizzino

06/11/10

Interista fuggitivo!

Dietro i due striscioni esposti dai supporters del Liverpool giovedì scorso ("Napoli merda" e "Napoletani, usate acqua e sapone") ci sono gli ultras interisti, quegli stessi che l'anno scorso a San Siro esposero lo striscione "Ciao Colerosi".

Certo, sarebbe bello incontrarli questi interisti, tifosi con notorie qualità nella corsa. Infatti, ogni volta che li incontriamo, scappano.

Pompei si sbriciola: BONDI criminale contro l'umanità!

Pompei, si sbriciola l'Armeria dei Gladiatori
Il ministero: servono risorse per manutenzione
Il sindaco: «Crollo annunciato, Domus trascurata. Persi molti fondi». Causa le infiltrazioni idriche



Zona transennata. L'area al momento è transennata. La Domus è sulla via principale, via dell'Abbondanza, quella maggiormente percorsa dai turisti, in direzione Porta Anfiteatro. Predisposto un percorso alternativo per i tanti turisti.

Le cause. Saranno tecnici e studiosi a stabilire le cause del crollo. Nel frattempo vengono avanzate alcune ipotesi, tra le quali il materiale utilizzato per il restauro e le infiltrazioni d'acqua in seguito alle piogge dei giorni scorsi. La Schola Armaturarum Juventis Pompeiani nel corso della seconda guerra mondiale era stata danneggiata dai bombardamenti che ne avevano fatto crollare il tetto, successivamente rifatto, sulle mura antiche in un materiale che potrebbe essere stato troppo pesante e che avrebbe, quindi, nel tempo potuto provocare un cedimento. Il crollo, però, potrebbe anche essere dovuto a delle infiltrazioni d'acqua in seguito alle piogge dei giorni scorsi, essendo l'edificio crollato accanto ad un terrapieno.

I custodi. «Questa mattina presto - spiegano i custodi - è crollato prima il muro della Domus, e poi, data la pesantezza del soffitto che è in cemento armato, è crollata l'intera Domus dei Gladiatori. Sembra - dicono - che siano state le infiltrazioni d'acqua a causare il danno».

Domus dei Gladiatori. Il nome classico della domus è Schola Armaturarum Juventis Pompeiani, un edificio risalente agli ultimi anni di vita della città romana prima che l'eruzione la seppellisse. La casa secondo gli studiosi doveva fungere da sede di una associazione militare e deposito di armature. L'ampia sala dove si allenavano i gladiatori era chiusa con un cancello di legno.

Casa non visitabile. Su una delle pareti apparivano gli incassi che contenevano delle scaffalature con le armature stesse che furono infatti ritrovate nello scavo. La decorazione dipinta, persa nel crollo, richiamava al carattere militare dell'edificio: trofei di armi, foglie di palma, vittorie alate, candelabri con aquila e globi. La casa attualmente non era visitabile internamente, ma si poteva osservare solo dall'esterno.

I turisti entrano, i giornalisti no. Ingresso inibito per alcune ore a giornalisti e cineoperatori, molti dei quali anche in possesso di biglietto d'accesso. Secondo quanto riferito nel pomeriggio da un addetto all'ingresso Porta Marina Superiore degli scavi archeologici, la decisione sarebbe stata presa direttamente dalla Soprintendenza. L'ingresso agli Scavi archeologici di Pompei per turisti e visitatori cessa alle 15.30.

Bondi: serve sforzo comune. «Spero che questa vicenda non alimenti polemiche sterili e strumentali». È quanto afferma il ministro dei Beni delle Attività Culturali, Sandro Bondi, in merito al crollo di questa mattina a Pompei. «Dovrebbe trattarsi al contrario - aggiunge Bondi - di un'occasione per capire l'importanza, anche per l'immagine internazionale del nostro Paese, della salvaguardia del nostro patrimonio culturale e della necessità di uno sforzo comune per conservarlo e trasmetterlo alle generazioni future».

Il ministero: servono risorse. «Questo ennesimo caso di dissesto ripropone il tema della tutela del patrimonio culturale e quindi della necessità di disporre di risorse adeguate e di provvedere a quella manutenzione ordinaria che non facciamo più da almeno mezzo secolo». È quanto afferma Roberto Cecchi, segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in merito al crollo della Schola Armaturarum a Pompei. «La cura di un patrimonio delle dimensioni di quello di Pompei - aggiunge Cecchi - e di quello nazionale non lo si può affidare ad interventi episodici ed eclatanti. La soluzione è la cura quotidiana, come si è iniziato a fare per l'area archeologica centrale di Roma e per la stessa Pompei».

Crollo causato da piogge abbondanti. «Allo stato degli accertamenti appena svolti, il dissesto che ha provocato il crollo parrebbe imputabile ad uno smottamento provocato dal terrapieno che si trova a ridosso della costruzione e che per effetto delle abbondanti piogge di questi giorni era completamente imbibito d'acqua», afferma Roberto Cecchi. «Il crollo del tetto - aggiunge Cecchi - ha determinato la distruzione di parte delle murature, della facciata e dello spigolo dell'abitazione nell'insula adiacente».

Il sindaco D'Alessio: Domus trascurata. La Domus dei Gladiatori di Pompei da anni era «in attesa di essere ristrutturata». Secondo il sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio, il cedimento dell'edificio è un crollo annunciato: «Succede quando non c'è la dovuta attenzione e cura» per un patrimonio secolare che andrebbe «preservato da ogni tipo di sollecitazione, anche atmosferica. C'è il dispiacere tipico di una comunità - ha sottolineato D'Alessio - di un territorio su cui vi è il museo all'aperto più grande del mondo e che purtroppo viene trascurato». «In passato -ha rilevato - sono stati persi molti fondi, che non venivano utilizzati, e non sono state avviate le procedure per il restauro». Il sito archeologico, ha spiegato il primo cittadino, oltre ad avere un'importanza «culturale» dà anche «ricchezza a questo territorio» con il turismo. «Scontiamo la mancanza di un coinvolgimento in questo tipo di iniziative - ha concluso - ci limitiamo a fare appelli sensibili e solerti nel sollecitare l'attenzione che il sito necessita».

Se il collante dell'Unità è Berlusconi.

Angelo Panebianco ha scritto che il movimento sudista non andrà da nessuna parte perchè non ha "i soldi". Probabilmente non considera che, pur non avendo i soldi, resiste da 150 anni e oggi è più forte che mai. Un vero esercito pronto ad esplodere ovunque contro gli occupanti.

Angelo Panebianco ha scritto altresì che l'unico collante dell'unità d'Italia è Silvio Berlusconi, forse è per questo che sta per cadere...

Il tricolore del Nord il tricolore del Sud

di Lino Patruno

Facciamoci caso.
Appena il Sud alza la voce, qualcuno si indigna perché si comprometterebbe il . Insomma il Sud non più muto minaccerebbe l’Unità d’Italia proprio mentre se ne celebrano i 150 anni.

Strano che nessuno si sia inalberato quando dritto dritto di secessione parlava la Lega Nord. Anzi, per dimostrare la parità di trattamento, la si è fatta accomodare con tutti gli onori al governo. E strano che si sia gridato allo scandalo per un tricolore bruciato a Terzigno nella rivolta della monnezza, mentre è solo folklore il tricolore vilipeso ogni minuto da Bossi e compagni.
Il Sud che parla non va ascoltato, ma messo sùbito a tacere come neoborbonico, nostalgico di quell’innominabile Regno del Male. E il Sud che parla non vorrebbe migliorare il suo futuro, ma tornare al suo infame passato. Così qualsiasi libro di storia diversa da quella finora raccontata non è storia ma delirio, come se qualcuno avesse il monopolio della storia. Con la classica domanda: ma a che serve? Se non ad aprire gli occhi sulla storia, dovrebbe servire a capire ciò che bolle nel ventre del Sud. Capire prima di dire, zitto tu che sei sporco e cattivo. Capire prima di accusare il Sud di minacciare un’Unità dalla quale è fuori.
Epoi, squilibri fra aree ci sono in tutta Europa, altrimenti non ci sarebbero gli interventi per eliminarli. Ma non risulta che altrove gli abitanti meno ricchi siano considerati esseri inferiori cui non concedere nemmeno la parola. La Germania, per dire, sempre sbattuta in faccia al Sud, imparate da loro. Per portare l’Est riunificato al livello dell’Ovest ha speso cinque volte quanto speso dalla Cassa per il Mezzogiorno: cinque volte. Ma dopo vent’anni le differenze di reddito sono più o meno pari alle nostre. Eppure i territori dell’Est sono considerati i più colti e chic del Paese. E se finora la parità non è stata raggiunta, nessuno si è sognato di dire che dipende dalle persone e non dalle politiche adottate.
Ora il ministro Tremonti, che non va a cena con i neoborbonici, dice che per il Nord e il Sud non ci può essere la stessa ricetta economica. Il Nord deve competere con l’Europa e il mondo, il Sud deve competere per avvicinare il Nord. Purtroppo 150 anni dimostrano che i piani per il Sud sono sempre stati forme tardive (e inefficaci) di riparazione per tacitare la coscienza: se i buoi sono usciti dalla stalla, inutile riparare la porta. Non andavano fatte politiche nazionali che danneggiassero il Sud, questa la verità. E dall’Unità in poi è sempre andata così, come ammettono ora anche molti storici con la puzza al naso. Un esempio a caso, la della lira: se ne teneva giù il valore per favorire le esportazioni a basso prezzo. Una manna per gli industriali del Nord, una iattura per la gente del Sud che con quella lira svalutata si impoveriva.
Il problema è trovare il punto di svolta per il Sud. E’ innescare la scintilla della ripartenza, come se fosse il Bari di Ventura. Ricordando sempre come sia imbarazzante rispondere a chi obietta a modo suo sconcertato: ma state ancora lì, nonostante tutti i soldi che vi abbiamo dato? Tutti gli Istat, le Svimez, le relazioni storiche dello stesso ministero di Tremonti dimostrano che questi soldi non sono mai stati in aggiunta al normale. E che, di riffa o di raffa, al Nord ne è stato dirottato il grosso. Gli hanno creato un mercato comodo, protetto, garantito per i suoi prodotti. E hanno addomesticato il consenso politico per continuare così. Ma vai a scalfire il pregiudizio. Mezzo Paese non sopporta l’altro mezzo, altro che .
Ma dovrebbe essere il Sud a cominciare a dire cosa gli serve. Cominciare a dire che non vuole più uno statalismo senza Stato come finora: vi mando i soldi (un inganno) ma non vi faccio le strade, non vi do i treni puliti e veloci, non vi combatto la criminalità, non vi alleggerisco la burocrazia, non vi commissario i sindaci che trascurano la raccolta differenziata dei rifiuti. Basta che consumiate. Lo statalismo senza Stato è la peggiore istigazione per la cattiva amministrazione al Sud.
Ora pare che l’ennesimo preveda le grandi opere: ma sono le stesse attese da una vita. Con pochi progetti ma ponderosi e interregionali. Va bene. Ricordando, per dovere igienico, che la Salerno-Reggio Calabria è ancora lì perché, chiuso un cantiere, mancano sempre i fondi per l’altro. E ricordando che la prima scintilla può venire dalla detassazione degli investimenti al Sud, sempre sventolata ma mai contrattata seriamente a Bruxelles. Ma se anche questo santo e questa festa passeranno, resteranno gli indici puntati sulla vergogna del Sud. Dimenticando che senza Sud non cresce l’Italia. E che allora davvero il federalismo trionferà: ciascuno si tiene il suo, tranne voti e consumi del Sud. Alla faccia dell’Italia unita


N.B. IN REALTA' E' STATO CALCOLATO CHE L'87% DEI SOLDI INVESTITI PER LA CASSA DEL MEZZOGIORNO E' ANDATA AL NORD, IL RESTANTE 13% SE LO SONO FOTTUTI I POLITICI AMMACCHIATI COL NORD.