27/11/09

Camorra, arrestato un sostenitore della Iervolino.

Ormai abbiamo perso il conto degli assessori e consiglieri comunali e regionali arrestati per camorra, eppure il duo Cacaglio-Sindacessa continua a rubarci l'ossigeno.

Questa notte i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla magistratura partenopea a carico di 19 persone ritenute elementi di spicco del clan camorristico dei Sarno operante nel quartiere Ponticelli del capoluogo campano ed in vaste aree della provincia.

Il clan contro le associazioni antiracket.Nel corso di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia i militari dell'Arma hanno accertato estorsioni perpetrate a tappeto ai danni di imprenditori, commercianti ed ambulanti dell'hinterland est di Napoli nonché le attività illecite attuate dalla moglie di un capo clan che, con la complicità, di un politico locale aveva fatto desistere i promotori di una nascente associazione antiracket dall'aprire uno sportello nel Comune di Cercola.

In manette consigliere comunale del Pdci. Anche un consigliere comunale di Napoli, Achille De Simone del Pdci, residente a Cercola è stato arrestato nell'ambito dell'operazione. Secondo quanto si è appreso, nei suoi confronti l'accusa è di violenza privata per aver impedito la nascita di uno sportello antiracket nel comune di Cercola.

De Simone è stato eletto in Consiglio comunale a Napoli con il Pdci, con un buon successo personale in termini di voti. 69 anni, dipendente della Regione Campania, risiede a Cercola, nel Napoletano, dove è stato consigliere comunale dal '78 al 2001 e assessore comunale in diversi periodi sempre nel comune del Napoletano.

De Simone, pur eletto in uno schieramento di sinistra al Comune di Napoli, contemporaneamente ha fatto parte, per un periodo, di una giunta di centro destra a Cercola. È accusato di violenza privata: era in casa di Patrizia Ippolito, moglie del boss Vincenzo Sarno, collaboratore di giustizia. Nell'abitazione fu convocata una persona che voleva aprire un'associazione antiracket. La Ippolito disse che l'associazione non sarebbe stata aperta se l'uomo non avesse riferito alla donna tutte le denunce e le iniziative dell'associazione: dopo l'intervento del clan l'associazione non aprì più.

Presa la moglie del boss Sarno. Gestiva le attività del clan. Tra i destinatari dei provvedimenti anche la Ippolito, che durante questo periodo - secondo l'accusa nei suoi confronti - ha gestito le attività estorsive. È a casa sua che sarebbe stato convocato uno dei commercianti che aveva deciso di avviare un'associazione antiracket. L'uomo sarebbe stato minacciato, e avrebbe avuto il via libera, secondo quanto è emerso, ad avviare l'attività ma solo se avesse poi riferito al clan tutti i dettagli di quanto deciso dall'associazione che poi non fu più costituita.

14/11/09

Consentino, ora Alfano manda gli ispettori del ministero in Procura.

Dopo l'avvio delle indagini preliminari nei confronti di Nicola Cosentino per l'addebito di concorso esterno in associazione di stampo camorristico e i NOTI legami con esponenti dei casalesi, Alfano minaccia di inviare gli ispettori del ministero presso la procura della repubblica. Da che parte sta il governo? Da quella della giustizia o della camorra?
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Un'ispezione alla Procura di Napoli? «Porte aperte, niente da nascondere. Anzi, dimostrerò in che condizioni stanno lavorando i miei». Lo dice il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, in merito alla richiesta al ministro Alfano di un gruppo di deputati del Pdl di un'ispezione alla Procura napoletana. Una sollecitazione dopo l'intervista del pg Galgano che ha puntato l'indice sul «fanatismo» di alcuni pm e, in merito ai magistrati, ha detto che «gli altri hanno cento cavallucci. Noi dieci stalloni di razza, ma 90 asini».

«Se dovessero venire non so cosa ci sarebbe da ispezionare. Ma comunque nessun problema. Dimostrerò che, nonostante i mezzi scarsi di cui disponiamo, riusciamo ad ottenere risultati importanti «come il fermo di sei taglieggiatori del clan Birra-Iacomino ad Ercolano».

«Di certo non si fanno atti di fede nei confronti di dichiarazioni di collaboratori o di altri». Afferma in merito all'ipotesi di eventuali altre inchieste sul sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. «Stanno circolando voci che per ora, assolutamente, per quanto riguarda il mio ufficio, sono prive di fondamento».

Lepore aggiunge: «Stiamo facendo indagini a tutto campo. È chiaro, naturalmente, che se ci sono denunce o dichiarazioni le andiamo a verificare».

Casini: «Cosentino candidato? Prospettiva lunare». «Ritengo una prospettiva lunare, fuori dal mondo quella di candidare Cosentino alla presidenza della Campania». Così Pier Ferdinando Casini nel discorso con il quale ha concluso la due giorni degli «Stati generali» dell'Udc campano. «Questo lo dico a tutela della sua persona - ha aggiunto Casini - perchè non sono un garantista a giorni alterni. Fino a prova contraria Cosentino è innocente, ma bisogna evitare con dei gesti forti qualsiasi strumentalizzazione politica».

Una regione da sciogliere.

Uno s’illude che esista un limite alle fesserie. Poi ascolta Maurizio Lupi e si mette il cuore in pace. L’altra sera era in pellegrinaggio a Ballarò. Dove gli è toccato difendere pure San Nicola, nel senso di Cosentino, il sottosegretario che sarebbe già in galera se non si fosse rifugiato per tempo in Parlamento e al governo. Il cosiddetto onorevole Lupi strillava: “Non si può parlare del caso Cosentino in tv, tantomeno nel servizio pubblico, in assenza di Cosentino e del suo avvocato”. E l’impavido Floris: “Giusto, qui non si fa cronaca giudiziaria”. Non sia mai che gli scappi una notizia. Scodinzolini non avrebbe saputo dire meglio. Così del caso Cosentino ha parlato solo Lupi, ovviamente per assolvere San Nicola: “Non può essere un camorrista visto che fa parte di un governo e di un partito quotidianamente impegnati nella lotta alle mafie”. E giù la solita sfilza di dati sui beni sequestrati e sui latitanti arrestati, come se a sequestrarli e ad arrestarli fossero il Popolo della libertà e il governo Berlusconi.


Nessuno ha ricordato a questo bel tomo che gli arresti e i sequestri li fanno i magistrati: gli stessi che lui e la sua cricca attaccano ogni giorno come deviati, politicizzati, golpisti, antropologicamente diversi dalla razza umana. Gli stessi che vogliono arrestare Cosentino. Per fortuna, con buona pace di Menzognini e Floris, un po’ di cronaca giudiziaria sopravvive sui giornali e sulla Rete.

Così chi volesse sapere qualcosa delle accuse a Cosentino senza farsele raccontare da Lupi ce la può fare. Basta leggere qualche pagina a caso dell’ordinanza del gip di Napoli per farsi un’idea di cos’è diventata la politica in Campania. Roba da rimpiangere i Gava, detti anche “Fetenzìa”. La regione s’è messa in pari con la Calabria, dove su 50 consiglieri regionali 35 sono inquisiti o condannati. Al confronto la regione Sicilia è un convento di clarisse. Oggi Il Fatto pubblica le pagine gialle degli inquisiti campani di destra, centro e sinistra. Ma si faceva prima con l’elenco dei non indagati. Il governatore Bassolino ha tre procedimenti e un rinvio a giudizio per monnezza e dintorni, con l’accusa di aver truffato la regione che egli stesso rappresenta (è imputato e contemporaneamente parte civile contro se stesso). Infatti il Pd vuole sostituirlo col sindaco di Salerno, De Luca, che di rinvii a giudizio ne ha due. L’ex presidente Pd della provincia di Caserta, De Franciscis, dopo aver dato un appaltone al fratello di un boss casalese, è scappato a Lourdes. La presidente del consiglio regionale Sandra Mastella, imputata per concussione, non può più metter piede in Campania: dovrà convocare il consiglio regionale della Campania fuori dalla Campania, come i governi in esilio in tempo di guerra. Il marito Clemente, eurodeputato ma del centrodestra, è imputato pure lui per concussione. Ed eccoci al Pdl. Cosentino è coordinatore regionale. Il suo vice è Landolfi, indagato per corruzione e truffa “con l’aggravante di aver favorito il clan camorristico La Torre”. Il vicecapogruppo alla Camera Bocchino è indagato per lo scandalo Romeo, assieme al pidino Lusetti e a mezza giunta Iervolino (che almeno qualcuno l’ha mandato a casa). Qualche anno fa, i pm Ingroia e Scarpinato proposero di allargare alle regioni la legge che consente di sciogliere i comuni infiltrati dalle mafie. Apriti cielo: furono tacciati di golpismo giudiziario. Ora, con le notizie che arrivano dalla Campania, quella proposta appare minimalista. Andrebbe estesa alle regioni e ai comuni infiltrati dalla corruzione.

Altro che elezioni: la regione Campania va sciolta e commissariata per cinque anni. Perché la politica s’è infiltrata nella camorra e, a lungo andare, ha finito per corromperla.
Marco Travaglio.

13/11/09

L'amnistia permanente.

In qualunque altro stato del mondo la Destra e' per la certezza della pena ed una giustizia efficiente, nelle Italie - invece - Berlusconi le pensa tutte affinche' non funzioni e il delinquente si senta tutelato. In qualunque altro stato i politici di Destra si ribellerebbero a certe iniziative in campo di giustizia, ma Berlusconi si e' circondato di una massa di coglioni, che nella vita non avrebbero mai combinato nulla di buono, e li ha promossi in parlamento grazie ad una legge elettorale incostituzionale che non permette nemmeno di scegliere chi votare.

Si appresta ad essere approvata una sorta di "amnistia preventiva", ben piu' grave dell'indulto mastelliano che An e Lega si vantano di non aver votato, che esortera' gli eterni indecisi a commettere impunemente quei reati che hanno sempre desiderato consumare. Infatti, se e' vero che la pena dovrebbe rieducare il condannato, di fatto vedremo raramente delle condanne.

Berlusconi l'ha pensata bene: siccome nelle Italie i processi sono troppo lunghi, per risolvere il problema alla radice, basta eliminare direttamente il processo riducendo i termini della prescrizione.

In questo modo, quindi, per chi avra' a proprio carico imputazioni per reati con una pena edittale massima di 10 anni, bastera' attuare elementari tecniche dilatorie per evitare la sentenza di merito e, pertanto, la possibile condanna.

Corruzione,truffa,frodi fiscali,falsi in bilancio,intercettazioni illecite,reati informatici,ricettazione,vendita prodotti con marchi contraffatti,traffico rifiuti,sfruttamento prostituzione,violenza,falsificazione documenti pubblici,falsa testimonianza,lesioni personali,omicidio colposo per colpa medica,maltrattamenti in famiglia,incendio comporteranno solo un fastidio per i pubblici ministeri e per i giudici che svolgeranno una funzione inutile.

Poi, chissa', magari nemmeno la polizia giudiziaria svolgera' indagini su questi reati: tanto a che pro farlo?
La mafia, la camorra, la ndrangheta e i Nicola Cosentino ringraziano.

In un nessun altro stato del mondo e' lo stato a istigare il cittadino a delinquere, ma solo perche' negli altri stati del mondo non c'e' Berlusconi. Affrettatevi, allora, a scegliere il reato che piu' vi interessa commettere: siete nel paese dei balocchi!

12/11/09

Caro Berlusconi, dopo la giustizia, abolisci anche i processi!

In attesa della nuova riforma sul processo penale che il Pd+L sta per approvare per sfasciare definitivamente ogni residuo di giustizia presente nelle Italie e liberare ogni delinquente, Cosentini e Casalesi compresi, salvo immigrati (in modo che Lega potra' continuare a sostenere che sono gli unici in galera!), mi permetto di avanzare una proposta a Berlusconi che e' diretta conseguenza dell'ultima iniziativa da lui intrapresa: ABOLIRE DEFINITIVAMENTE IL PROCESSO PENALE!Sì, abolirlo del tutto. Tanto, ormai, con la nuova riforma, rischia di essere un'inutile perdita di tempo con dispendio di energie fisiche per le parti coinvolte ed economico per lo stato. In questo modo Berlusconi e compari otterranno due risultati:
A) Ridurre i tempi ben oltre la ragionevole durata che l'art 111 della costituzione richiede.
B) Eliminare l'odiosa casta di giudici insolenti che, finalmente, andranno in mezzo ad una strada e non daranno piu' fastidio.

Certo, senza processo, diventeranno disoccupati anche gli avvocati di Berlusconi e dei deputati tutti del PdL, ma per loro si puo' sempre trovare una sistemazione in Parlamento. O no?