30/01/09

Una suola nel cielo di Baghdad.


E' grande come un divano, trionfalmente issata su un piedistallo di marmo, in modo da poter essere visibile da lungi, come un monumento equestre. Soltanto che rappresenta una scarpa, un'immensa calzatura bronzea: la "nobilissima" calzatura che il giornalista iracheno Muntadhar al Zeidi osò lanciare contro l'uomo allora più potente della terra, il presidente americano George W. Bush, sceso per l'ultima volta a Baghdad.

Il monumento è stato inaugurato oggi a Tikrit, città natale dell'ex dittatore iracheno Saddam Hussein, che proprio Bush rovesciò e che fu impiccato da quelli venuti dopo di lui. Come vendetta postuma, non c'è male.

La grande scarpa (non di bronzo, un po' troppo costoso, ma in fiberglass rivestito di rame: l'effetto però è lo stesso) è opera dello scultore Laith al-Amari, con studio a Baghdad, che dice di considerarla "un omaggio all'orgoglio del popolo iracheno". Sul basamento, anche una poesia in onore al Zeidi: "Quando la spada si sazierà di sangue, o Muntadhar? Fratello mio, se la giustizia non grida, c'è silenzio".

Al Zeidi attualmente è in carcere, accusato di "aggressione a capo di stato estero". Il processo è pendente, con i giudici che stanno valutando l'istanza dei difensori per una riduzione del capo d'accusa.

Battisti, ritirare l'ambasciatore anche dalla Francia.

Il terrorista Cesare Battisti ha ammesso in un'intervista quanto tutti hanno sempre sospettato, cioè che ad aiutarlo a fuggire in Brasile sono stati i servizi segreti francesi. Così Parigi, pur salvando la faccia concedendo l'estradizione dell'ex stragista rosso, ne ha - allo stesso tempo - agevolato la latitanza e la fuga all'estero comportandosi non diversamente rispetto a Marina Petrella. La gauche caviar salottiera e narcisista, se alle urne è ormai inesistente, può di fatto ancora applicare la dottrina Mitterand avendo una forte influenza all'Eliseo grazie alla ricca borghese annoiata Carla Bruni. E', dunque, un'ennesima manifestazione di debolezza che l'Italia protesti con il Brasile, ma taccia proprio sulla Francia, la patria dei rifugiati politici da sempre. Si ritiri, pertanto, il nostro ambasciatore a Parigi e si faccia pressione in sede del consiglio d'Europa nella composizione dei capi di stato e governo.

Battisti - al contrario di tanti ex estremisti di sinistra che meritano rispetto - è un vile che non hai dimostrato pentimento per quanto ha commesso e, probabilmente, non sconterà mai un giorno della sua pena; tuttavia - al di là - del caso specifico, è bene che l'Italia inizi a farsi rispettare sul piano diplomatico da coloro con cui siede spesso allo stesso tavolo.

29/01/09

PD= partito dei corrotti.

Scrive Sebastiano Messina su "La Repubblica":

"Noi giornalisti scriviamo, intervistiamo, raccontiamo, commentiamo. Ma qualche volta non capiamo. Eravamo convinti per esempio che l'epicentro della crisi del Pd fosse Napoli. Napoli, la città dello scandalo Romeo, degli assessori arrestati, del sindaco col registratore, del tramonto di Bassolino.
La città di Riccardo Villari, il "presidente eletto" che s'era incollato alla poltrona, mirabile esempio di "homo novus" del Pd. Proprio a Napoli, credevamo, la base si ribellerà con più rabbia. E sbagliavamo. Perchè i numero dicono che sta succedendo l'esatto contrario: i napoletani sono così soddisfatti che corrono a prendere la tessera del Pd. Al contrario del resto d'Italia dove c'è un'emorragia di adesioni, solo a Fuorigrotta le tessere sono aumentate del 360 per cento, da 600 a 2177. Più scandali scoppiano, più iscritti arrivano.
evidentemente c'è qualcosa che sfugge. O a noi, o a Veltroni."


Finalmente anche i giornalisti di sinistra si sono accorti di quanto i cittadini di buon senso hanno sempre saputo: il PD è il partito della pagnotta e delle clientele e, in una città come Napoli, non può che avere il potere.

27/01/09

Giorno della memoria.

Aghanistan, Iraq, Libano, Palestina, Siria, Iran. Quante altre civiltà dovremo distruggere per appagare la lobby, quanti altri massacri di innocenti dovranno essere compiuti prima che gli uomini liberi fermino gli esecutori del pensiero massonico-ateista?

20/01/09

Perchè un cattolico non può che stare con i Palestinesi .


"Ma quale popolo eletto? Secondo voi il Signore può mai pensare a chi, come gli ebrei, fa a tempo pieno il macellaio?"
E' questo l'inizio della predica che il padre guardiano di un convento francescano ha tenuto, durante la messa domenicale, per commentare il genocidio palestinese perpretato da sciacalli infedeli senza nè patria nè umanità.

E' una fortuna che gli esponenti di Allenza Ebraica, in particolare il presidente della Camera ardente Giacobbe Fini, frequentino solo Sinagoghe, perchè - se mai fossero entrati in quella Chiesa - avrebbero sicuramente parlato di limiti della decenza superati.

Un po' come hanno fatto per Santoro, l'unico che non si è lasciato attrarre dalla propaganda ultrasionista. Sono trenta anni che conduce, in maniera parzialissima, le sue trasmissioni - memorabili quelle in favore di una frocizzazione di massa - eppure solo adesso gli aderenti al partito dell'italico Bocchino levano gli scudi scontro l'indecente Santoro. Si sa, i camerieri si muovono solo a comando.

L'ambasciatore israeliano ha protestato con una lettera formale inviata al presidente della RAI Petruccioli, mentre il rabbino di Venezia ha attaccato direttamente il Papa per aver osato citare i bambini massacrati a Gaza.

Questo perchè la lobby non si accontenta di aver il controllo dei media e dei componenti delle assemblee parlamentari (compreso chi, fino a 3 anni fa, cantava settembre nero tra bandiere irachene e palestinesi e oggi tace), ma vuole l'anima dei propri servitori.

E' logico, quindi, che in questo senso, si scagli contro la Chiesa, l'unico baluardo contro il pensiero massonico-ateista teorizzato da Sion.


N.B. Ringrazio il CAPO del Venezuela Hugo Chavez che, dopo aver espulso l'ambasciatore yankee e quello israelita, è stato chiaro anche su Obama: "sara' un fallimento, ma anche se sara' peggiore del presidente uscente, a noi non importa perche' noi siamo liberi".

18/01/09

Tra Malpensa e Fiumicino a perderci è il Sud.

E' strano che nessuno abbia sottolineato che i tagli più igenti della CAI riguardino proprio gli aereoporti del Sud e, in particolare, Capodichino. Infatti, se i Leghisti hanno fatto di Malpensa una battaglia ideologica e i partiti romani si sono arroccati su Fiumicino, nessuno si è accorto che, con il nuovo piano industriale di Alitalia, il Sud sarà quasi del tutto tagliato fuori. Se avessimo dei rappresentanti politici spendibili, avremmo pure potuto accennare ad una protesta, ma, siccome noi abbiamo gente come Bassolino e Iervolino, non ci è data neppure questa possibilità. Non è un caso, del resto, che Lombardo, dalla sua Sicilia, sia l'unico che abbia provato timidamente a polemizzare, salvo poi ricordarsi di avere un sottosegretario a Roma e fare marcia subito indietro...

14/01/09

Preso un topo di fogna.

Arrestato dai carabinieri nel Casertano Giuseppe Setola, camorrista che due giorni fa era sfuggito alla cattura scappando per le fogne.

11/01/09

Chi sarà il più circonciso?


Chi sarà l'esponente di AN che più si è circonciso? Giacobbe Fini, Ariel Bocchino,Giuditta Gasparri o Sansone Alemanno?

L'ultima dichiarazione di Rachele Ronchi, di certo, non va per il sottile e merita di entrare nella top ten delle voci bianche di Alleanza Ebraica:

"Sono qui per esprimere solidarietà ad Israele. Gli israeliani sono gli aggrediti, Hamas è l'aggressore". Lo afferma il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, che partecipa alla manifestazione 'Sosteniamo Israele, sosteniamo la pace'. Ronchi aggiunge: "Partecipo a questa manifestazione come ministro e come esponente di An. La nostra cultura è contro il terrorismo. Contro chi non ha il coraggio di dire che Israele ha ragione. Contro gli sciacalli che vogliono boicottare i negozi degli ebrei".
Naturalmente, però, Ronchi considera "aggressore" chi si fa ammazzare inerme.

Secondo l'ufficio dell'Onu per il coordinamento umanitario (Ocha) il 5 gennaio in un edificio hanno trovato la morte circa 30 persone, colpite dal fuoco israeliano, e decine sono state ferite. Il portavoce israeliano ha cercato di smentire quanto affermano tutti, ovvero che il giorno precedente all'eccidio i soldati abbiano ordinato ai civili palestinesi di chiudersi nell'edificio. "Ma dove è finito Walid?". Ricoverata in una corsia dell'ospedale Shifa di Gaza, Amal Samuni, nove anni, non riesce a darsi pace. Walid (17 anni) è il suo cugino prediletto, è sempre disponibile a giocare e scherzare con lei, ogni tanto la sorprende donandole caramelle. La sua presenza sarebbe dunque oggi più che mai necessaria. Ma Walid non si trova. "Walid - insiste con un filo di voce - dove sei?". I parenti di Amal cercano di distrarla. Due dei suoi fratelli e il padre sono morti e Walid da quattro giorni non si trova più. Probabilmente è ancora sotto le macerie del 'magazzino della morte', nel rione Zaitun di Gaza. La cognata di Walid, Mayssa Samuni, 23 anni, è ricoverata nella stanza accanto. E' seduta sul suo letto e tiene in mano la figlia più piccola, Jumana, di 9 mesi. Una mano della bebé ha tre dita amputate. "Domenica (4 gennaio), di prima mattina, i soldati israeliani sono entrati nella nostra abitazione e in quella di nostri parenti e ci hanno ordinato di radunarci tutti in un locale vicino, una specie di magazzino di cemento" racconta Mayssa all'ANSA. Erano diverse decine di persone, tutte del clan familiare dei Samuni. Senza acqua, senza cibo. Così è trascorsa una giornata. "La mattina di lunedì (5 gennaio) tre miei cugini hanno socchiuso la porta, hanno visto che la situazione sembrava tranquilla e hanno deciso di avventurarsi fuori. Ma fatti pochi passi sono stati colpiti: da un razzo sparato da un aereo senza pilota o da un carro armato, non saprei". "Noi - prosegue Mayssa - eravamo molto spaventati. Poi, dopo due ore circa, c'é stata una seconda esplosione, all' interno del magazzino che si è riempito di fumo e di polvere. Quando abbiamo potuto vedere cosa era accaduto attorno a noi, abbiamo constatato che per terra c'erano decine di cadaveri e di feriti". "Ho visto subito che mio marito era morto. Poi fra i cadaveri ho riconosciuto anche mio suocero, mia suocera, delle zie, alcuni nipoti.

10/01/09

La registrazione della Iervolino

Cosa avrà detto la Iervolino nella tanto chiacchierata conversazione con Tino Iannuzzi e Nicolais? Benchè la registrazione sia stata già distrutta, io sono in grado di riprodurne il contenuto.

09/01/09

Iervolino,una tarantella senza fine.

Non commenterò quanto sta avvenendo a Napoli nè il cinismo del Partito Democratico che, da Nicolais a Veltroni, continua a ballare la tarantella su un cadevere chiamato democrazia. Il mio fegato si è già ingrossato ben oltre la normale tollerabilità e, francamente, non mi è più possibile capire da che punto cominciare e da quale finire. Se nemmeno con una giunta - rinnovata solo l'anno scorso! - che ha ben cinque assessori indagati per corruzione, la Iervolino si è dimessa, è davvero inutile aggiungere ogni ulteriore commento a quelli già esposti in tanti anni di scandali. Davanti ai PM, è arrivata a definire degli "sfrantummati", cioè degli incapaci, i suoi ex assessori e ha aggiunto che a questi è mancata la stessa dignità di Giorgio Nugnes (la procura, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio verso Nugnes, a questo punto dovrebbe dirigere le proprie attenzioni proprio verso la sindacessa) e a Linda Lanzillotta, che aveva chiesto al consiglio comunale di sfiduciarla, ha risposto con un secco, strafottente e intimidatorio "si facesse gli affari suoi". Attualmente sta tenendo banco anche il gossip sulla conversazione registrata con i suoi segretari di partito Nicolais e Tino Iannuzzi e la soap opera non sembra intravedere un epilogo.

A fronte di una trama che sembra essere stata scritta da Plauto, secondo un sondaggio commissionato dal Corriere del Mezzogiorno, il 5% dei napoletani continua ad avere fiducia nei confronti della sindacessa. Ebbene, vorrei tanto sapere chi sono questi camorristi/corrotti/dementi che hanno ancora il coraggio di aprire la bocca.

07/01/09

Non tutti stanno a guardare.

CARACAS - Espulso dal Venezuela l'ambasciatore israeliano in seguito al genocidio palestinese attuato da Israele. L'annuncio e' stato dato dal ministro degli esteri di Caracas con una nota ripresa dalla televisione di stato. Poco prima il presidente venezuelano Hugo Chavez aveva chiesto alla comunita' ebreaica del paese di condannare le azioni militari di Israele.

GRAZIE, PRESIDENTE!
Non tutti prendono ordini dagli eredi di Erode.