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Non ho dimenticato i meridionali deportati nel lager piemontese di Fenestrelle e sciolti nella calce viva, né il massacro di Casalduni e Pontelandolfo, né interi paesi rasi al suolo con gli abitanti bruciati vivi nelle loro abitazioni, le rappresaglie, le razzie, la legge Pica, le esecuzioni sommarie che gli Italiani compirono per decenni nella mia terra, né che - ancora oggi - a Torino c'è un museo intitolato a Lombroso, il teorizzatore dell'inferiorità razziale dei meridionali, e che lì, come trofei, sono esposti i nostri patrioti, i briganti, come se a Berlino esistesse un museo per Mengele, a Tel Aviv si omaggiasse Hitler e in USA fossero esposti i crani "dei negretti" deportati nella guerra di secessione. Questo per me è "il giorno della memoria
28/01/12
27/01/12
Cara Italia, caro Nord, avete veramente rotto i coglioni!

Brutti maledetti stronzi, vi è piaciuto il terremoto di questi giorni? Mi riferisco a quello politico che è partito dalla Sicilia, non a quello da due soldi che fa danni solo sui vostri giornali e vi farà avere tanti soldi a pioggia.
Mi riferisco a quel magnifico movimento di popolo che dalla Trinacria si è esteso a tutto il SUD per farvi capire che ci avete veramente rotto i coglioni. Abbiamo meno strade, meno aereoporti, meno treni ma paghiamo di più; abbiamo il gasolio e il petrolio che voi vi fregate, ma non abbiamo sceicchi né ne traiamo benefici, anzi le sedi legali risultano al Nord solo per farvi risultare un po' di Pil in più.
Stavolta però non si scherza, stavolta il paese è bloccato sul serio, maledetti stronzi, e i tricolori appaiono solo per essere bruciati e sostituite che con le nostre bandiere.
Millantate da anni "i fucili" e l'esistenza di un addestrato "esercito padano", ma ora che il popolo del SUD è sceso sul serio in piazza per chiedere autonomia, voi che fate? Invece di cogliere la palla al balzo e darci soddisfazione, prima ci ignorate sui vostri giornali e poi ci chiamate mafiosi?
Ieri da Santoro il solito leghista scemo, ROBERTO CASTELLI, mentre ripeteva le solite litanie, è stato messo a tacere da un operaio che ha concluso così:" Castelli, a me i coglioni non li rompi".
Castelli, umiliato e non sapendo fare i rutti come il suo capo, ha così abbandonato lo studio con la coda tra le gambe dimostrando di essere il solito leghista chiacchierone: prima minacciano e poi scappano.
Ma, dico io, perché volte farci morire italiani, perché ci volete rompere le scatole a forza?
Dobbiamo per forza spaccarvelo il culo, cari leghisti/italiani?
n.b. Mi è tornata la voglia di scrivere su un blog, anche se io, lavorando per mantenere i pelandroni che curano il sito a tempo pieno (chissà perché tutti del Nord...), non ho il tempo per grattarmi la pancia davanti ad un pc.
Per cui chi vorrà, da Gaeta in giù, mi può leggere qui: http://perlacontea.blogspot.com
Sì, lo so che è l'ennesimo blog che cambio, ma ogni tanto soffro di schizofrenia e poi questo qui è frequentato da troppa gentaglia del Nord.
UN FORCONE.
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