11/06/09
Il dissenso del Sud.
Secondo il quotidiano leghista Libero, Berlusconi non ha sfondato perchè si è "interronito" e, pertanto, gli sono venuti a mancare i consensi di una Padania sempre più vicina alla Lega. In realtà i numeri dimostrano che è un'analisi sbagliata. Perchè, se è vero, che Berlusconi mantiene ottime percentuali al Sud, è anche vero che, rispetto alle politiche, gli sono venuti a mancare due milioni di voti di Siciliani e Campani. Infatti, l'astensionismo ha registrato percentuali records, laddove i meridionali hanno scelto di non essere più strumento per il potere di forze ostili, ma di iniziare a contare qualcosa. Il Sud è da troppo tempo fuori dall'agenda politica nazionale, laddove non si investe mai in infrastrutture e lavoro. Ormai si parla solo di una fantomatica "Questione settentrionale" che i leghisti si sono inventati per far presa sulla gente e mantanere il timone del comando. L'ultima goccia ha riguardato il congelamento da parte del governo delle Italie dei fondi fas che l'Unione Europea eroga solo e soltanto per il Sud e che la Lega, con la solita arroganza e in barba al diritto comunitario, vorrebbe distrarre a favore del Nord. Così almeno si è fatto scappare Castelli A Porta a Porta, conscio del fatto che la Lega non ha più bisogno di nascondersi per propagandare il suo piano colonialista. Il popolo del Sud, però, ha capito che non può più contare solo quando i partiti devono raccattare voti e ha così manifestato tutto il suo orgoglio con la civile protesta di domenica. Vedremo se i partiti romani-padani avranno capito l'antifona.
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1 commento:
Lettera dei Sardi all'Europa
Cara Europa, sei una comunità di culture, lingue, popoli
e nazioni diverse tra loro, unite nella costruzione
di uno spazio politico di pace, democrazia e benessere.
Noi sardi, nostro malgrado, siamo esclusi
dal tuo Parlamento perchè il sistema elettorale italiano prevede un collegio Sardegna-Sicilia che ci impedisce
di eleggere nostri rappresentanti nell’istituzione
che decide su aspetti fondamentali
della nostra vita quotidiana.
È l’ennesimo frutto avvelenato dello Stato italiano e dell'autonomismo sardo che gli è complice.
Per trent’anni, scandalosamente, la classe dirigente isolana, nonostante le belle parole, non ha saputo né voluto agire per dare alla nazione sarda almeno una parte della rappresentanza europea che le spetta.
I partiti italiani ci invitano nuovamente ad andare a
votare per persone che nel tuo Parlamento non andranno
di certo a fare gli interessi della Sardegna.
Io non credo sia giusto. Non voterò ancora un politico che non mi rappresenterà, ma non mi astengo.
Preferisco inserire questa Lettera nella scheda elettorale
per denunciare l’insopportabile assenza sarda
dal Parlamento Europeo.
Preferisco far sentire la mia voce e agire affinché
la Sardegna possa costruire la propria sovranità
e possa eleggere 7 europarlamentari,
così come fanno nazioni indipendenti come Malta o Cipro che tra l'altro sono isole molto più piccole della nostra.
Cara Europa, spero che questa lettera ti arrivi
e spero che tanti altri sardi, residenti in Sardegna o disterrati, facciano come me: compiano un gesto
semplice ma dirompente.
Quando ti arriveranno 1.500.000 lettere tutti sapranno
che i sardi non si fanno prendere in giro
ma vogliono veramente partecipare e entrare in Europa.
ISTRUZIONI
Recati al seggio, fatti consegnare la scheda, entra in cabina, piega questa lettera lungo la linea tratteggiata, inseriscrila all'interno della scheda elettorale, inseriscila nell'urna, esci sorridente dal seggio: la tua voce, la voce della nazione sarda, arriverà in Europa.
http://www.indipendentzia.net/documenti/Litera%20de%20is%20Sardos%20a%20s'Europa%20-%20web.pdf
A questo proposito, l'articolo che vi proponiamo, fa un'interessante analisi sulle eventuali conseguenze della vincita del "partito dell'astensionismo". E' stato scritto quando ancora non si sapeva con certezza che il parlamentare Uggias ce l'avrebbe fatta e pur non accennando alla famosa lettera, dà un messaggio forte e chiaro ai politici isolani: "la Sardegna merita di avere due seggi certi all'europarlamento [...] Perciò voi politici incominciate a darvi da fare in tal senso, magari in maniera bipartisan... questo è l'unico mandato che avete ricevuto da queste elezioni!". Un mandato deciso dall'astensionismo degli elettori.
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