31/08/09

Chiuso per Vomito

Maurizio Blondet


Come temevo, ricevo una lettera così (e non è la sola).

«Caro Direttore,
capisco la sua riluttanza a parlare sulla vicenda Boffo ma lei non è stato molto tenero con il Salame. Mi aspettavo almeno di vedere pubblicato - come accade spesso in ultima colonna di questo giornale - almeno l’articolo del Giornale. Insomma, se alla direzione del più importante giornale della Chiesa (che oltretutto gode dei finanziamenti pubblici) ci deve stare un ‘noto omosessuale’ per di più ‘attenzionato’ dalle forze di polizia, sarà pure una notizia degna di nota? Se poi costui è anche reo confesso (vedi patteggiamento e sconto di pena) di un reato penale di molestia alle persone, sarà altrettanto degno di nota? Si sta parlando del direttore del giornale dei vescovi italiani, mica del giornalino parrocchiale!!! Prima che costui si dimetta dalla carica, dobbiamo forse aspettarci che venga arrestato dalle Guardie Svizzere in flagranza di atti omosessuali durante un gay party? Spero di no!!! Caro Direttore, se pensa che scrivere di Boffo sia come infierire, si tranquillizzi, via da quella poltrona Boffo può sempre chiedere ospitalità all’Unità di Concita o al giornale di Grillini.
Cordiali Saluti
Gianfranco»


Ed io non capisco il suo tono accusatorio, caro lettore. Visto che Berlusconi stesso ha preso le distanze dal vile attacco di Feltri, perchè vuole che attacchi proprio io? Sarei l’unico. Da destra a sinistra al centro, e specie al centro della Conferenza Episcopale Italiana, è tutto un esprimere solidarietà e confermare stima. E’ così: la pratica omosessuale, un tempo «peccato che grida vendetta al cospetto di Dio», è diventata una legittima preferenza, uno stile di vita; chi lo critica è «omofobo», esattamente come chi critica gli ebrei per i loro delitti in Israele è «antisemita». Le due lobbies sono potenti, è già duro sfidarne una.

Vuol sentirmi ripetere, come ho già atto tante volte ricavandone insulti, che l’omosessualità nella gerarchia e nei suoi dintorni è uno dei più gravi scandali della Chiesa, continuo fomite di storture e di doppiezze morali? Ma è la gerarchia stessa che mi smentisce: sapeva tutto sul caso giudiziario (ne parlò una pubblicazione radicale credo nel 2004), aveva dunque il tempo di prendere i necessari provvedimenti con l’opportuna discrezione. Evidentemente, ha valutato che i meriti dell’uomo lo rendono insostituibile. Lei è ingenuo e troppo ottimista, caro lettore, a ventilare dimissioni a seguito di arresti «in flagrantia» da parte delle Guardie Svizzere, proprio loro. Ma quali dimissioni?

L’attacco è «disgustoso», come ha detto il cardinal Bagnasco.

Pensi invece che da questo può venire un bene. La Chiesa italiana si è autonominata governo aggiunto del Paese. Non è il solo governo alternativo: abbiamo anche Bankitalia. Esattamente come Draghi a Bankitalia, il suddetto cardinale - ma la pratica è stata inaugurata da Ruini - tiene una «prolusione» mensile, dove, proprio come Draghi, esamina lo stato dell’Italia e dà consigli al governo su come governare. Tutti i giornalisti raccolgono con devozione le sue parole, come fanno con Draghi, e sottolineano i passi in cui appaiono critiche al governo vero, quello votato dagli italiani.

Naturalmente, questi due governi che nessuno ha votato, mentre criticano, non sopportano di essere criticati. E’ un a questione di potere,e la Chiesa italiana, come dimostrano i fatti, difende il suo potere con la stessa rocciosa intransigenza di Bankitalia. Ma almeno, dopo il fatto, non potrà più dire una parola sulle questioni morali, contro le nozze gay, contro la pillola del giorno dopo. Perchè tutte le «sinistre» che gli hanno espresso «solidarietà» in odio a Berlusconi, saranno allora pronte a ricordare al cardinal Bagnasco la stima e la fiducia confermata al personaggio.

Come cattolico, può spiacere. Ma evidentemente la gerarchia ha valutato, ed ha preferito scegliere: il potere, anzichè la verità. Ha preferito indebolire la sua posizione morale, anzichè sostiture un insostituibile direttore, che da parte sua non ha nemmeno fatto il gesto di offrire le dimissioni. Sarà almeno lecito dire che la Chiesa italiana soffre qui un suo, molto particolare, «conflitto d’interesse»?

Ma no. Tutto è normale. Bossi si recherà in Vaticano con Calderoli a spiegare le sue posizioni sugli immigrati, criticate dall’incriticabile CEI. Come vede, il potere dell’altro governo non-eletto viene riconosciuto e legittimato. Spero comprenda meglio la mia riluttanza.

Oltretutto, sono appena tornato da una vacanza alle Canarie (Lanzarote) e ho già voglia di tornarci. A parte la pulizia, l’educazione della gente, le buone infrastrutture pubbliche, la mancanza di graffiti sui bianchi muri di un’edilizia turistica modellata sull’architettura tradizionale popolare e senza abusivismo, tra i vari segni di civiltà ho trovato questo: i giornali radio spagnoli, in questi giorni, parlano della enorme disoccupazione dovuta alla crisi, e delle tasse che lo Stato dovrà aumentare, perchè la crisi economica ha ridotto gravemente gli introiti tributari.

Torno in Italia, e i giornali non parlano che dell’«attenzionato». Cioè di quello che, per corale, totalitaria dichiarazione generale, non è un problema. E allora, perchè dovrei parlarne io? Io che sono stato licenziato da quel non-problema, e potrei essere accusato di spirito di vendetta personale? Di disgustosa Schadenfreude?

Stia tranquillo anche lei, caro amico. Aspettiamo a piè fermo gli sviluppi degli eventi: con la ferma certezza che non mancheranno di regalarci altre gustose sconcezze e sapide, ulteriori prove della nostra boccaccesca inciviltà.

Noi qui vorremmo occuparci della crisi economica e dei suoi mandanti ancora impuniti; dei veri autori degli «attentati islamici» come l’11 settembre, o la strage di Lockerby; del genocidio e dei traffici d’organi che il Reich israeliano continua a perpetrare, nel silenzio dei media e della Chiesa.

Ma queste verità non interessano alla Chiesa, a Berlusconi, a Feltri. Non mi dica che non interessano nemmeno a lei. Altrimenti mi fa venire voglia di tornare a Lanzarote, come tanti pensionati tedeschi che hanno scelto quel posto civile come residenza della loro terza età, con mia grande invidia. E porre su questo sito il cartello «Chiuso per vomito».

Nessun commento: