Scrive Sebastiano Messina su "La Repubblica":
"Noi giornalisti scriviamo, intervistiamo, raccontiamo, commentiamo. Ma qualche volta non capiamo. Eravamo convinti per esempio che l'epicentro della crisi del Pd fosse Napoli. Napoli, la città dello scandalo Romeo, degli assessori arrestati, del sindaco col registratore, del tramonto di Bassolino.
La città di Riccardo Villari, il "presidente eletto" che s'era incollato alla poltrona, mirabile esempio di "homo novus" del Pd. Proprio a Napoli, credevamo, la base si ribellerà con più rabbia. E sbagliavamo. Perchè i numero dicono che sta succedendo l'esatto contrario: i napoletani sono così soddisfatti che corrono a prendere la tessera del Pd. Al contrario del resto d'Italia dove c'è un'emorragia di adesioni, solo a Fuorigrotta le tessere sono aumentate del 360 per cento, da 600 a 2177. Più scandali scoppiano, più iscritti arrivano.
evidentemente c'è qualcosa che sfugge. O a noi, o a Veltroni."
Finalmente anche i giornalisti di sinistra si sono accorti di quanto i cittadini di buon senso hanno sempre saputo: il PD è il partito della pagnotta e delle clientele e, in una città come Napoli, non può che avere il potere.
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