30/10/08

Lucio Villari, che storico!

Se il Sig. Lucio Villari può insegnare storia in un'università, io pretendo di diventare un canguro. Non sa nemmeno le date elementari, nemmeno quelle che qualsiasi liceale sa, eppure insegna permettendosi, spavaldamente, di correggere studiosi seri, che, naturalmente, gli fanno fare solo figuracce...
Stasera è toccato ad Ernesto Galli della Loggia umiliarlo, laddove il signor Villari è arrivato ad inventarsi degli eventi mai avvenuti per nascondere verità da lui ritenute scomode, rectius "moralmene inaccettabili" (per la morale marxista evidentemente).

Non c'è bisogno di leggere le sue pubblicazioni per capire che non valgono nulla ed è naturale, in questo senso, che sia geloso del successo di Pansa.

Ogni volta che appare in tv, nella fattispecie Porta a Porta, mi vien voglia di saltare...
A tutto c'è un limite.

N.B. Una professoressa di storia del liceo Mameli - che magari avrà protestato contro il decreto Gelmini - non ha saputo dire cosa fossero le Foibe. Tutto questo mi consola, perchè mi tocca assolvere quella che fu la mia professoressa di storia che, purtroppo, non è l'unica scarsona.

7 commenti:

Icarus.10 ha detto...

azz..e che lo direbbe mai. Piedò, mi sa che ora con tutto che sei un laurato il giursiprudenza ti toccherà insignare Fisica Nucleare,

CampaniArrabbiata ha detto...

Può darsi, io di fisica non so nulla:-p!!!!

Anonimo ha detto...

La presunta ” verità morale”. Dal vangelo secondo Lucio Villari

di mimmasuraci

Quella sera, giovedi 30 ottobre 2008, seduto su una poltrona bianca del salotto buono di un Vespa piacevolmente brioso,rivolto con sprezzante aria di sussiego ai suoi dirimpettai sentenzia che c’è, esiste dunque, una verità morale al di sopra e aldilà di ogni fatto storico, e si tratta, naturalmente, della sua verità morale, indiscutibile e certa. Da rabbrividire : all’ anima dello storico, per di più docente universitario !

La trasmissione Porta a Porta prende spunto dal film “Il sangue dei vinti” tratto dall’ omonimo libro di Giampaolo Pansa, il quale si trova in studio insieme ad altri ospiti, tra cui Michele Placido ed Ernesto Galli della Loggia. Già Erodoto, il padre della storiografia sosteneva che ci sono diversi modi di interpretare una unica verità, difficile da raccontare con assoluta fedeltà ai fatti realmente accaduti. In questo senso, lo sforzo e il coraggio di Giampaolo Pansa sono encomiabili; è raro, infatti,incontrare una persona capace e determinata a ricercare la verità con onestà intellettuale, rigore scientifico e metodo analitico. Pansa, libero da pregiudizi e condizionamenti politici e sociali, riesce a scavare nei tragici giorni che datano la fine della seconda guerra mondiale e il periodo successivo caratterizzati in Italia da lotte fratricide intestine e dolorosissime. Mentre Placido e Galli Della Loggia discutono serenamente, Villari si ritiene depositario della verità assoluta, ostenta presunzione e arroganza , sbaglia clamorosamente e si giustifica implorando un lapsus. Fa una figura…anzi una figuraccia!…..Se l’ intenzione di Vespa era quella di mettere in difficoltà il docente universitario, c’è riuscito pienamente. Che lezione gli hanno dato quei tre !

La competenza e la serenità di giudizio di Galli della Loggia sono indiscusse, ma anche Placido che di mestiere fa l’ attore è stato incisivo e pertinente, accettando verità lampanti per lungo tempo oscurate, nascoste spesso volutamente, altre volte travisate. Il dibattito schiaccia inesorabilmente un maleducato Villari ed esalta la professionalità elegante e raffinata di Pansa. Evidentemente i Villari con la storia ne fanno una questione personale. In proposito mi viene alla memoria qualche ricordo . Ho avuto la fortuna di avere al liceo come insegnante di storia e filosofia un certo professore Paolino Costabile, alla cui scuola ho appreso l’ importanza della critica storica. Incline per natura alla ricerca della verità ad ogni costo ho fatto tesoro degli insegnamenti di Costabile per cercare il bello, il giusto e il vero sempre e dappertutto. All’ università, alla facoltà di scienze politiche il docente di storia adottava i testi di Rosario Villari, che non ho mai digerito, perchè spudoratamente di parte, bugiardi e densi di pregiudizi. Si tratta, quindi, di una malattia di famiglia. A me dispiace soltanto che i due fratelli storici Villari, Rosario e Lucio, siano calabresi della provincia di Reggio, anche perchè nei loro libri vengono soprattutto sacrificati, ignorati e maltrattati fatti e situazioni relativi proprio al nostro territorio. Sic transit gloria mundi !

Anonimo ha detto...

VILLARI INSEGNA STORIA, MA NON LA CONOSCE. IN QUALSIASI ALTRA NAZIONE DEL MONDO SAREBBE STATO GIà CACCIATO A PEDATE...

Anonimo ha detto...

Sapete questa sottile forma di "revisionismo", che analizza gli episodi del quotidiano perdendo di vista il disegno generale servono solo a stiracchiare la verità da una parte o dall'altra... è come fare l'autopsia ad Einstein e arrivati all'intestino crasso scoprire che, perbacco!, in Einstein c'era un bel pò di merda...
Poi magari scriverci sù un libro con un bel titolo, che so: "L'autopsia di un uomo qualunque-Einstein e il suo tempo" e farci un bel pò di soldini... ringraziando sentitamente i beoti che l'hanno avidamente letto...

Anonimo ha detto...

Da noia sapere che nella Resistenza Comunista c'era un "bel pò di merda" ma da ancor di più noia continuare a sentire che la Resistenza comunista combattesse per la libertà e la democrazia quando non era vero?
Non mi sembra che i libri di storia scritti dalla sinistra, compresi quelli di scuola, fossero gratuiti! Un beota avido lettore di Pansa.

Anonimo ha detto...

Il professore è come quelli che vanno per campi e raccolgono solo una varietà di verdura. E' ignorante, nel senso che ignora gran parte della realtà accaduta. Uno dei soliti meridionali traditori della sua terra. Forse non sa cosa scrisse Settembrini, prima e dopo l'unione, o lo stesso Garibaldi, o il povero Ippolito Nievo prima di morire o ancora il suo compgno di fede Gramsci forse, ancora peggio, lo sa e fa finta di non sapere.
Per me è un traditore della sua terra.