14/10/08

Napoli, il comune più indebitato d'Italia.

Ammonta a 60 milioni di euro il dissesto finanziario del comune di Napoli, cioè ad un decimo del totale di tutti gli altri 8103 comuni italiani. Significa che su 10 euro di debito 1 è made in Naples. E' una situazione catastrofica determinata da venti anni di spese pazze e consulenze per gli amici degli amici e iniziata, non a caso, con il due volte sindaco Antonio Bassolino( detto anche Attila perchè dove passa lui non cresce più l'erba).

Per citare un esempio, ma è solo è un esempio purtroppo, la Iervolino ha acquistato per i centri sociali, in via Emanuele Gianturco (per giunta un illustre civilista, sic!), ad un milione e duecentomila euro, un immobile già occupato illegalmente da estremisti di sinistra da anni e nel quale si consumano ripetutamente reati di ogni tipo.

Fa, altresì, riflettere che nessuna delle tante inchieste per corruzione avviate dalla magistratura in questi anni abbia portato a risultati. E', tra l'altro, di questi giorni la notizia che l'assessore al Bilancio del Comune ENRICO CARDILLO è stato inquisito per concorso in abuso d’ufficio e truffa ai danni dello stato perchè avrebbe assegnato diverse consulenze senza adeguata pubblicità e, soprattutto, nonostante il Comune di Napoli disponesse delle professionalità adeguate per farvi fronte.

Io, tuttavia, scommetto che - come è sempre stato in passato per le canarie di ogni sorta - anche il Cardillo* la passerà liscia. Voi?

Aumm aumm

7 commenti:

Icarus.10 ha detto...

Uffi....Piedone :) Ma Attila sono io..perchè chiami a quello Attila? Mi offendi così :D

CampaniArrabbiata ha detto...

Hai ragione, tu sei the original e io ti ho fatto un torto senza pensare a ciò che ho scritto. Se può servire a farmi perdonare, anche il mio cane si chiama Attila ed è un simpaticone:-p

Anonimo ha detto...

RIFORMA GREGORIANA
alla fine parli dei decretali di gregorio IX e della composizione quinaria dell'ord canonico in 1-ordiamento tribunali ecclesiastici 2 processo canonico 3 vita chierici,monaci e gerarchia ecclesiastica 4matrimonio 5 deliti,pene e magistero punitivo della chiesa.

Poi concludi che i decretali avevano forza di legge ed insieme al decretu,m di graziano venivano studiati nelle universita come codex iuris canonici :P


+ttoto qualcuno vorrebbe fari,qui o in pvt,un esempio di come tratterebbe la giurisprudenza dei grandi tribunali ,usus fori e passaggio tra communis opinio alla g grandi tribnali?

Anonimo ha detto...

l'utrumque ius nasce ad opera dei giuristi del XV sec. in questo periodo oltre a risolvere il conflitto tra ius commune e ius proprium si pone il problema di regolare i rapporti tra il diritto romano (diritto dell'impero) e ius canonicum. in quel periodo la chiesa e l'impero erano due ordinamenti distinti ed indipoendenti orientati da dio in vista di un bene superiore, ma tutto questo portava ad un conflitto tra canonisti e civisti perchè non si riusciva a delineare una linea di confine delle loro competenze.
così i giuristi affermarono che si trattava di due sistemi separati quindi il Papa non poeva intromettersi nelle questioni temporali e l'imperatore non poteva intromettersi in quelle spirituali. (ovviamente il diritto canonico regolava la sfera temporale nei territori che erano soggetti al pontefice).
lo stretto legame che però esisteva tra queste due giurisdizioni, quella caninoca e quella inperiale, porto a farle confluire nello ius commune, definito utrumque ius, cioè l'uno e l'altro diritto. questo si ebbe soprattutto nelle università dove il diritto canonico era studiato insieme al diritto romano. questo è quello che dico spero sia giusto, se ho detto qualche idiozia rettificate pure

Anonimo ha detto...

Non sarebbe stato più logico allora chiamarla "riforma Grazianea" ?
Non cadiamo proprio su queste cose...
La riforma Gregoriana, così chiamata perchè attuata da papa Gregorio VII, va inquadrata nell'arco di tempo tra l'anno 1073 e 1085.
Negli anni della riforma Gregoriana probabilmente Graziano non era ancora nato, visto che le fonti riportano la sua nascita verso le fine del XI sec e i primi anni del XII sec. e la sua opera maggiore, che viene costantemente chiesta in seduta d'esame, il Decretum Gratiani, risale al 1140.
La riforma Gregoriana è un ampio e articolato movimento di riforma operante all’interno della Chiesa cattolica dell’XI secolo. Prende il nome da papa Gregorio VII, come detto sopra, che ne fu il principale sostenitore, anche se le istanze di rinnovamento spirituale della Chiesa erano già state propugnate da Leone IX (1049-1054) e si prolungheranno sino al concordato di Worms (1122). Le proteste contro il clero corrotto arrivarono soprattutto dai monaci di Cluny, che subito si schierarono a favore del papato riformatore.
IL matrimonio e il concubinato dei preti, le ricchezze della Chiesa, la simonia erano degenerazioni così diffuse che i fermenti riformatori intorno ai costumi del clero trovarono ampi consensi tra il popolo. Obiettivi fondamentali della riforma furono, nel vasto programma di moralizzazione, la sottrazione all’impero del diritto di nominare i vertici della gerarchia ecclesiastica (famosa lotta per le investiture)e la riorganizzazione del papato in monarchia, al fine di facilitare il processo di riorganizzazione interna della Chiesa.
Spero di esserti stato di aiuto...In bocca al lupo.

Anonimo ha detto...

ho letto tra le domande
sacro romano impero e ius romanorum...ke dite?

Anonimo ha detto...

Usus Fori:

SI afferma la giurisprudenza dei grandi tribunali,delle grandi corti statuali.
Si può distinguere tra forza vincolante delle decisioni dei tribunali all'interno dello stato e la loro portata autoritativa all'esterno.

ALL'INTERNO,per la grande autorità che derivava loro dalla vicinanza al sovrano legislatore si sviluppò la tendenza ad attribuire forza vincolante ai propri precedenti.Nella prassi effettiva le decisioni dei tribunali hanno vis legis,ma anche ruolo di fonte primaria : GLI USUS FORI erano assimilati alla legge.

ALL'ESTERNO le decisioni accolte dalle corti particolarmente prestigiose mostrano una notevole tendenza espansiva.SI sviluppa un fenomeno di ricambio e vicendevole integrazione fra le giurisprudenze di più paesi che si traduce in una mutua cooperazione alla formazione di USI FORENSI europei.

il diritto praticato nel xvii e xviii secolo ha solo in parte le sue fonti nella legislazione statuale,nello ius commune.IN REALTà SONO RILEVANTI SOPRATTUTO GLI USUS FORI,PARTICOLARE APPLICAZIONE CHE DI TALI FONTI FA LA GIURISPRUDENZA DEI GRANDI TRIBUNALI.








usus fori=usi forensi=attività giurisdizionale delle corti giudicanti. in realtà i tribunali dapprima ebbero una funzione consulente poi successivamente giudicante e giurisdizionale. usus fori quindi è la pratica di questi tribunali a decidere e a fare anke legge (vedi parte in cui dice la forza dei tribunali fuori e dentro l'impero). il giurista cambia in quanto non è piu un doctor, o consigliere, ma è magistrato di questi tribunali....poi continui a parlare del penultimo capitolo. l'ho spiegato in larga misura