E' impossibile non parlare del nanismo di Brunetta per commentarne le gesta, perchè la sua altezza è sostanzialmente inversamente proporzionale al suo egocentrismo. Dubito che, se fosse stato di statura media, sarebbe stato tanto pieno di sè e tanto arrogante per compensare la sua piccolezza morale. Ieri sera, a Porta a Porta, è stato davvero irritante vederlo insistere, in tutta la sua spocchia e smania di apparire, sulla sua proposta di mettere "i tornelli per magistrati". Tanto è vero che, siccome non ne sa assolutamente nulla del funzionamento della giustizia nelle Italie, è arrivato ad equiparare il lavoro di un magistrato a quello di un normale impiegato. Temo, ahimè, che questa boutade rientri nel quadro di un più ampio disegno per delegittimare la magistratura. L'obiettivo è, del resto, evidente: si cerca di far passare l'idea che le responsabilità per il pessimo funzionamento del sistema processuale non sono di coloro che approvano leggi strampalate, tagliano sempre più i fondi e lasciano lavorare in palazzi fatiscenti (fatevi un giro a Torre Annunziata, Mercato San Severino, ma anche a Napoli o Salerno!); bensì di chi cerca di operare al meglio in questo contesto. E' normale che un magistrato studi le sentenze a casa così come per il professor Brunetta scrivere le sue pubblicazioni per il quotidiano Libero nella sua stanzetta dell'università di Tor Vergata, però scagliarsi contro "la casta delle toghe" fa sempre audience e, dove ci sono adulatori, c'è anche Brunetta. Proprio a partire da oggi, 28 ottobre, sarà disponibile in libreria "Solo per giustizia" - laddove solo sta per solitudine - il libro del Dott. Raffaele CANTONE, un magistrato napoletano che vive da 10 anni sotto scorta per aver intaccato il potere dei Casalesi.
Anche lui è un magistrato che non lavora in tribunale, ma - spiegatelo a Brunetta - perchè alcuni "clienti insoddisfatti" lo vogliono morto...
In effetti, statura e altezza sono concetti che si addicono a poche persone. Perchè RAFFAELE CANTONE, infatti, è un gigante, un gigante in piedi in mezzo alle rovine; mentre Brunetta è solo uno gnomo che, così come appare, subito sparisce...
N.B. Le farneticazioni che il negretto leghista Gianluigi Paragone scrive su Libero, invece, sono ottime al posto della carta igienica. Fidatevi.
28/10/08
La statura di Brunetta e l'altezza di Raffaele Cantone.
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14 commenti:
Ottime osservazioni, questi signori si sbarazzerebbero volentieri di coloro i quali sono preposti alla applicazione della legalità. Solo un appunto: non sono d'accordo nel denigrare gli aspetti fisici- o difetti fisici-degli avversari politici o di chicchessia. Brunetta è negativo politicamente a prescindere dai suoi centimentri mancanti.Del resto vi sono e vi sono state molte persone bassissime di statura che hanno illustrato l'umanità.
Sì, giusto, però come si dice da noi, Brunetta, è "corto e male incavato". Secondo me è così egocentrico proprio per compensare il suo complesso di inferiorità fisica...
Il famoso sistema del "telecomando di ricino" che usa questo governo. E cioè il trucchetto del capro espiatorio scovato dalle tv che funziona alla perfezione. E' stato applicato ai lavoratori dell'Alilatia, dipinti come vampiri della loro azienda, e poi la polemica sui famosi “fannulloni”, che in un anno ha creato la sensazione diffusa che chiunque lavori per la pubblica amministrazione sia lì a rubare lo stipendio. Lo stesso sta accadendo adesso per i professori universitari e per le maestre, che sono troppe, lavorano poco e costano troppo. Anche per i magistrati quindi si adotterà lo stesso sistema collaudato e la proposta di Brunetta dei tornelli nei tribunali è solo l'inizio...
LA RIVOLUZIONE…
La rivoluzione di oggi non potrebbe scaturire dagli striscioni penzolanti e dai cori di protesta (patetiche elemosine chieste all’uomo che passa), ma divamperebbe quando si trovasse il coraggio di affermare che una lepre, una vacca – composte interpreti del proprio destino – meritano di essere uccise ben meno dell’uomo che, sfrenato dall’arbitrio, ritiene ‘insolenza’ sinonimo di ‘libertà’. La rivoluzione di oggi dovrebbe irridere tutta la precettistica da duello romantico, da guerra ‘etica’, possibile solo finché ci siano éthoi in concorrenza, impossibile quando a disputare siano il ventre enfiato e la bile. La rivoluzione di oggi non la si fa mirando il copricapo di uno sbirro, la toga di un giudice, l’auto blu di un politicante: non la si fa mirando. La si fa esibendo le fondamenta marce di un mondo marcio (e le fondamenta di questo mondo sono i pretesti morali, gli espedienti morali, tutto ciò che è morale). L’unica rivoluzione che fosse vera rivoluzione sarebbe scandalo e sprezzo totale, non questua di consenso, non civetteria armata, non cineseria dinamitarda. L’unica rivoluzione che fosse vera rivoluzione sarebbe la dimostrazione in praxi che le verità della natura (le verità tribali, sì, “prepolitiche”, perché la politica in fin dei conti che cos’è se non compromesso e contratto – e quindi contatto e contaminazione?), le verità del sangue non si mettono a tacere sotto un sudario di leggi e codicilli. Che le verità del sangue sono grandi e terribili, e che la vita, che la sua grazia, è selvatica e non addomesticabile; che solo la morte può essere - immota e insensata – innocente
La storia del dopoguerra italiano non è fatta da energie accidentali quali le tresche dei potentati e il guizzo dei rampanti: ma dalla bruta inerzia, da quel colloso, affannoso, viscido sdrucciolare e trascinarsi nel tempo delle masse, dall’indifferenza ottusa delle masse, dalla grevità priva di ogni soprassalto di genio e fantasia delle masse, dal loro pretestuoso umanitarismo, dalla loro smania di convertire i colori del mondo al grigio.
Le masse! Che non sono l’insieme di contadino + servetta + impiegata statale + manager, ma il contadino che vorrebbe essere arbiter elegantiae, la servetta che vorrebbe dar lezioni di politica, l’impiegata statale che si ritiene perfetta conoscitrice del genere umano e quindi in grado di premiare e punire (che si vuole giudice), il manager che pretende di essere anche filosofo. Tutto, per questi aborti insieme di ciò che sono e di ciò che vorrebbero essere, deve farsi di mediocre dimensione: i re invertiti in presidenti, i pontefici (in antico labbra che traducevano l’umano nel divino) ridotti a imbonitori del bene e del male, la ventura umana costretta tra il ‘non uccidere’ e il non commettere peccato di superbia (anche l’uccidere è in fondo vituperato come azione e passione della superbia). Mediocri i maneggi (nessuna guerra eclatante, solo frodi blandamente armate), mediocri gli attori (li si contempli i campioni di questa democrazia postbellica: i vip…), mediocrissime le mire: soldi da spendere in viaggi, feste, dog-sitter e cocaina (ce ne fosse uno – uno! – degli eccezionalmente ricchi che provasse a investire i suoi beni nel cambiare il mondo, nel mecenatismo, nella ribellione!). Ma pochi anarchici, nella morta gora del dopoguerra, indovinarono qual era il vero despota da assassinare, da frammentare
Un attimo, Veneris, che la PA non funzioni è pacifico. Per questo è necessario riformarla così come le scuole elementari che, con una maestra "preminente", funzioneranno sicuramente meglio. La P.A. non può essere uno stipendificio. Sulla magistratura il discorso è più complesso e rientra in quello del conflitto tra poteri dello stato che esula da un discorso meramente ideologico.
Bisogna riformare anche la magistratura perchè è inefficiente.
Bisogna riformare anche la magistratura perchè è inefficiente.
LEGGI
Dopo il ricorso al Tar la Pubblica istruzione riconvoca gli esaminatori
MILANO—Il primo a cadere dalle nuvole è proprio lui: «Non ne so assolutamente nulla, gli avvocati non me ne hanno parlato». Quel che Renzo Bossi non sa è che la bocciatura rimediata lo scorso luglio alla maturità scientifica forse non lo costringerà a ripetere l’anno. Come spiegano fonti ministeriali, «la vicenda sarà riesaminata ». Il figlio del leader leghista contro la bocciatura aveva presentato ricorso al Tar. Nessuno in famiglia aveva digerito la batosta, e lo stesso Bossi era pubblicamente intervenuto sull’argomento parecchie volte: «Non è possibile che un ragazzo possa essere massacrato agli esami soltanto perché ha portato una tesina su Carlo Cattaneo». Le sortite erano quasi sempre accompagnate da vivaci attacchi a Mariastella Gelmini. Al punto che la giovane ministro aveva fatto una spedizione in quel di Gemonio per chiarirsi una volta per tutte con il leader padano. Ma ora, che è successo? Il Tar ha accolto il ricorso disponendo la replica dell’esame? A sentire il collegio Bentivoglio, non è proprio così. «Il prossimo 13 ottobre — spiega il rettore, don Gaetano Caracciolo—è stata riconvocata dall’ufficio scolastico regionale la stessa commissione che aveva a suo tempo esaminato il giovane Bossi».
Per fargli ripetere l’esame? «Sarà la commissione a dover decidere il da farsi. Ma non so bene come funzioni: è un caso che, almeno da noi, non si era mai verificato». In realtà, il Tar della Lombardia ancora non si è pronunciato. È accaduto invece che il ministero abbia voluto «autotutelarsi ». Ove per autotutela si intende la facoltà di un’amministrazione di correggersi qualora si accorga di aver commesso un errore. Spiegano infatti da viale Trastevere che «così come accade in molte altre situazioni », la direzione regionale ha esaminato il ricorso e «preso atto delle illegittimità segnalate». Appunto in sede di autotutela, «la direzione ha riconvocato il presidente e l’intera commissione per procedere all’esame di tutti i profili di illegittimità prospettati nel ricorso e assumere i provvedimenti conseguenti». Quali siano, non si sa: «Non si può dire prima del riesame». Ad ogni buon conto, la commissione in luglio bocciatrice e dal 13 ottobre riesaminatrice di se stessa, non sarà lasciata sola: «La direzione dell’Ufficio scolastico nominerà un ispettore che seguirà lo svolgimento delle operazioni da parte della commissione. E preparerà una relazione sulla legittimità delle procedure adottate».
Marco Cremonesi
Scusa, ma perchè ci si oppone a leggi speciali? Contro la criminalità organizzata e le peculiarità del SUD servono eccome, non si può agire con lo stsso parametro del Nord che ha esigenze di tutela solo verso autori di reato individuali, cani sciolti e immigrati. QUA INVECE è IL SISTEMA CHE VA ABBATTUTO.
CIAO
Serve una riforma organica della giustizia senza l'anm.
Blocco studentesco: "Noi caricati da antifascisti"
"Mentre si svolgeva il corteo di protesta degli studenti sotto al Senato, i ragazzi del Blocco Studentesco sono stati caricati dagli antifascisti che volevano escluderli dalla manifestazione. Alle cariche sono seguite le proteste di tutto il corteo per questo tentativo di esclusione di una parte di studenti dalla protesta anti-Gelmini. Gli studenti in piazza hanno cominciato ad intonare il coro 'né rossi ne neri solo liberi pensieri' per condannare l'episodio di violenza contro i ragazzi del Blocco studentesco. Rifiutiamo questo tentativo di spaccare il fronte unito degli studenti da parte di alcuni idioti antifascisti". Così in una nota il Blocco studentesco.
LA DESTRA: «NOI CARICATI» - Completamente diversa la versione del gruppo di destra: «Mentre si svolgeva il corteo di protesta degli studenti sotto al Senato, i ragazzi del Blocco Studentesco sono stati caricati dagli antifascisti che volevano escluderli dalla manifestazione. Alle cariche sono seguite le proteste di tutto il corteo per questo tentativo di esclusione di una parte di studenti dalla protesta anti-Gelmini. Gli studenti in piazza hanno cominciato ad intonare il coro "né rossi né neri solo liberi pensieri" per condannare l'episodio di violenza contro i ragazzi del Blocco Studentesco. Rifiutiamo questo tentativo di spaccare il fronte unito degli studenti da parte di alcuni idioti antifascisti». In una nota Lotta Studentesca, movimento giovanile di Forza Nuova, ha fatto sapere che «le proteste iniziano solo adesso. Noi ripudiamo questa legge e condanniamo il ministro Gelmini e l'esecutivo che ha sostenuto questa riforma».
12:34 Piazza Navona, alcuni studenti di destra feriti
Una decina di studenti di destra si trovano in questo momento seduti per terra e bloccati dalla polizia. Alcuni di loro hanno delle ferite al capo e sanguinano a causa delle bastonate ricevute
BLOCCO STUDENTESCO : "Caricati i ragazzi del blocco studentesco da alcuni studenti antifascisti"
29 Ottobre ore 11.30 - Mentre si svolgeva il corteo di protesta degli studenti sotto al senato, i ragazzi del Blocco Studentesco sono stati caricati dagli antifascisti che volevano escluderli dalla manifestazione. Alle cariche sono seguite le proteste di tutto il corteo per questo tentativo di esclusione di una parte di studenti dalla protesta anti-gelmini. Gli studenti in piazza hanno cominciato ad intonare il coro "ne rossi ne neri solo liberi pensieri" per condannare l'episodio di violenza contro i ragazzi del blocco studentesco. "rifiutiamo questo tentativo di spaccare il fronte unito degli studenti da parte di alcuni idioti antifascisti" commentano i ragazzi del Blocco Studentesco.
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Blocco Studentesco: "L'aggressione degli antifascisti ha causato due feriti fra i nostri ragazzi"
ore 11.45 - "E' stato il Blocco Studentesco ad essere aggredito dagli antifascisti universitari presenti al sit-in sotto il senato. Due nostri ragazzi sono rimasti feriti." "Alcune agenzie riportano i fatti in maniera distorta, addossando addirittura la responsabilità al Blocco Studentesco" proseguono "ma abbiamo filmati che pubblicheremo su youtube e su facebook che come al solito dimostreranno una realtà ben precisa: gli scontri e le divisioni fra studenti sono fomentate dagli antifascisti che non accettano che nella protesta studentesca ci sia unità generazionale fra ragazzi di destra e di sinistra."
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Scuola: Studenti: "Blocco Studentesco caricato nuovamente da antifascisti organizzati: numerosi feriti"
ore 12.00 - "Siamo stati nuovamente caricati da un centinaio di antifasciti organizzati con bastoni e caschi" "Molti dei nostri sono rimasti feriti per mano degli antifascisti" la vicenda si è svolta sotto gli occhi attoniti di tutti gli studenti romani e di numerosi giornalisti. "Il tentativo di spaccare il fronte unito degli studenti escludendo il Blocco Studentesco prosegue con una ferocia inaudita da parte degli antifascisti" proseguono gli esponenti del Blocco. "Per spaccare il fronte degli studenti non è arrivata la auspicata polizia di Berlusconi, ma la violenza antifascista".
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