NAPOLI — C’è già chi parla di «isolamento» e chi di «abbandono del Mezzogiorno», fino a sconfinare nella «secessione». Accuse che provengono da Calabria e Puglia e rivolte al management di Ferrovie dello Stato, ‘‘reo’’ di aver cancellato da domani quattro convogli a lunga percorrenza. Due collegamenti tra Bari e Roma; altri due tra Lamezia Terme e Roma. «Scelte imposte da un mercato che non supporta i costi», si limitano a dire da Fa.
Ma questa sorta di Federalismo ferroviario continua a non piacere. Anche se, assicura Fs «ad alcuni convogli cancellati fanno da contraltare l’allargamento degli orari di partenza ricomprende più o meno le fasce di esercizio dei collegamenti tagliati»; né addolcisce la scelta di Ferrovie di istituire collegamenti diretti con l’aeroporto di Malpensa, partendo da Napoli. Il Frecciarossa ‘‘diretto’’ eviterà scambi di treno e chi deve prendere un volo avrà un veloce accesso al check-in. Il servizio intende abbattere i tempi di percorrenza per raggiungere Malpensa, un problema spesso al centro di polemiche proprio per i lunghi e costosi (per esempio per chi prende un taxi) collegamenti. Da Napoli si partirà alle 10,50 e dopo le fermate a Roma, Firenze, Bologna e Milano Centrale si arriverà all’aeroporto verso 16,40. Ma se con il nuovo orario ufficiale al Nord i servizi vengono potenziati, al Sud - in particolare Puglia e Calabria - si abbatte una nuova scure: per via della scarsa domanda, resta la cancellazione di quattro convogli. Così, a leggere le variazioni di orario (fonte Rfi) delle «lunghe percorrenze» (al netto di quelle soppresse) si nota che ad essere premiati sono i treni (20) che collegano tra loro le città del Centronord, rispetto a quelli (9) che dal Sud risalgono lo Stivale. Con il nuovo orario, viene rimodulata l’offerta sulla Torino-Milano: due Frecciarossa collegheranno le i capoluoghi negli orari di punta. Mentre 4 Intercity Torino Porta Nuova-Milano Centrale, con un rapporto costi-ricavi in perdita e non finanziate dal contratto di servizio con lo Stato, verranno sostituite dal prolungamento su Torino di quattro Eurostar City Milano-Venezia. Chiude il cerchio Milano-Torino, la nuova fermata di Milano Rogoredo per 8 Frecciarossa che collegano il capoluogo piemontese con Roma. Per quanto riguarda i Frecciargento, «dopo il successo del prolungamento su Bolzano di una coppia di Ata velocità Roma-Verona introdotto lo scorso giugno, da oggi diventano 4 i collegamenti giornalieri diretti tra il capoluogo dell’Alto Adige e la Capitale».
E qui a Sud? Restano operativi l’Eurostar Fast Roma-Lamezia Terme (partenza alle 6.45, arrivo 13.25) e l’Eurostar Reggio Calabria-Roma (partenza 16.40, arrivo 23.15); inoltre, l’Eurostar City Lecce-Milano (partenza alle 7, arrivo alle 16.27), i convogli Acquario Lecce-Bari (con partenze alle 6.28, alle 16.31 e alle 20.13 e con arrivi un’ora e mezza dopo). Infine, gli Acquario Bari Lecce (con partenza alle 14.45, alle 17.15 e alle 22.02 e arrivi un’ora e mezza dopo per ciascun convoglio). Per i treni cancellati, fa premio il mercato. «Non essendo redditivi sono stati soppressi— dicono da Ferrovie —. L’indice di copertura (cioè i passeggeri trasportati, ndr) non era sufficiente a ristorare i costi, visto che stiamo parlando di treni che non ricevono alcun corrispettivo pubblico. Su quelle tratte - conclude Fs - fatto 100 l'indice di redditività, ci fermavano a 30. Impossibile sostenerle».
Tonano da Puglia e Calabria. «Trenitalia conferma la sua volontà di mollare gli ormeggi dal Mezzogiorno» è stato il commento dell'assessore alla Mobilità della Regione Puglia, Guglielmo Minervini. «Trenitalia - attacca - motiva la sua scelta dicendo che il Mezzogiorno costituirebbe un mercato depresso. Questa affermazione è tanto grave quanto gratuita. Basterebbe, infatti, che Trenitalia consultasse i dati della mobilità, ad esempio degli aeroporti pugliesi, per constatare non solo le reali potenzialità della domanda, ma anche la costante propensione alla crescita». Per l'assessore alla mobilità è vero il contrario: «La coerente e dequalificata offerta di Trenitalia per il Mezzogiorno a deprimere una domanda potenzialmente molto consistente. Il problema non è del Sud ma di Trenitalia che pure resta una grande azienda pubblica. Allora - conclude Minervini - è amaro constatare il silenzio del governo nazionale di fronte a questa inaccettabile scelta aziendale. Ma ormai ci siamo abituati. Anche lungo i binari corre la secessione». Duro anche il consigliere regionale di ‘‘Insieme per la Calabria’’, Antonio Rappoccio, secondo il quale «sfuma in pochissimi mesi la nuova opportunità di viaggio per i calabresi. La coppia di che dal mese di aprile ha collegato Lametia Terme a Roma è stata cancellata a causa di un ‘‘fattore di carico’’, ovvero per un ridotto numero di passeggeri. Molte le nostre perplessità a cui corrispondono poche risposte certe— prosegue —. Inevitabile il disagio che si è venuto a creare per gli utenti calabresi a fronte anche di una serie di disservizi e di un'effettiva mancanza di competitività in termini di costi di biglietti. La cancellazione dei collegamenti veloci ha determinato un ulteriore isolamento della Calabria dal resto d’Italia. Il flop di Trenitalia sulla tratta ferroviaria calabrese ha inaspettatamente potenziato lo scalo aeroportuale Lametino che registra un sensibile aumento di passeggeri. Come sempre, le penalizzazioni che si registrano in questi casi — conclude Rappoccio— sono esclusivamente a carico dei cittadini». Stampato e distribuito da NewpaperDirect | www.newspaperdirect.com, USA/Can: 1.877.980.4040, Intern: 800.6364.6364 | Protetto dalle leggi sul Copyright, nonche' dalle vigenti leggi e disposizioni applicabili in materia. Suggeriti Leone: a Creta l’antenato di PulcinellaNapoli - dom, 12 set 2010Piazza Garibaldi, negozianti in fuga Mimì alla Ferrovia: andremo viaNapoli - dom, 12 set 2010Trenitalia, è gia secessione Lamezia e Bari senza convogliNapoli - dom, 12 set 2010
Patrizio Mannu
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