24/09/10

IL PADANO ALLA FRONTIERA

'Scusi commendatore, ma senza passaporto lei che è veneto in Toscana non può entrare'. Racconto futuribile e surreale (ma non troppo) di quello che potrebbe succedere se la Padania diventasse uno Stato indipendente
(22 settembre 2010)-Prego, avanti il prossimo.
-Buongiorno...
-Buongiorno a lei.
-Ecco il passaporto...
-Mmm ok, tutto a posto... Ah, però, aspetti...
-Sì?
-Manca il visto.
-Quale visto, scusi?
-Il visto. Sono quattordici anni che per entrare in Italia c'è bisogno del visto: dal primo gennaio 2017, per la precisione.
-Ah, questo lo so: ma io, vede, non vengo proprio dall'estero...
-Come sarebbe a dire, che non viene dall'estero? E allora perché attraversa la frontiera della Toscana con un passaporto in mano, scusi?
-Cioè, volevo dire, formalmente vengo dall'estero, ma in realtà sono residente in Padania, quindi praticamente sono italiano come lei, guardi bene il documento...
-L'ho già guardato, il documento. Padania, quindi estero, quindi serve il visto. Semplice, no?
-Ma...
-Niente ma, abbia pazienza, io così non posso farla entrare.
-Ma mi avevano detto che dopo la depressione qua alla frontiera...
-Qua alla frontiera cosa?
-...chiudevate un occhio. Via, in fondo siamo tutti italiani, no? Vengo a cercare lavoro, mica a rubare.
-Non ne dubito, signor...
-Commendator Ballanzon. Ero un industriale fino a due anni fa, cosa crede?
-Ecco, commendator Ballanzon, io non dubito che lei abbia le migliori intenzioni, ma saprà certamente che dopo la dichiarazione di indipendenza della Padania, cioè dal 2017, le regole sono un po' cambiate, no?
-Ma io veramente non...
-Allora, guardi, lo spiego anche a lei come ho fatto con gli altri: con il plebiscito del 2016 la Padania ha cessato di essere una provincia autonoma federata ed è diventata uno stato sovrano. Lei dovrebbe ricordarsene, credo.
-Certo, come no, ricordo che votai contro...
-E allora si vede che tutti quelli che votarono contro capitano a me...
-Come, scusi?
-Niente. Dicevo solo che è molto strano che quando ho il turno di notte tutti quelli che cercano di passare questa frontiera senza il visto, come lei, sostengano di far parte di quel 3 percento -perché era il tre percento, vero?- che al plebiscito votarono per l'unità d'Italia... Ma lasciamo correre e veniamo al punto: dal 2017 per spostarsi dall'Italia alla Padania e viceversa ci vuole il visto; lei il visto non ce l'ha, e quindi non posso farla passare.
-La prego, ho famiglia...
-Ah, se è per questo anch'io. E sa dov'era la mia famiglia, fino a prima del plebiscito?
-Non capisco cose c'entri adesso...
-Mi risponda: lo sa dov'erano i miei genitori, quindici anni fa?
-No... -Erano in Veneto, insieme a me.
-Ah, bene.
-Bene un cazzo. Li hanno cacciati a calci nel culo, come tutti i "non nativi", come li chiamavate voi...
-Questo mi dispiace, anche se "cacciati a calci nel culo" è un'espressione un po' forte, via...
-Dice? Gli hanno tolto la casa perché bisognava privilegiare gli autoctoni, a me mi hanno messo in una scuola differenziata con tre sole ore di lezione al giorno mentre gli altri, i padani, ne facevano sei, e a mia sorella, che era già diplomata, l'hanno iscritta nelle liste di collocamento "separate".
-Ha ragione, fu orribile...
-...mi lasci finire. Niente casa, niente lavoro, niente scuola: fummo costretti a tornarcene in Calabria, luogo in cui mio padre ha ricominciato a fare il bracciante e io ho preso il diploma e poi ho vinto il concorso per diventare guardia doganale. E adesso eccoci qua.
-Io apprezzo molto i sacrifici che ha fatto, sa?
-...
-Ma lei capisca anche me: ho moglie e figli, lassù, e abbiamo perso tutto con la depressione e proprio non ce la facciamo ad andare avanti... La supplico, mi lasci passare...
-Sa cosa mi fa impazzire, di voi padani? Che vi piangete addosso, che pare che tutto vi sia dovuto, che state sempre a lamentarvi e poi devono arrivare gli altri a imboccarvi...
-Non mi mortifichi, ora...
-Non la mortifico, dico solo la verità. E poi, lei lo sa che siete stati voi a volerla 'sta frontiera, no?
-Sì, lo so.
-Allora mi dica: come votò, al plebiscito del 2016? E badi di dirmi la verità, tanto sono un poliziotto e me ne accorgo quando uno mente.
-Votai sì. Cioè, votai per l'indipendenza.

3 commenti:

Maria ha detto...

Ciao, ha dimenticato la seconda pagina del testo:

-E ci andò in piazza a festeggiare, a cantare "fuori i terroni fuori dai coglioni"?
-Io...
-Ci andò o no?
-Ci andai.
-Quanti anni hanno i suoi figli?
-Venti il maschio, quindici la femmina... Sono disoccupati, e lei è pure incinta...
-Tipico. Non riuscite a starci attenti neanche quando vi morite di fame.
-La prego, ho bisogno di arrivare a Roma. Ho bisogno di lavorare.
-...
-...
-Avanti, passi. E se la fermano dopo io non so niente, non l'ho vista. Siamo intesi?
-Lei è un galantuomo. Grazie.
-Non mi ringrazi. Non lo faccio per lei, lo faccio per me.
-Come?
-Lasci perdere, parlavo da solo.

A presto.

CampaniArrabbiata ha detto...

Ma io non voglio che entrino!

Maria ha detto...

Salve,

A dire il vero nemmeno io, ma pensavo che non avesse visto la seconda pagina del testo.

A presto.