28/05/09

Cesaro l'impresentabile.

La dialettica imbarazzante e le accuse di collusione con la criminalità organizzata fanno del futuro Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, un politico unico.

di Dario Ferri

Sarà difficile trovare, perfino scovando tra i più nascosti scaffali degli archivi televisivi, il filmato della dichiarazione di un politico qualsiasi che, in procinto di correre alle elezioni per una carica di rilievo, si sia espresso in maniera così impacciata ed elementare: "Credo che il rapporto con i sindaci è il rapporto più importante, perché il radicamento con i sindaci… loro rappresentano, diciamo… la punta più importante di un territorio: e noi anche sul programma ci siamo confrontati. E chiaramente non abbiamo messo su niente sul programma, ma abbiamo deciso che tutti insieme creeremo un comitato dei sindaci, la famosa Camera dei Sindaci, che andrà su questo problema del programma perché ritengo che oggi tutti i problemi sono soprattutto su… i Comuni ci possono dire quali sono i problemi perché purtroppo oggi siamo diventati l’ultima provincia, una delle ultime province d’Italia come città e come regione, ma dobbiamo soprattutto rialzarci come Campania, come Provincia di Napoli e come Napoli".

ITALIANO MACCHERONICO - Si tratta di una delle esilaranti dichiarazioni rilasciate ai microfoni dei giornalisti il giorno dell’ufficializzazione della sua candidatura. Non stiamo parlando di uno qualunque, insomma, ma di Luigi Cesaro, il candidato del centrodestra alla Presidenza della Provincia di Napoli, che, con molte probabilità, visto che tutti i sondaggi lo danno in vantaggio sull’ex Ministro dell’Innovazione Luigi Nicolais, riuscirà anche ad essere eletto. Sostenuto da ben 14 liste, durante la campagna elettorale è quasi del tutto assente dagli schermi televisivi. "Ti sei accorto che Cesaro non esce mai in televisione?", fa notare oggi maliziosamente qualcuno del centrosinistra, che ci tiene a mettere il dito nella piaga. "Non sa parlare in italiano", ammette auto-ironico qualcuno del centrodestra. Su Facebook propongono addirittura di donargli un traduttore: "Per fortuna le moderne tecnologie possono venire in aiuto del candidato presidente: chiediamo che davanti ai giornalisti venga affiancato da un interprete, così che anche chi lo ascolta possa capire in che modo si articoli il suo programma elettorale", si legge nella descrizione del gruppo. In effetti, a pensarci bene, hanno ragione. Alla sua presentazione, oltre alla risposta riguardante il rapporto coi sindaci, non si era mostrato in gamba nemmeno qualche istante dopo nel parlare delle emergenze, dei problemi da risolvere, delle sue priorità: "Purtroppo sono tantissime le priorità, ma credo la priorità più importante soprattutto l’abbandono delle scuole, delle strade, dobbiamo essere diretti e soprattutto anche dell’ambiente in cui ormai i nostri figli vivono continuamente e quotidianamente". Come può uno che si esprime in questi termini ottenere da una coalizione così ampia - lo sostengono anche La Destra e l’Udc - un così incondizionato sostegno (la sua candidatura, non è roba dell’ultimo momento, ma risale ad inizio 2009)?

FIDUCIARIO DEL CLAN - Ma c’è qualcos’altro su cui vale la pena di riflettere, e molto più a fondo: nonostante possa vantare attualmente un consenso elettorale tra i cittadini di Napoli e provincia superiore al 50%, Cesaro non sembra abbia una reputazione di cui potersi vantare. Gli atti del processo Spartacus, quello al clan dei Casalesi, parlano chiaro, chiarissimo. Il pentito Gaetano Vassallo, un imprenditore che ha gestito per il clan protagonista di Gomorra per vent’anni il traffico di rifiuti tossici, infatti, lo ha definito davanti ai giudici "un fiduciario del clan" guidato da Francesco Bidognetti (detto "Cicciotto ‘e Mezzanotte"). E Bidognetti, per chi non lo sapesse, condannato all’ergastolo in appello, è colui che insieme a Francesco Schiavone (detto "Sandokan") è stato per anni ai vertici della camorra casertana. "Mi spiegarono che Luigi Cesaro doveva iniziare i lavori presso la Texas di Aversa e in quell’occasione si era quantificata la mazzetta che Cesaro doveva pagare al clan. Inoltre gli stessi clan avevano parlato con Cesaro per la spartizione degli utili e dei capannoni che si dovevano costruire a Lusciano attraverso la ditta del Cesaro sponsorizzata dal clan Bidognetti", avrebbe affermato, riferendosi alla riconversione dell’area dismessa della Texas Instruments, il pentito Gaetano Vassallo, che, tra le altre cose, avrebbe anche dichiarato di essere stato testimone diretto dell’incontro tra Cesaro e Luigi Guida, detto "‘o drink", colui che tra il 1999 e il 2003 ha guidato armi la mano la famiglia Bidognetti per conto del padrino detenuto. L’ultimo capitolo di questo connubio tra politica e camorra sarebbe stato scritto nel 2005 con la concessione del permesso di costruire una nuova zona industriale alla ditta del fratello di Cesaro.

IL SILENZIO - E, intanto, in giro per la Campania nessuno parla, nessuno sa. O fa finta, chissà. Sta di fatto che mentre a livello nazionale si fa gossip e gran caciara sulle vicende private del presidente del Consiglio e qualcuno spera che quelle vicende possano compromettere la fiducia che riscuote da almeno la maggioranza degli italiani, l’opposizione napoletana al centrodestra non prova affatto a sfidare Luigi Cesaro su vicende ben più serie e gravi di quelle che hanno interessato Silvio Berlusconi in queste ultime settimane. Nel centrosinistra nessuno ha voglia e coraggio di denunciare apertamente il rischio di collusioni tra politica e camorra, né tantomeno di ricordare quanto affermato dal pentito Vassallo. Come se telefonatine, incontri, cene, viaggi e manie, che, piaccia o no, attengono alla sfera privata di ognuno di noi, siano più importanti di tangenti, appalti truccati, favoritismi, riciclaggi. Buone elezioni a tutta Napoli e provincia.

5 commenti:

sp ha detto...

guarda il video, non dice "importante", bensì "impottante". sono i contenuti che esprime però che faranno la differenza. quella di napoli è una provincia che apprezzerà l'impottanza di un siffatto candidato. temo.

Anonimo ha detto...

EPPURE NOI NAPOLETANI DOVREMMO ESSERE I PIù INTELIGENTI,INVECE SIETI DEGLI IGNORANTONI:MA COME FATE VOTARE,UN ALFABETICO,UN AFFARISTA.UN COLLUSO CON LA MALAVITA ORGANIZZATA, DEI CASALESI SANT'ANTIMESI CHE PRENDE SOLO ORDINI E NON PORTA UN RAGIONAMENTO AL TERMINE.PERCIò IL 6/E IL 7 GIUGNO APRITE GLI OCCHI PER VOTARE TALI ELEMENTI PER €50 STATE ROVINATI PER TUTTA LA LEGISLATURA.

CampaniArrabbiata ha detto...

ALFABETICO?
Non ti esprimi molto meglio di Cesaro.

Unknown ha detto...

Ottimo post.
Queste notizie dovrebbero essere di pubblico dominio, da raccontare in piazza, da farne come vademecum per tutti gli aspiranti candidati.
C'è bisogno di un accorpamento sistematico delle notizie su Cesaro, e una massima divulgazione.
Quali azioni hanno intrapreso, ad esempio, i Meetup di Napoli?
Questa gente non deve avere più la possibilità di sedere nella pubblica amministrazione, ed una presa di posizione netta in tal senso spetta solo ai partiti. Ma se si attende un'azione seria da quelli che da anni si spartiscono la torta in Campania, stiamo freschi...
V'invito a leggere il mio post sull argomento.
http://troppoesaurito.blogspot.com/2009/05/campa-campania-che-il-comune-si.html

Anonimo ha detto...

AVOJA DI DISCUTERE,CE LO MERITIAMO CESARO!
PERCHE' NOI NAPOLETANI SIAMO UN POPOLO DI MERDA,ABITUATO A VIVERE NEL LETAME,A SGUAZZARE NELLA MUNNEZZA.
CONTINUIAMO IMPERTERRITI A DAR SPAZIO A MAFIOSI,COLLUSI,LADRI,POLITICANTI CHE PENSANO SOLO AI PROPRI INTERESSI E A QUELLI DEI FEDELISSIMI...
COSA SI VUOLE PIU' DALLA VITA?UN CESARO PRESIDENTE!!!!!!
Ora l'abbiamo avuto,e mo sono cazzi!!