26/05/08
Bertolaso non tratti.
La risolutezza con cui il governo ha adottato il decreto per porre fine la decennale emergenza dei rifiuti aveva fatto ben sperare. Bertolaso, sottosegretario alla presidenza del consiglio, sta godendo di tutto l'appoggio auspicabile per dare piena ed immediata attuazione ad un provvedimento che, di fatto, riprende il medesimo piano di quando era commissario straordinario. Ragione per cui non c'è motivo per tergiversare ancora, visto che si è già abbondantemente discusso dell'idoneità che devono avere i siti prescelti come discariche. I manifestanti di Marano e Chiaiano che - assieme ad ultras, centri sociali e camorristi - stanno protestando, devono adeguarsi e comprendere la necessità contingente. Se continuano a impedire i lavori, il governo non venga meno agli annunci fatti e promuova l'arresto fino a 5 anni dei tumultuosi. Per questo motivo, per dare un segnale forte, inizi col rimuovere immediatamente i blocchi stradali e ripulire le strade adiacenti alla eventuale discarica. I sindaci dei comuni presso cui sorgeranno le discariche non devono sentirsi in una posizione di forza. Cedere su Chiaiano, significherebbe incitare alla sommossa anche le popolazioni degli altri siti, cosa non più tollerabile: lo stato non deve soccombere ogni volta. Ieri il sindaco di Marano - ricevuto da Bertolaso a palazzo Salerno, cioè presso la prefettura di Napoli - si è pavoneggiato in tv credendo forse di poter dettare le condizioni. Per questo motivo il governo deve subito chiarire come stanno le cose. Qualora i sindaci continuino a fare i capipopolo, il consiglio dei ministri deve provvedere a commissariare i consigli comunali.
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