Mediaset ha introdotto il dibattito sui confini tra l'essere vegetativi e l'apparire vegetali. E' davvero vita quella di chi è costretto a subire la cultura del grande fratello e poi le dà applicazione stuprando una tredicenne dopo essersi drogato e ubriacato?
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Vi risparmierò quello che penso della vicenda Englaro e dei tanti ragionier Lamberto Sposini che, in questi giorni, pur di riempire un palinsesto inespressivo, hanno giocato d'azzardo su una vita umana come quando si lanciano i dadi in una bisca clandestina, però concedetemi due brevi considerazioni di contorno. La prima è che Giacobbe Fini, a furia di voler sembrare a tutti i costi il più retto nella terra degli storpi, ha confermato di scaldarsi solo quando viene meno la forma e l'apparenza, cioè ciò che rappresenta meglio una cravatta rosa tutto fumo e niente arrosto quale è lui. Che il presidente della Camera ardente insulti un Senatore - benchè a lui completamente asservito come Gasparri - dandagli dell'irresponsabile con una dichiarazione pubblica, è un atto di una gravità inaudita che evidenzia tutta l'arroganza di una persona che non ha la dignità morale per ricoprire la terza carica dello stato. Va, pertanto, condiviso l'intervento di Francesco Cossiga secondo il quale Fini deve dimettersi perché "il presidente di un ramo del Parlamento non può, per lunga consuetudine, non dico riprendere, ma neanche far riferimento a ciò che ha detto o fatto un membro dell'altro ramo del Parlamento".
La seconda considerazione riguarda, invece, la scelta culturale operata da canale5 di mandare in onda il Grande Fratello mentre tutti gli altri media, anche con edizioni speciali, si sono occupati del caso Englaro. Questa opzione, già prima di sapere che Mentana - con grande dignità - si era dimesso da direttore editoriale proprio perchè gli era stato negato di andare in onda in prima serata, mi aveva colpito per il contrasto stridente che esiste tra una persona in stato vegetativo e i vegetali che zoccoleggiano al grande fratello per un pubblico morboso e altrettanto vegetale. Così, in tal modo, mediaset, ha introdotto un altro tema del quale l'opinione pubblica dovrebbe occuparsi: i confini che sussistono tra l'essere vegetativi e l'apparire vegetali. Posto che i concorrenti del grande fratello sono sicuramente dei vegetali, il guaio è che probabilmente è allo stato vegetale anche chi quella trasmissione, senza ribellarsi neppure per un momento, continua a guardarla in tutta la sua oscenità. Siccome, però, quella trasmissione è seguita da una buona percentuale di italiani, in particolare da quella gioventù di merda che brucia i disperati per noia e cerca lo sballo sfrenato a tutte le ore - mi chiedo se sia legittimo che questi stessi telespettatori debbano avere sul tema di una persona in stato vegativo la stessa autorità di chi ha una ben diversa sensibilità.
L'opzione liberista di mediaset ne impone la legittimità e attesta che per i media l'unico parametro che conta, venuta meno la morale, è lo share, cioè la pubblicità e i soldi sonanti. Se il caso Englaro non avesse attratto telespettatori, i media probabilmente avrebbero cambiato argomento seguendo la medesima logica di mediaset. La quale, ormai, è un'azienda che mette in scena il peggio del paese e ci regala una umanità sempre più abbrutita, vuota e scolorita. Le Iene, tanto per fare un esempio, sono un programma pornografico che fa solo del moralismo tardosessantontino e di propaganda omosessuale. E' inutile, quindi, che in parlamento ci si scanni su un tema tanto importante quale è quello della vita, se nel paese reale manca del tutto una qualsivoglia sensibilità nelle persone.
Il tema prioritario da affrontare è se sia vita quella di chi è allo stato vegetale; ossia di chi è costretto a subire la cultura del grande fratello e i suoi disvalori. Si può ancora parlare di coscienza in una persona che brucia un immigrato o un barbone per noia, in chi investe una persona e poi si va ubriacare, in una zoccoletta che ama esibirsi o offrire il meglio di sè, in quattordicenni che stuprano una coetanea dopo essersi ubricati e non capiscono cosa ci sia di sbagliato?
Se la risposta è no, l'unico rimedio è in un ritorno della morale al centro dell'azione e dell'intelletto umano. Se Berlusconi è cambiato veramente, dia fuoco alle sue televisioni, che - tra marie de filippe e grandi fardelli - ci stanno regalando generazioni di debosciati e alcolizzati senz'ossa. Forse così, anche la Rai potrà tornare ad essere quel servizio pubblico formativo e di intrattenimento intelligente che era una volta. Prima che chi scrive nascesse e chi aveva le tette rifatte più grosse fosse una autorità.
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3 commenti:
Rieccomi dopo una lunghissima assenza, avevo il pc guasto.
Beh, francamente, io in questa storia evito di schierarmi,talmente è complesso l'argomento che di certo non si può liquidare con un paio di parole. Il vaticano ha fatto la sua parte coerentente con il suo insegnamento morale a riguardo della vita(del tutto conidvisibile da parte mia). Ciò che però mi fa ingrossare la bile dalla rabbia è il vedere il signor Gasparri, proclamarsi ed ergersi a paladino della "difesa della vita", proprio lui che ha appoggitato senza fiatare la guerra all'Iraq e soprattutto il recente massacro a Gaza:questi migliaia e migliaia di civili uccisi, non erano forse vite da difendere? Perchè Gasparri non difendeva queste vite? Eh già..lui difendeva i bombardieri Usa e le bombe al fosforo israeliane.
ottima riflessione
Il problema è che Gasparri non ha un pensiero autonomo rispetto a Gianfranzo e, per una volta che ci ha provato, dopo essersi preso gli insulti pubblici della checca isterica e non ha più fiatato.
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