11/04/09

Suicida per la vergogna di un padre camorrista

«Chiedo scusa a tutti, tranne a papà». Per quel ragazzino di 12 anni il genitore camorrista era un modello negativo. Per lui e per il fratello di 15 anni, ammazzato con un colpo di pistola alla testa in un agguato. Quella morte l’aveva segnato in maniera indelebile, tanto da spingerlo, ieri pomeriggio, a togliersi la vita. La lettera d’addio, trovata dai genitori nell’appartamento di Villaricca, è colma di rancore verso il padre. Per gli investigatori l’uomo è ben inserito nell’organigramma del clan dei Casalesi. Era il 1978, aveva 18 anni quando uccise un rivale e iniziò così la carriera criminale fatta di lunghi periodi di detenzione. Oggi è libero ed è stato proprio lui a scoprire il corpo del figlio impiccato nell’abitazione di famiglia. I carabinieri hanno trovato acceso il computer del giovane, era in funzione Messenger, il programma che permette l’invio di messaggi immediati tra due persone. Da qui l’ipotesi che il tredicenne avesse annunciato il gesto agli interlocutori virtuali, e che magari qualcuno abbia inutilmente provato a dissuaderlo. Un’ipotesi che i militari accerteranno esaminando il pc. Il ragazzo aveva nove anni quando il fratello Sebastiano venne ammazzato, il 10 marzo 2005.

Minorenne la vittima, e i suoi carnefici. Ucciso per «vendicare» un tentativo di rapina: Sebastiano aveva provato a portar via con la forza un motorino a Scampia, il derubato aveva chiamato un gruppo di amici che avevano inseguito il giovane fino a raggiungerlo in una strada isolata: lì lo avevano aggredito in dieci, picchiandolo e poi finendolo con un colpo di pistola alla nuca. Cinque persone sono state arrestate per l’omicidio e sono state tutte condannate. Di quella morte il fratello incolpava il papà camorrista che, come ha scritto nella lettera, «non sopportava più».

2 commenti:

Icarus.10 ha detto...

Il modo e il motivo per cui fu ammazzato quel ragazzo, ricorda molto lo spirito della Lega Nord e delle sue ronde. Un conto è prendere a cazzotti un ladro(se fossi più forte fisicamente lo farei pure io) è un altro conto è giustiziarlo.

clem ha detto...

Un gesto drammatico.Ma che testimonia la voglia di riscatto e il coraggio di reagire da parte di noi gente del sud
ciao e buona Pasqua,clem