17/04/09

I soldi che il Nord succhia al Sud.


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Di questi 25 195616486, 86 euro quanti ne ritornano?
Qualche dato, tra i molti ai quali si potrebbe far riferimento, suscita particolare impressione. Già nel 1998, era stato deciso, non senza solennità, di destinare allo sviluppo del Mezzogiorno, per aiutarlo a recuperare il deficit nei confronti delle regioni più avanzate, il 45% della spesa in conto capitale. Si è fatto, invece, il contrario, tant’è che la spesa in conto capitale, nel periodo 2001- 2006, è aumentata nel Sud del 5,7% e al Centro-Nord del 23,2%. E ancora: nel decennio1996-2006, le imprese pubbliche nazionali hanno effettuato al Sud un sesto della spesa in conto capitale e quasi un quarto, invece, nel Centro-Nord. Quanto alla spesa pubblica corrente – ci riferiamo a mo’ d’esempio al 2006, ma il trend è rimasto sostanzialmente invariato – essa è stata, in Italia, pari a 14,141 euro pro capite dei quali 15,719 al Centro-Nord e11,253 nelle regioni del Sud. La questione meridionale, insomma, sembra destinata a riproporsi in termini pressanti se è vero che, secondo un altro recente studio della Confindustria, il reddito del Mezzogiorno è superato anche da quello di paesi da poco entrati a far parte dell’Unione europea come la Repubblica ceca, la Slovenia, Malta e Cipro. C’è di che riflettere. Ma con una certa urgenza perché il malumore cresce, la frustrazione anche. E l’uno e l’altro sono pessimi consiglieri, destinati, come spesso è accaduto in passato, a favorire l’insorgere di forme di protesta difficili da controllare.

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