04/08/08

L'esercito: un palliativo che penalizza il SUD anche sulla sicurezza.

Stavolta, ed è un evento veramente raro, ha pienamente ragione l'opposizione: l'invio dei militari sul territorio nazionale è solo uno spot per coprire i tagli alla sicurezza operati da un governo che, sul tema, ha vinto le elezioni. Inizialmente avevo accolto con favore la possibilità di far presidiare dall'esercito i territori più problematici, ma ora, dati alla mano, sono costretto a constatare che si tratta solo di una presa in giro ai danni del Sud.

A Roma sono state inviate 1.060 unità a presidio di uffici diplomatici e metro; a Milano 424; mentre in tutta la Sicilia - la seconda regione più popolosa in assoluto - solo 180. Napoli va anche peggio, con 150 militari per il pattugliamento del centro, del porto, della stazione e delle mete turistiche. In pratica i militari inviati all'ombra del Vesuvio svolgeranno quelle mansioni che sono proprie della inefficiente (e latitante!) polizia municipale quando dovrebbero essere utilizzati per riappropriarsi, mediante l'uso della forza, di quelle aree in cui la camorra è padrona e costruisce i suoi bunker.

Questa linea, tuttavia, non deve sorprendere. Il governo lombardo-romano non conosce i problemi del SUD nè avrà mai il coraggio per risolverli con risolutezza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ennesima buffonata del governo.