03/12/10

A Paolo Signorelli.

Credettero di uccidere il poeta
.Loro, i senza volto.
Loro , gli esseridalla fantasia essicata.
Assetici,
dal corpo deforme avvolto il garze. Puri, perché sterili.
...Contannati da sempre ad una sterilità
innaturale.
ma il poeta vive:
le radici del genio affondano
in terra aspra.
dove il cemento non trova dimora.dove non può esservi spazio se non per il timo e l'olivo.
E come l'olivo non perde mai la fronda
così il poeta non perde mai la sua fantasia.
una fantasia che ha il sapore
-genuino-della Vita:
che non è resa
che non è sterilità,
che non è banalità.
Il sapore della Vita: che è gioia
che è ribellione
che è rifiuto dei falsi miti
che gli uomini senza volto
hanno inventato
per uccidere il poeta
Come può, dunque, il poeta morire?

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