QUI LA DOMANDA SORGE SPONTANEA: ALMENO L'ASSESSORE-AUTISTA DI CESARO CE L'HA LA PATENTE?
Giovanni De Cicco
NAPOLI - L’autista dell’onorevole che diventa assessore. Non è una storia da libro cuore, né l’esempio di quello che non può mai accadere in politica. Il centrodestra parla del Comune di Napoli, apre il dibattito sulla possibilità di candidare alla poltrona di primo cittadino un leghista. Una provocazione che mette in evidenza un altro aspetto: serve rigore e servono persone capaci che possano restituire una speranza al capoluogo partenopeo dopo gli anni bui di Rosa Russo Iervolino. Il centrodestra propone rigore e competenza. La stessa competenza e lo stesso rigore che il centrodestra sta mostrando al governo della Provincia di Napoli. Non solo i problemi interni alla maggioranza guidata da Luigi Cesaro, parlamentare e leader provinciale del Pdl, hanno paralizzato il Consiglio. Quella di Napoli è l’unica Provincia d’Italia a non aver ancora nominato i revisori dei conti. L’assemblea provinciale non riesce a riunirsi e le continue convocazioni vanno “deserte” per mancanza di numero legale. Non si presentano nemmeno in aula. E se non fanno nulla nei giorni lavorativi figuriamoci se pensano di “lavorare” durante quelli festivi. Tutti in vacanza. A Pasqua. Un lungo ponte iniziato giovedì e chissà quando finirà. Ma mentre tutti erano al mare, in montagna o in qualche capitale d’Europa, arriva quella che in apparenza è una buona notizia. Il presidente Luigi Cesaro è in Provincia. E’ al lavoro. Venerdì santo. Cesaro, in compagnia del suo fedele autista, da solo, prepara un atto di nomina. Indovinate per chi? Per il suo autista. Armando Cascio. No. Non si tratta di un “comando”. Né di qualche ora di straordinario non meritata. Peccati veniali che a Napoli passano sotto silenzio. Non ordina nemmeno l’acquisto di una nuova auto blu. Nessun favore. Il presidente originario di Sant’Antimo va oltre ogni possibile pensiero: lo nomina assessore al Bilancio. Proprio così. L’autista del presidente nominato dal presidente assessore al Bilancio della Provincia di Napoli. L’autista di Cesaro, Armando Cascio, ha conseguito un diploma di ragioniere e a distanza di molti anni una minilaurea a Bari in Scienze dell’azienda moderna. Ha smentito con grande imbarazzo che quel titolo è stato conseguito attraverso dei favori di persone influenti. Preferisce soprassedere. Non rispondere. Ha fatto l’autista dell’onorevole Luigi Cesaro e per questo si è definito “un grande servitore dello Stato”. Proprio come Falcone e Borsellino. I magistrati che hanno perso la vita perché dichiararono “guerra aperta” alla mafia ed agli interessi che “Cosa nostra” intratteneva con esponenti di spicco della politica. Servitori dello Stato. Come Armando Cascio.
Il blitz del presidente Luigi Cesaro durante il venerdì santo ha lasciato tutti a bocca aperta. Gli stessi consiglieri provinciali del Pdl hanno alzato il tiro. Hanno detto chiaramente che non condividono la nomina di Cascio in giunta. Ma nessuno alza la voce più di tanto. Anche perché significherebbe mettere in crisi la maggioranza, rischiare la poltrona, inimicarsi il presidente della giunta e gli assessori. Un costo troppo alto. Senza amicizie non si distribuiscono poltrone, non si fanno favori, non si assegnano contributi in denaro ad associazioni amiche, non si può fare clientelismo. E se Cesaro chiude i rubinetti, il consigliere di turno resta a secco e di conseguenza non riesce a racimolare voti. Allora tutti zitti. Qualcuno ha parlato per salvare la faccia. Niente di più. Da domani è tutto dimenticato. Le vacanze sono finite. Armando Cascio da autista dell’onorevole è ufficialmente assessore al Bilancio della Provincia di Napoli. La famosa meritocrazia pubblicizzata da Mara Carfagna durante l’ultima campagna elettorale. “Per troppo tempo i furbi sono andati avanti ed i bravi erano alla finestra - ha spiegato Carfagna durante numerosi incontri pubblici -.”. Detto fatto. E’ finita l’ora dei furbi. Tocca ai bravi. Tocca agli autisti dei parlamentari ricoprire cariche importanti e rilanciare Napoli e la Campania. E non si tratta di un episodio isolato. E’ una priorità stabilita dal programma del centrodestra. Al primo punto: “Saranno gli autisti a guidare il riscatto del territorio”. Infatti, Nicola Mercurio, ex autista di Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia e leader regionale del Pdl, è stato nominato nello staff di Marcello Fiori, funzionario della Protezione civile e braccio destro del sottosegretario Bertolaso. Nulla contro gli autisti. Per carità. Nessuno, però, immaginava che il riscatto di Napoli e la Campania passasse dai loro piedi. Anzi, dalle loro capacità nell’amministrare la cosa pubblica. Non ci sono parole. E’ l’ora dei bravi in politica. Tocca agli autisti…
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1 commento:
dalle clientele bassoliniane che producevano manager strapagati ai favoritismi personalistici, dove mediocri porta borse diventano protagonisti della politica del fare...quel che gli pare a loro.
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