Analisi delle candidature del PD in Campania.
Walter Il VISCIDO, leader indiscusso del PD, tanto bravo a proporsi sui media come l'uomo del rinnovamento, si smentisce continuamente nei fatti. Che il paraculo juventino sia inaffidabile lo si è visto già quando convocò d'urgenza l'organigramma del partito per fare quadrato attorno al Signor Bassolino.
Ne abbiamo avuta la conferma all'atto di presentazione delle liste al Sud e, in particolare, in Campania. Infatti WALTERUCCIO, se al Nord ha provato ad inserire elementi di novità, al SUD ha paracadutato i trombati e gli impresentabili della scuderia di Bassolino.
Analizziamo i nomi uno ad uno:
capolista in Campania 2 alla Camera sarà la giovane e tanto pubblicizzata PINA PICIERNO. Laureata in Scienze della comunicazione con una tesi sul Boss di Nusco, tra le sue indimenticabili dichiarazioni non possiamo non ricordare: «De Mita è stato un innovatore». Tuttavia, quando De Mita è stato cacciato dal PD perchè troppo anziano, la Picierno si è trasformata ex abrupto da demitiana in veltroniana prendendo - senza remore - il posto dell'uomo che le ha fatto fare carriera politica. Sarà pure giovane, ma a 26 anni dimostra già di essere moralmente corrotta. Se Veltroni avesse davvero voluto liberarsi dello spettro di De Mita avrebbe dovuto rinunciare ai suoi voti non candidando 2 demitiani come TINO IANNUZZI, il segretario regionale del suo partito e ALFONSO ANDRIA, eurodeputato, ex presidente della provincia di Salerno e mancato sindaco. Due anni fa è stato sconfitto a Salerno da Vicenzo De Luca, una delle pochissime persone serie e valide del PD in Campania.
A proposito, attenzione alla pubblicità ingannevole: tra i candidati, troviamo anche ENZO DE LUCA, ma non si tratta dell'aprprezzato sindaco bensì dell'ex assessore ai lavori pubblici della regione Campania, un altro demitiano.
Segue un personaggio di contorno improponibile come il Signor TONINO CUOMO, un ex socialista, che non più di 4 anni fa si è candidato alla presidenza della provincia di Salerno con Forza Italia e che ora, passando prima per la Margherita (di cui De Mita è stato sempre segretario regionale), non ha avuto problemi ad approdare al PD. Incapace di formulare una frase di senso compiuto, di Antonio Cuomo non conosciamo il titolo di studio. Il suo spessore politico, culturale e morale è tale che sarebbe un'offesa per il lettore dilungarsi troppo su un simile personaggio.
Passiamo a Napoli e provincia, capolista per Campania 1 sarà l'uomo che ritenne troppo frettolosamente di avere una banca, ossia il pugliese romanista MASSIMO D'ALEMA. Costui, che della Campania se ne frega altamente e l'ha pure dichiarato, ha voluto iniziare la sua campagna elettorale a POMPEI. Ora, visti i trascorsi non proprio da portafortuna di D'Alema, si teme una nuova eruzione del Vesuvio.
Sempre in Campania 1 troviamo una serie di ex assessori piazzati da Bassolino e collusi con il governo che ha distrutto la Campania: INCOSTANTE, VILLARI, LUISA BOSSA, TERESA ARMATO. In quota Bassolino c'è poi la conferma di ANNAMARIA CARLONI in BASSOLINO, la moglie. Buon gusto avrebbe voluto che si fosse fatta da parte, ma come pretenderlo da una che sposa Bassolino? La first lady, nonostante il suo passato da comunista di ferro, ha un debole - come gran parte della dirigenza dei DS - per le banche e, infatti, è funzionaria della Banca Popolare di Ancona. Sul suo sito non compaiono accenni al marito, non mancano però foto con le bandiere rosse del PCI.
Al Senato, invece, ci sono i barbari, ossia stranieri in cerca di poltrone. Capolista è l'uomo dell'italia di Mezzo, MARCO FOLLINI. Seguono OLGA D'ANTONA - vedova del sindacalista ucciso che fu collaboratore di Bassolino - l'amico dei trans SILVIO SIRCANA, il leccapiedi di Prodi GIULIO SANTAGATA. Tutti stranieri tranne il signor LUIGI NICOLAIS, un ex bassolinano oggi in concorrenza con l'afragolese ed ex ministro prodiano.
In definitiva le liste si contraddistinguono per la presenza di papponi, cialtroni, politicanti, accattoni, mercenari, analfabeti e stranieri. La maggior parte dei candidati non sono Campani, mentre i restanti - essendo demitiani o bassolinani - sono senza patria.
Con questo ennesimo affronto ai Campani, il Partito Democratico ha confermato di considerare la nostra regione una pattumiera. Anche se, va sottolineato, presentando la lista della monnezza almeno si è dimostrato coerente.
Non possiamo nemmeno dire che si tratta di suini di prima scelta, perchè sono sempre gli stessi che si riciclano. Lavoisier di certo non aveva torto a dire che nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma...in monnezza.
Prossimamente le liste del PdL.
15/03/08
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Come sempre puntuale, preciso e italianamente corretto.
Su Marco Follini aggiungerei che è stato VicePresidente del Consiglio del Governo Berlusconi, più salto della quaglia di così si muore; se magari ci viene a spiegare le 'cose intelligenti' che ha fatto lui all'epoca ci farebbe piacere, anzi ci dicesse ora cosa vorrebbe fare di diverso da allora (ammesso che abbia capito cosa fare).
Posta un commento